JAGDTERRIER
Le origini
Lo Jagdterrier, chiamato anche German Jagdterrier, Deutscher Jagdterrier e German Hunt Terrier, può essere considerata una razza piuttosto recente, frutto della sapiente selezione attuata da allevatori tedeschi a partire, prettamente, da Terrier britannici.
Così nel Terrier più Terrier che conosciamo, nel più teutonico fra i cani da caccia, scorre sangue d’Oltremanica, per volontà di ostinati selezionatori che vollero perseguire lo scopo di ottenere un soggetto esclusivamente vocato alla caccia, rustico, non necessariamente accattivante nell’aspetto, ma forgiato alle necessità venatorie ed istintivamente portato per attaccare senza remore prede anche grandi, direttamente nelle loro tane.
Fondamentalmente, un unico grande intento vi fu nelle menti di Rudolf Frieß, Walter Zangenberg, Varl-Erich Grünewald ed Herbert Lackner, esperti cacciatori e cinofili tedeschi: superare i Terrier britannici con un cane dal lavoro superlativo.
Probabilmente la selezione razionale della razza cominciò dopo la prima guerra mondiale, agli inizi degli anni ’20, grazie al fortunoso regalo fatto del direttore di uno zoo, Hagenberg, all’amico Walter Zangenberg. Egli, infatti, gli donò quattro cuccioli neri focati di una femmina Fox Terrier a Pelo Ruvido, Oacroyd Darkie, il cui colore scuro del mantello ne sminuiva il valore, ma che era caratterizzata da una passione ed una capacità venatorie fuori del comune.
Proprio queste erano le caratteristiche ricercate dai sopraccitati allevatori, ormai distaccatisi dal Fox-Terrier Club: essi volevano ausiliari senza particolari velleità di bellezza, ma puri predatori. E così, al fine di affinarne le potenzialità venatorie, fissare il mantello ruvido e nero o, più raramente, marrone-focato, aumentarne leggermente la taglia rispetto al Fox e renderne ancor più tenace il carattere, vennero effettuati incroci con Welsh Terrier, con Pinscher e altri Terrier Inglesi da lavoro, in particolare Pattedrale e Fell Terrier. Anche l’Old English Wirehaired Terrier fu intelligentemente utilizzato per creare questo coriaceo ausiliare, a cui arrivò, probabilmente, anche l’apporto di sangue Schnauzer.
Il Deutscher Jagdterrier Club fu, infine, fondato nel 1926, dopo che il nome della nuova razza, letteralmente “Terrier tedesco da caccia”, fu scelto senza troppi tentennamenti o fronzoli: franco e diretto come il popolo che lo selezionò. Solo nel 1968 si ottenne il riconoscimento della FCI e il 1° Gennaio del 1993 dello United Kennel Club.
Da allora, in Germania la razza ha continuato a mietere successi, sapendo anche farsi conoscere, se pur in numero ingiustamente contenuto, anche all’estero come cane da lavoro sia in tana che sopra terra, soprattutto per lepri, volpi, cinghiali, tassi e donnole. Addirittura, importato con fortuna negli Stati Uniti e in Canada, ha assunto l’appellativo di “tree dog” (letteralmente “cane da albero”) per la sua attitudine a cacciare anche procioni e scoiattoli.
Caratteristiche generali
Tutto in questo Terrier di piccola taglia, morfologicamente classificato come lupoide, disegna un animale tenace e determinato, caratterizzato da forza e volontà se pur nelle sue piccole dimensioni. Il suo tronco dall’ampio torace si racchiude nel rettangolo e lo stesso atteggiamento che spesso assume, con gli arti robusti ben piantati a terra e pronti allo scatto, evidenziano un’energia fuori dal comune.
Lo sguardo sempre fiero ed acuto, pronto a cogliere un qualsiasi rapido movimento della preda, spicca sotto le fitte sopracciglia su di un cranio piuttosto piatto, dallo stop poco pronunciato e dalla lunga mandibola con potente dentatura a forbice, poco consona a rilasciare la preda. Tipicamente, visto dall’alto, il cranio dello Jagdterrier, più largo tra le orecchie di quello del Fox, tende ad assottigliarsi molto in prossimità del tartufo. Le orecchie, ripiegate su loro stesse a formare una tipica “V”, sono attaccate alte e la punta appoggia appena sulla testa.
Anche il collo è potente, caratteristicamente e lievemente arcuato, ad ampia base. La coda, solitamente tagliata a circa un terzo della sua lunghezza, è portata orizzontalmente, difficilmente verso l’alto. Il mantello ispido, ruvidissimo e fitto, lo difende efficacemente dall’acqua, dagli sbalzi della temperatura e dagli insulti dei rovi; esso è solitamente nero focato, con ammesso del bianco; meno frequentemente si può assistere alla nascita di soggetti di colore nero-grigio.
