BRACCO UNGHERESE O VIZSLA
Le origini
L’origine di questo peculiare quanto affascinante cane da ferma non è mai stata stabilita con chiarezza, se pur appare certa la sua origine ungherese.
Probabilmente, infatti, furono proprio le antiche e belligeranti tribù nomadi magiare che, migrando lungo le steppe asiatiche, raggiunsero in tempi remoti il bacino dei Carpazi, recando al seguito i progenitori di questi cani; qui queste divennero popolo stanziale, vivendo di pastorizia e di caccia.
Così, mentre dai loro possenti cani da pastore si evolvevano e selezionavano animali tenaci e attaccati alle mandrie e alle greggi che venivano loro affidate, l’attività venatoria veniva agevolata da cani di dimensioni inferiori ma non meno potenti, agili e resistenti, selezionati dalla dura “puszta” dove a sopravvivere potevano solamente essere soggetti estremamente versatili, dotati di una passione venatoria multiforme e della delicatezza felina di non farsi scorgere dagli uccelli che si trovavano a terra allo scoperto.
Si presume che questi primi antenati del Bracco Ungherese derivassero dal Segugio di Pannonia, un primitivo segugio a pelo corto che seppe trasferire ai discendenti delle caratteristiche somatiche che rimarranno tipiche dei soggetti moderni: orecchio allungato e colore peculiare del mantello, carattere “ambientale” fulvo che singolarmente si presenta tipicamente “ungherese”, riscontabile in altre razze canine del Paese, oltre che in numerose vacche e caprioli indigeni.
Effigi di questi preziosi ausiliari erano già presenti nell’arte magiara sin dal dodicesimo-tredicesimo secolo, sintomo di quanto fossero amati ed ambiti, in particolare dai nobili, per agevolare la cattura di uccelli, mediante reti o falchi. Particolarmente apprezzata era la loro spiccata attitudine per la caccia alla quaglia.
Secondo la tradizione, fu nel sedicesimo secolo, quando i Turchi invasero e occuparono l’Ungheria, che questi cani probabilmente si mescolarono con i “Cani Gialli” degli invasori, cani da caccia orientali dal mantello particolarmente chiaro. Ciò che è certo è che, alla fine di quel secolo, i cani da caccia ungheresi, dal peculiare colore, furono ribattezzati “Vizsla”, che in antica lingua turca significa “cercare”.
Con l’introduzione delle armi da fuoco nella caccia di corte, il diciassettesimo secolo portò fama di grandi cinofili ai membri della famiglia Zay cui va il merito di aver dato origine al primo prototipo di Bracco Ungherese moderno, già ricercato dai cacciatori aristocratici contemporanei per le grandi abilità di cani da punta e da riporto.
Col finire del diciassettesimo secolo le porte dell’Europa si aprirono al Vizsla, recando in terra d’Ungheria soggetti di razze europee che sicuramente furono fortemente coinvolte nel suo miglioramento morfologico e attitudinale, senza nulla togliere alla resistenza, docilità e attitudine al recupero che lo avevano sempre contraddistinto.
Bracco tedesco a pelo liscio, Weimaraner, Pointer, forse anche i Setter d’oltremanica, Inglese ed Irlandese, contribuirono, secondo la tradizione, ad esaltare l’efficacia del Vizsla nella ferma e nel riporto.
Se fumosi possono apparire i resoconti sull’insanguamento con queste razze, molto più certa è la creazione, dal Bracco Ungherese a Pelo liscio (Wizsla-Drotszuro Magyar Vizsla), di quello a pelo forte (Rovidszuro Magyar Vizsla) mediante l’incrocio del primo con il Drahthaar, il Bracco tedesco a pelo duro.
Se già nel 1920 l’allevamento del Vizsla veniva iniziato ufficialmente e il riconoscimento della FCI avveniva nel 1936, sarà soprattutto dopo la seconda guerra mondiale che questo notevole cane da ferma conquisterà l’Europa e gli Stati Uniti, dove nel 1960 viene riconosciuto come razza dall’American Kennel Club.
