EPAGNEUL BRETON
Le origini
Le origini del Breton sono ancora oggi piuttosto discusse; in effetti, anche se il suo nome Epagneul in apparenza riporta inequivocabilmente ad una genesi “spagnola”, come scriveva già nel 1387 il conte Gastone Phoebus, nel suo famoso “Livre de la chasse”, il termine Breton ne localizzerebbe invece la nascita nella regione della Bretagna, in Francia. A rafforzare questa seconda ipotesi vi sono le parole del poeta greco Oppiano di Apamea il quale, nel primo canto della sua Caccia, scrive: “…I popoli selvaggi della Bretagna, che si dipingono il corpo con variopinti colori, allevano con cura questo animale, che nel loro linguaggio chiamano ‘agasse’. Questo cane è snello e for¬nito di un folto pelame. E’ soprattutto per la finezza del suo olfatto che eccelle su tutti gli altri cani …“ . Alcuni, in forza di ciò, confuterebbero il significato d’Epagneul, mentre considererebbero il termine traducibile con “accucciarsi, appiattirsi” dal verbo francese s’espanir, atteggiamento che già nel Medioevo questo tipo di cani presentavano durante le cacce , quando si trovavano in prossimità della selvaggina.
Un‘ulteriore ipotesi vede la nascita della razza in conseguenza dell’arrivo in Francia di cacciatori inglesi o scozzesi i quali, recando con sé setter bianchi-aranci, li fecero incrociare con i cani da caccia locali, ottenendo forse il progenitore del Breton odierno. Qualunque fossero le sue vere origini, in ogni caso il Breton era largamente diffuso nella Francia dell’Ottocento, essenzialmente utilizzato per la caccia alla beccaccia, forse all’epoca incrociato anche con Setter Irlandesi e Pointer, per poter ottenere un cane leggermente più alto e dall’olfatto ancora più spiccato.
L’esordio in pubblico della razza avvenne in un’esposizione a Parigi nel 1896, ma i primi esemplari non ottennero il successo sperato; il riconoscimento ufficiale del Breton si ebbe in Francia solo nel 1907. Circa trenta anni più tardi la sua fama, ormai accresciuta, lo portò a superare i confini del suo Paese per divenire uno dei più apprezzati cani da caccia, unico esempio di razza da ferma francese che è riuscita a spopolare a livello mondiale, con circa 5.000 nascite all´anno in Italia e un´espansione continua sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna.
Caratteristiche generali
Il Breton è un cane di taglia media, al tempo stesso elegante e compatto. La testa appare piuttosto arrotondata con stop marcato, tartufo grande e scuro, labbra rimontanti, orecchie attaccate alte, triangolari e corte, abbastanza pelose ma poco frangiate e appiattite sulle guance. Gli occhi, tondi ed espressivi, sono generalmente ambra scuro, sempre in tono col mantello. E’ un cane muscoloso e proporzionato, dalla struttura abbastanza breve ma evidentemente solida. Anche il collo appare corto e muscoloso. Il torace è profondo e le zampe risultano lunghe e robuste. La coda appare generalmente corta una decina di cm sia perché a volte vi nascono sia perché è consentita dallo standard la sua amputazione; talvolta possono nascere soggetti totalmente privi della coda.
Hanno un pelo particolarmente fitto e setoso, ma non molto lungo, anche se appare abbondante sul posteriore; sono ammessi più mantelli tra cui il tricolore. Nel complesso è un cane piuttosto piccolo ma dalle forme molto gradevoli e che esprimono vigore, energia ed entusiasmo. I suoi movimenti sono sempre rapidi e vivaci, accompagnati dalla costante agitazione della sua pur breve coda.
Il Breton viene classificato come cane da ferma, ma forse questa definizione gli va un po’ stretta considerando le sue molteplici potenzialità. Esso appare, infatti, un cacciatore eclettico, meno rapido del Setter Inglese ma abilissimo su tutti i terreni; è, infatti, in grado di cacciare per ore nella macchia, nei boschi, persino in palude e negli acquitrini con la stessa energia e tenacia. Sa localizzare la preda, pedinarla e farla alzare con uguale abilità, coronando il lavoro con un ottimo recupero del selvatico ucciso, non temendo nemmeno di tuffarsi nelle gelide acque invernali.
