CINA: NUOVA ONDATA DI INFLUENZA AVIARIA

Tratto da www.epochtimes.it

PECHINO—Le autorità cinesi hanno annunciato, venerdì, la sesta morte dovuta all’ondata di influenza aviaria, mentre quelle di Shanghai hanno bloccato le vendite di pollame vivo e macellato in un mercato in cui il virus era stato rilevato in alcuni piccioni venduti per la carne.

L’uccisione in massa degli uccelli è la prima, fino ad ora, attuata dalle autorità cinesi, in risposta all’ondata di influenza aviaria H7N9, che ha infettato sedici persone – molte delle quali in modo grave – nei primi casi riconosciuti sull’uomo, lungo la costa orientale. I primi casi erano stati annunciati domenica, mentre altri due erano stati riportati venerdì, entrambi pensionati che erano seriamente malati.

Gli ufficiali della Sanità ritengono che la gente stia contraendo il virus attraverso diretto contatto con il pollame infetto e che non ci siano prove, fino ad ora, che il virus si diffonda facilmente tra la gente. Gli scienziati, tuttavia, stanno osservando attentamente, per capire se il virus rappresenti un sostanziale rischio per la salute pubblica o se sia potenzialmente in grado di scatenare un’epidemia globale.

Il Ministro per l’Agricoltura ha confermato, nel tardo pomeriggio di giovedì, che il virus dell’H7N9 è stato rilevato in alcuni piccioni vivi in vendita in un mercato di Shanghai. L’uccisone in massa degli uccelli, all’Huhual market di Shanghai, era cominciata giovedì notte, dopo che il Comitato culturale della città ne aveva dato ordine, anche pubblicando tale ordinanza sul proprio sito internet.

Venerdì, i media di Stato hanno mostrato foto dei funzionari del dipartimento per la Salute degli animali, con addosso tute protettive e maschere, che durante la notte lavoravano al mercato, scrivendo appunti su pile di carcasse di ovini rinchiuse in buste di plastica. L’area era presidiata e transennata con nastro di plastica. Gli esperti hanno sollecitato le autorità sanitarie cinesi a continuare a controllare uccelli sani, sostenendo che il virus dell’influenza aviaria H7N9 possa infettare gli uccelli senza farli ammalare, rendendolo dunque più difficile da rilevare rispetto al virus H5N1, più noto nei paesi asiatici.

L’H5N1 provocò allarme, quando cominciò a sterminare pollame in tutta l’Asia, nel 2003, uccidendo, da allora 360 persone nel mondo, la maggior parte delle quali, in seguito a un diretto contatto con gli uccelli infettati.

«Di solito in passato si vedevano polli che morivano prima di infettare gli esseri umani, ma questa volta, abbiano visto che molte specie di pollame in realtà non hanno alcun problema apparente; ciò rende dunque le cose più difficili, in quanto viene a mancare questo avvertimento naturale», sostiene David Hui, esperto di malattie infettive dell’università cinese di Hong Kong. Secondo ciò che il portavoce della città di Shanghai, Xu Wei, ha dichiarato a una conferenza stampa, la città di Shanghai avrebbe anche annunciato una sospensione delle vendite di pollame vivo a partire da sabato.

Il piccione è un tipo di pollame comune nella cucina cinese e gli uccelli vengono venduti vivi, nei mercati di tutto il paese. I cinesi, inoltre, allevano piccioni come animali domestici, ma questi risultano appartenere a una diversa tipologia. Hui ha dichiarato che probabilmente i piccioni erano stati infettati da uccelli selvatici o migratori, le cui feci possono trasportare il virus. Mentre gli ufficiali sanitari avvisano che non ci sono segni che indicano che il virus si possa trasmettere da una persona a un’altra, gli scienziati, che ne hanno studiato la sequenza genetica, hanno detto questa settimana che il virus può essere recentemente mutato in una forma che si diffonde più facilmente ad altri animali, rappresentando così una potenziale e maggiore minaccia per l’uomo.

L’ultima morte dovuta al virus, confermata venerdì dalle autorità cinesi, è un contadino di sessantaquattro anni della città orientale di Huzhou. Giovedì le autorità hanno dichiarato che il virus ha anche ucciso un uomo di quarantotto anni che trasportava pollame per lavoro e una donna di cinquantadue anni, entrambi a Shanghai. Molti degli infettati sembrerebbero aver avuto contatti diretti con il pollame.

Le linee guida emanate mercoledì dall’Agenzia nazionale per la salute, identificano macellai, allevatori, venditori di pollame e coloro che lavorano nella produzione della carne, a più alto rischio. Gli esperti avevano individuato i primi casi domenica. Alcuni dei sedici casi confermati si erano ammalati diverse settimane prima, ma solo ora sono stati classificati come affetti da H7N9. I media statali sostengono che sei casi sono stati confermati a Shanghai, sei nel Jiangsu, tre nello Zhejiang e uno nell’Anhui.