Caratteristiche generali
Tutto in questo grande cacciatore esprime vitalità, potenza ma, al tempo stesso, grande armonia delle forme e leggerezza strutturale.
Pur essendo classificato come Braccoide, infatti, nulla ha della pesantezza che questo tipo di razze spesso presentano.
E’ un cane dalle origini molto antiche; ciò nonostante le sue forme sono eleganti e tipiche di una cane da ferma moderno, aristocratico, elegante, di una bellezza forte, data dalle ottime proporzioni fra testa, tronco ed arti e dalla muscolatura rifinita, non pesante ma delineata.
La taglia è media, con un peso che oscilla, fra maschi e femmine, fra i 22 e i 28 kg, per un’altezza al garrese di 53-62cm.
La testa è caratterizzata da un muso piuttosto squadrato, con mascelle potenti e tartufo chiaro, sviluppato, con narici ben aperte. Il musello è un po’ più breve del cranio ed è delineato da labbra chiare, non pendenti ma lievemente tese.
I suoi begli occhi espressivi, vivaci ed intelligenti, riprendono sovente il colore del mantello o, spesso, appaiono più scuri.
Le lunghe orecchie pendule e affiancate alle guance sono sottili e setose, attaccate a media altezza, leggermente indietro e terminano caratteristicamente con una forma stondata.
Il collo, dalla media lunghezza, non presenta giogaia ma appare teso e muscoloso, ben attaccato al tronco che si apre con un ampio e profondo torace.
Un’ossatura leggera ma forte caratterizza gli arti dai tendini d’acciaio mentre la coda, vivace e attaccata piuttosto bassa, viene solitamente tagliata ad un terzo della sua lunghezza per favorirlo in battuta.
La pelle, tutta pigmentata, è tesa e senza pieghe, ricoperta da un pelo fitto e corto, particolarmente consistente ed in grado di proteggere l’animale da acqua e sbalzi termici, scarso sul ventre, più fitto sulla coda; il mantello può presentarsi corto e lucente nel Rövidszöru Magyar Vizsla o più lungo e ruvido, fino a formare una specie di barba, nel Drötzörü Magyar Vizsla, sempre e comunque caratterizzato dalle più diverse sfumature del fulvo, un color frumento dorato (semmelgelb) che rende questo animale non solo notevole dal punto di vista estetico, ma facilmente individuabile per il cacciatore anche nel fitto della boscaglia.
Poco gradito in questa razza è il mantello marrone, mentre sono accettate macchie bianche sul corpo e piedi.
Questo bellissimo cane da ferma non delude nemmeno in battuta, data la sua eccezionale polivalenza sia nell’affrontare terreni estremamente diversi fra loro, dalla montagna alla palude, sia nell’individuare e fermare selvaggina da pelo e da piuma indifferentemente.
Nella sua terra d’origine, inoltre, è da sempre particolarmente apprezzato per la sua innata capacità di recupero di ungulati feriti, attitudine non comune nei cani da ferma e troppo poco valorizzata in Paesi quali l’Italia.
Poco esigente, efficace, collegatissimo al cacciatore pur sapendo gestirsi con responsabilità ed autonomia, il Vizsla sa correre veloce alla ricerca del selvatico, alternando opportunamente questo passo proverbiale ad un trotto sostenuto, nei diversi momenti della battuta. Non si stanca, non demorde nemmeno dopo ore di caccia, sostenuto dalla sua muscolatura efficace e leggera.
La sua caccia è talvolta caratterizzata da tartufo dilatato e al vento, pronto a cogliere anche la più impercettibile usta della preda. Il suo modo polivalente di predare e di affrontare la battuta di caccia sembra un piacevole intermedio fra il riporto istintivo del Kurzhaar, il regale e ragionato incedere del Bracco Italiano, la vitale briosità del Pointer e il tenace inseguimento del selvatico ferito del Weimaraner.
Vivere e condividere i propri spazi con un Bracco Ungherese può essere un´esperienza sorprendentemente piacevole data la sua intelligenza e devozione nei confronti del padrone ed il suo equilibrato carattere che lo portano ad adattarsi molto bene anche alla vita d’appartamento e alla sua difesa, pur non dimenticando le sue grandi esigenze di movimento giornaliero.