E’ eccezionale per la caccia ad ogni tipo di selvaggina; pur eccellendo, infatti, nella ferma della beccaccia, per la quale nell’antichità è stato selezionato, si rivela un ottimo fermatore su starne, sa pistare abilmente la lepre ed i conigli selvatici, osa affrontare anche prede quali caprioli e cinghiali. Il suo olfatto è sviluppatissimo e la sua tenacità sul lavoro lo rendono, agli occhi di molti, un cane ingiustamente considerato testardo, in realtà sono soggetti addestrabilissimi e molto rapidi nell’apprendimento.
La sua andatura durante la battuta è un costante galoppo a testa alta, serrato, energico, apparentemente saltellante per la mancanza di flessioni laterali della colonna vertebrale; i suoi continui movimenti esprimono al meglio la passione che egli nutre per il suo lavoro. Una volta trovato il selvatico caratteristicamente assume un atteggiamento accucciato, quasi appiattito davanti alla preda; questa ferma è rapidissima, soprattutto se a ridosso del selvatico.
Tutte queste doti venatorie, unite alle sue ridotte dimensioni e alla sua indole deliziosa, lo hanno reso un compagno devoto e adattabile anche per quei cacciatori che, abitando in città, non possono avere un giardino a disposizione per allevare cani di mole maggiore quali setter o pointer. Indubbiamente la sua estrema socievolezza, anche con gli estranei, lo porta ad essere un cane totalmente inaffidabile per la guardia della proprietà. E’ un cane forte e determinato ma assolutamente amabile, che sa vivere benissimo in appartamento, giocherellone e paziente con i bambini ma subito pronto a seguire il padrone nella comune passione venatoria. In Italia è attualmente la seconda razza per numero di nascite tra quelle da ferma, subito dopo il Setter Inglese: insomma un “piccolo grande cane”.
Standard
Altezza: – maschi tra i 48 ed i 50 cm – femmine tra i 47 e i 49 cm Peso: – maschi 15 kg – femmine 13 kg
Tronco: torace profondo e ben disceso fino al livello dei gomiti; costole abbastanza arrotondate e abbastanza larghe. Dorso corto, garrese ben definito, mai insellato. Reni corte, larghe e vigorose. Anche più basse del garrese, sporgenti, sono sulla linea dorsale. Groppa leggermente scoscesa. Fianchi ben rientrati, ma senza eccesso.
Testa e muso: labbra sottili, che rimontano abbastanza. Muso più corto dell’asse craniale in rapporto 3 a 2 dritto o solo leggermente ricurvo. Cranio di lunghezza media, arrotondato, pareti laterali marcate e arrotondate, stop con depressione abbastanza sensibile ma non brusca.
Tartufo: ha il colore della tinta più scura del mantello, secondo che il cane sia bianco e arancio, bianco e marrone o bianco e nero; ben aperto, un po’ angoloso. Denti: forti, completi nel numero.
Collo: di lunghezza media ma non incassato nelle spalle, senza giogaia.
Orecchie: attaccate alte, più corte che lunghe, leggermente arrotondate, hanno poca frangia pur essendo ben guarnite di pelo ondulato.
Occhi: color ambra scuro in armonia col mantello, vivaci ed espressivi.
Arti: anteriori ben dritti, metacarpi leggermente obliqui, sottili e muscolosi. Frange poco folte e ondulate. Cosce larghe, molto scese, molto muscolose, garretti e punta delle natiche sulla stessa verticale. Metatarsi ben in appiombo, garretti non troppo flessi. Spalla: obliqua e muscolosa. Andatura: galoppo energico, composto e continuo con rapido susseguirsi di falcate raccolte scattanti come si addice ad un brevilineo. Nel complesso un insieme di movimenti briosi e spumeggianti.
Muscolatura: tonica e ben sviluppata. Coda: diritta o pendente, se il cane non è anuro; sempre corta circa 10 cm, spesso un po’ storta, termina con un ciuffo di peli. Pelle: fine, abbastanza staccata. Pelo: sul corpo, fine senza eccesso e piuttosto piatto o solo leggermente ondulato.
Colori ammessi: bianco e arancio, bianco e marrone, bianco e nero, tricolore o roano con uno di questi colori. Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, depigmentazione, reni lunghe, dorso lungo, torace stretto, occhi troppo chiari, attaccatura bassa delle orecchie, cranio quadrato, muso troppo corto, monorchidismo, criptorchidismo, movimento scorretto, dorso lungo, spalla dritta, labbra spesse, collo troppo lungo, braccia pesanti o gracili, groppa troppo stretta.
Sara Ceccarelli