Lo Jagdterrier porta nel nome tutto il suo essere: teutonica passione per la caccia, in qualunque forma essa venga effettuata. Sotto terra, sopra terra, nell’acqua, questo piccolo ausiliare combattente nulla lascerà di intentato pur di segnalare, raggiungere e agguantare prede più grandi, più forti, ma sicuramente non più feroci di lui. Denti acuminati, collo poderoso, arti robusti: mette tutto se stesso per conquistare le prede.
Non teme di lanciarsi nelle loro stesse tane, tra le loro stesse fauci, siano esse volpi o cinghiali; grande abbaiatore, permette al cacciatore di seguirne continuamente gli spostamenti, stia esso inseguendo la preda nascosta fra i rovi, stia esso affrontando il nocivo metri sotto terra. Non esita anche ad impegnarsi nel riporto, fosse anche dall’acqua. Battagliero, rissoso, vulcanicamente intelligente e scarsamente sensibile al dolore, nulla lo ferma: né il cinghiale inferocito, né l’intruso in casa.
La sua tempra e il suo incosciente coraggio possono addirittura portarlo a mettere a repentaglio la sua stessa vita, se non sapientemente guidato da mano equilibrata che sappia frenarlo nell’impeto della caccia. Iperattivo e frenetico, sembra che nulla gli sfugga in battuta che ama svolgere da solo, data la sua strenua combattività svelata anche nei confronti degli altri cani. Pur essendo di dimensioni contenute, nulla perde del vigore dei Terrier, che molti suoi cugini stentano ormai a presentare, selezionati quasi solo per la compagnia e la placida vita d’appartamento.
Il suo rissoso temperamento, l’attaccamento strenuo per il proprietario e la malcelata diffidenza verso qualunque estraneo, sia esso persona o animale, lo rendono un ottimo guardiano e, talvolta, intollerante alla convivenza con altri cani con cui si mostra fortemente competitivo, e con bambini molto piccoli nei confronti dei quali si può svelare la tempra dominante.
Chi lo possiede ben conosce la sua acuta intelligenza e disponibilità ad imparare, ma anche la latente propensione all’indipendenza che dovrà sempre essere strettamente contenuta da un padrone forte e coerente. Questo piccolo guerriero potrà ben tollerare la vita d’appartamento se sarete disposti a concedergli grande possibilità di movimento; difficilmente presenterà malattie, data la sua proverbiale salute, seconda solo al suo carattere.
Standard
Altezza: tra i 33 ed i 40 cm
Peso:
– maschi da 9 a 10 kg
– femmine da 7,5 a 8,5 kg.
Tronco: con dorso forte e dritto, non proprio corto, reni e groppa molto muscolose. Torace profondo, cerchiato.
Testa e muso: il cranio è piatto e più largo fra le orecchie di quello del “Fox terrier”. Tra gli occhi si restringe e scivola verso il muso senza stop pronunciato. Il muso è un po’ più corto del cranio misurato dall’occipite allo stop, e non deve ricordare quello del Levriere. Muso potente con guance pronunciate. Mandibola robusta, con mento ben disegnato. Tartufo: nero, bruno scuro nei soggetti marroni.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero. Dentatura forte nell’insieme, con chiusura a forbice.
Collo: potente, non troppo lungo, leggermente arcuato e allargantesi all’attaccatura con le spalle.
Orecchie: a forma di V, attaccate alte, non troppo piccole, leggermente aderenti alle guance.
Occhi: scuri, piccoli, infossati, con palpebre ben aderenti, espressione decisa. Pelle: ben aderente su tutte le parti del corpo.
Arti: anteriori dritti, ben muscolosi. Metacarpo leggermente inclinato; ossatura piuttosto potente che sottile. Posteriore con arti lunghi, ben angolati e muscolosi. Garretti piazzati bassi e ossatura forte. I piedi non devono essere di gatto; i piedi anteriori sono più grandi dei posteriori, sono ben chiusi.
Spalla: con scapola lunga, inclinata.
Andatura: molto rapida e disinvolta. Non deve essere mai rigida. Muscolatura: tonica e robusta in rapporto alla mole. Coda: ben inserita in una lunga groppa, portata più orizzontalmente che inclinata, non deve essere portata alta.
Pelo: duro, ben aderente, fitto, ruvido e dritto; tuttavia né liscio né corto.
Colori ammessi: il colore principale è il nero, nero misto a grigio, o anche marrone scuro con tonalità più chiare, marrone-rosso-giallastro alle sopracciglia, al muso, al torace, sugli arti e attorno all’ano. Una maschera chiara o anche scura sono parimenti tollerate. Un po’ di bianco sul torace e sulle dita è ammesso.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, cranio stretto, mento sfuggente, muso a punta, tartufo chiaro, occhio chiaro, orecchie dritte, dorso insellato, dorso di carpa, petto troppo stretto, garretti vaccini, retrotreno difettoso, mancanza di denti, incisivi incrociati, misure fuori standard, colori non ammessi, andatura rigida, piede aperto, monorchidismo, criptorchidismo.
Sara Ceccarelli