Precoce e disponibile nell’apprendimento, va seguito con rispetto e pazienza, senza mai esagerare nei rimproveri e nelle forzature, che facilmente provocherebbero solamente un allontanamento e un rifiuto all’apprendimento da parte dell’animale.
Delle sue doti caratteriali ed olfattive si sono negli ultimi anni accorti non solo cacciatori ed appassionati cinofili, ma anche operatori della Pet Terapy e, addirittura, ricercatori di tartufi.
Standard Vizsla a pelo liscio
Altezza:
– maschi da 56 cm a 61 cm
– femmine da 52 cm a 57 cm.
È ammessa una tolleranza di 4 cm in più o in meno, a condizione che l’insieme resti armonioso. L’equilibrio statico e dinamico e l’armonia delle forme sono molto più importanti delle misure espresse in cm.
Peso: varia da 22 a 30 kg.
Tronco: potente, proporzionato, un po’ più lungo che nelle razze inscivibili in un quadrato. Il garrese è accentuato e muscoloso. Il dorso è corto, dritto; reni sostenute; la linea superiore si arrotonda leggermente sino all’attaccatura della coda. Il torace è moderatamente largo, ben disceso sino al gomito. Le costole sono moderatamente arcuate; spalle muscolose, libere nei movimenti; scapole oblique.
Testa e muso: asciutta, proporzionata, nobile. Il cranio è moderatamente largo, leggermente convesso. Il solco mediano è leggero e si estende dall’osso occipitale, moderatamente sviluppato, alla fronte. Lo stop è moderato. La canna nasale è sempre dritta. Il muso non è allungato, ma è largo. La mascella inferiore è ben sviluppata e muscolosa. Le labbra sono ben aderenti alla dentatura, mai pendenti.
Tartufo: è ben sviluppato, con narici il più possibile aperte.
Denti: bianchi, completi nello sviluppo e nel numero.
Collo: di lunghezza media, muscoloso, leggermente tornito, senza giogaia, inserito nel tronco ad un’altezza media.
Orecchie: di lunghezza media, sono attaccate leggermente arretrate e a un’altezza madia, vengono portate piatte contro le guance; ricoprono bene l’apertura del condotto uditivo e hanno la forma di una V arrotondata.
Occhi: hanno una forma leggermente ovale e un’espressione vivace e intelligente. Le palpebre sono tese. Il colore degli occhi si armonizza a quello del mantello; è preferito il tono più scuro.
Arti: anteriori dritti e hanno ossatura forte. I gomiti sono aderenti al tronco. Gli arti posteriori sono molto muscolosi, moderatamente angolati. I garretti sono un po’ bassi. Le dita sono forti, chiuse e ben arcuate. Il piede è leggermente ovale. Le unghie sono forti, i cuscinetti plantari elastici e duri.
Andatura: vigorosa, armoniosa, ampia. In piano l’andatura caratteristica è il galoppo, sostenuto ed equilibrato.
Muscolatura: asciutta, ma ben sviluppata in tutte le parti del corpo dell’animale.
Coda: attaccata un po’ bassa; mediamente grossa, va assottigliandosi verso l’estremità che è leggermente incurvata verso l’alto, forma un tutt’uno con il corpo per tre quarti della sua lunghezza, perciò a volte se ne asporta chirurgicamente un quarto. Se la coda è bella, ben fatta e portata orizzontalmente, la caudectomia non viene effettuata.
Pelle: tesa, senza rughe o pliche; pigmentata; tartufo color carne; labbra, palpebre e unghie marroni; cuscinetti plantari grigio-ardesia. Pelo: è aderente al corpo, corto, diritto, ruvido. Il ventre ha poco pelo. Il pelo delle orecchie è un po’ più corto e più sericeo. Il pelo della coda è più lungo. Colori ammessi: fulvo-sabbia. Le piccole macchie bianche sul pettorale e sui piedi, le tracce punteggiante, non sono considerate difetti.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, mancanza di premolari, misure fuori standard, colori del manto non ammessi, carattere timido o aggressivo, labbra pendenti, pelle staccata sulla testa, occhi piccoli, occhio chiaro, garrese appiattito o incurvato, torace non abbastanza disceso, costole piatte, pelo poco spesso, entropion, ectropion, canna nasale molto arcuata, canna nasale montonina, movimenti scorretti, monorchidismo, criptorchidismo.
