L’allodola è una delle specie di uccelli selvatici che per varie ragioni sta segnando il passo nelle sue dinamiche di popolazione. I caccia tori lo sanno e la Federcaccia ha attivato uno studio scientifico volto a chiarire alcuni aspetti.

Federcaccia in accordo con GIL (Gruppo Inanellatori Limicoli) si è attivata al fine di eseguire uno studio sull’alauda arvensis, studio di elevato livello scientifico pubblicato anche sulla nota rivista ornitologico scientifica “Ringing & Migration”.

Il lavoro che per conto di Federcaccia è a firma Michele Sorrenti ha visto l’analisi di un campione di 22.490 allodole catturate ed inanellate nella Piana del Volturno. Durante le catture e prima del rilascio sono stati raccolti dati relativi peso, depositi di grasso corporeo, sesso e stima delle distanze di volo finalizzate alla definizione degli areali.

I dati acquisiti hanno consentito agli studiosi di rilevare che le allodole del campione catturato hanno accumuli di grasso medi e sono ni grado di raggiungere l’Africa quale area di svernamento oltre al Sud Italia. Il tragitto sino al continente africano potrebbe però essere sostenuto solo con una ulteriore sosta alimentare che permetterebbe loro il riequilibrio del grasso cutaneo.

Lo studio che fa parte di una ricerca molto più ampia sulla allodola è un ulteriore contributo che Federcaccia ha voluto dare alla conoscenza delle dinamiche della specie.

Per coloro che desiderassero ottenere ulteriori informazioni in merito può scrivere a: avifaunasegreteria@fidc.it

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