Standard Vizsla a pelo duro
Altezza:
– maschi da 58 cm a 62 cm
– femmine da 54 cm a 58 cm.
L’equilibrio statico e dinamico e l’armonia delle forme sono molto più importanti delle misure espresse in cm.
Peso: varia da 22 a 30 kg.
Tronco: potente, proporzionato, un po’ più lungo che nelle razze inscivibili in un quadrato. Il garrese è accentuato e muscoloso. Il dorso è corto, dritto; reni sostenute; la linea superiore si arrotonda leggermente sino all’attaccatura della coda. Il torace è moderatamente largo, ben disceso sino al gomito. Le costole sono moderatamente arcuate.
Spalla: muscolosa, libera nei movimenti; scapole oblique.
Testa e muso: ben proporzionata. Asciutta e nobile. Il cranio è moderatamente largo, leggermente convesso. Il solco mediano è leggero e si estende dall’osso occipitale, moderatamente sviluppato, alla fronte. Lo stop è moderato. La canna nasale è sempre dritta. Il muso non è allungato, ma è largo. La mascella inferiore è ben sviluppata e muscolosa. Le labbra sono ben aderenti alla dentatura, mai pendenti.
Tartufo: è ben sviluppato, con narici il più possibile aperte.
Color carne.
Denti: bianchi, completi nello sviluppo e nel numero.
Collo: di lunghezza media, muscoloso, leggermente tornito, senza giogaia, inserito nel tronco ad un’altezza media.
Orecchie: di lunghezza media, sono attaccate leggermente arretrate e a un’altezza madia, vengono portate piatte contro le guance; ricoprono bene l’apertura del condotto uditivo e hanno la forma di una V arrotondata.
Occhi: hanno una forma leggermente ovale e un’espressione vivace e intelligente. Le palpebre sono tese. Il colore degli occhi si armonizza a quello del mantello; è preferito il tono più scuro.
Arti: anteriori dritti e hanno ossatura forte. I gomiti sono aderenti al tronco. Gli arti posteriori sono molto muscolosi, moderatamente angolati. I garretti sono un po’ bassi. Le dita sono forti, chiuse e ben arcuate. Il piede è leggermente ovale. Le unghie sono forti, i cuscinetti plantari elastici e duri.
Andatura: vigorosa, armoniosa, ampia. In piano l’andatura caratteristica è il galoppo, sostenuto ed equilibrato.
Muscolatura: asciutta, ma ben sviluppata in tutte le parti del corpo dell’animale.
Coda: attaccata un po’ bassa; mediamente grossa, va assottigliandosi verso l’estremità che è leggermente incurvata verso l’alto. A volte viene asportata per 1/3.
Pelle: è pigmentata, tesa, senza rughe o pliche. Pelo: sul muso il pelo è corto e ruvido. Sul mento, forma un piccola barba. La parte superiore della testa è ricoperta da un pelo corto e secco. Il pelo delle orecchie è quasi uguale a quello dell’omonima razza a pelo corto. Le sopracciglia sono spesse, dure e secche. Sul collo e sul tronco, il pelo di copertura, aderente al corpo, duro, ruvido e folto, ha una lunghezza di 2-4 cm. Il sottopelo è fitto.
Colori ammessi: fulvo-sabbia in tutte le sue sfumature. Le piccole macchie bianche sul pettorale e sui piedi, le tracce punteggiante, non sono considerate difetti.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, mancanza di premolari, misure fuori standard, colori del manto non ammessi, carattere timido o aggressivo, labbra pendenti, pelle staccata sulla testa, occhi piccoli, occhio chiaro, garrese appiattito o incurvato, torace non abbastanza disceso, costole piatte, entropion, ectropion, canna nasale molto arcuata, canna nasale montonina, movimenti scorretti, monorchidismo, criptorchidismo.