SETTER IRLANDESE o RED SETTER

“…il grande Setter Irlandese, in effetti, non conviene al cacciatore primo venuto: … è necessario all’Irlandese un teatro degno di lui. Fisicamente è una bella bestia dalla resistenza del ferro, moralmente possiede un temperamento di fuoco…”
(Ernest Bellecrox, direttore de “La chasse illustrèe” 6 Ottobre 1877)

Le Origini

L’ Irlandese forse rappresenta il Setter dalle origini più antiche, pur non avendo dati certi relativi alla sua nascita. E’ indubbio che nel suo sangue scorra quello degli antichi Madder Rhu, gli Spaniel rossi d’Irlanda, a loro volta discendenti da quelli continentali. Ma gli incroci presunti, e non sempre accertati, con numerose altre razze furono probabilmente molti, dal Bloodhound al Pointer, dal Setter Inglese al Gordon; indubbiamente vi fu l’apporto del Irish Water Spaniel.

Ciò che risulta certo è che i primi esemplari non risultavano di quell’omogeneo mantello rosso che ad oggi veste il Red Setter, ma alcuni di essi presentavano invece macchie rosse più o meno grandi, incorniciate da mantello bianco.

Le dispute dell’epoca, parliamo del diciannovesimo secolo, su come avrebbe dovuto delinearsi la selezione del mantello di questo portentoso cane da caccia, vertevano soprattutto su un ordine di praticità e non su canoni estetici: si richiedeva, infatti, a questi soggetti di essere ben visibili durante la battuta e il bianco staccava sul terreno molto meglio del mogano, un bianco comunque relegato da sempre al secondo posto anche nel nome di quegli antichi “red and white setter”.

All’epoca, in effetti, risalgono numerose immagini pittoriche ritraenti questi soggetti come fedeli e abili compagni di caccia e affidabili compagni nei giochi dei fanciulli: la loro livrea, monocolore o bicolore che fosse, e la loro regalità anche in caccia, ispirarono artisti del calibro di Van Dyck, Chalon o le incisioni del celebre Sydenham. La prima testimonianza scritta che ne descrive le caratteristiche è datata 1825: “..bianco arancio dal pelo lungo, setoso, con lunghe frange alle zampe e alla coda, occhi dolci e tartufo nerissimo…”.

Ma piano piano il gusto del bello, forse anche a discapito della praticità in caccia, prevalse e i rossi mogano ebbero la meglio sui bicolori. Nel 1860 i Setter Irlandesi partecipavano già alle mostre, ma in una classe a parte dove ancora i “red and white”, soprattutto se il bianco era rappresentato da una macchia sulla fronte, venivano tenuti in grande considerazione. Inevitabilmente, però, mentre il destino dei “red and white” continuava, delineando nel tempo una preziosa razza a sé, giunta fino ai giorni nostri, tutte le attenzioni nei decenni accrebbero per l’Irlandese unicolore, bellissimo, già così amato quanto “maltrattato” da chi lo voleva ancora più affascinante, anche a discapito della prestanza fisica e venatoria.

Setter Irlandese Irish Setter Red Setter

Proprio per limitare i danni dovuti ad allevatori che dall’irlandese pretendevano solo un involucro vuoto, accoppiandoli addirittura con il Borzoi, razza eccezionale ma dalle caratteristiche totalmente diverse, dal 1882, prima il Kennel Club e poi i Club del Continente imposero che la selezione passasse anche attraverso prove di lavoro, al fine di non sacrificare un cane nato e maturato per la caccia ai canoni degli esteti. Nel 1886 ne venne quindi definito lo standard ufficiale, rimasto quasi invariato fino ai giorni nostri, già indubbio il colore del mantello: unicolore di tinta rosso mogano dorato e brillante, letteralmente castano dorato.

Molti grandi cinofili lo amarono e contribuirono a preservarne in toto le caratteristiche: O’Connor, La Touche, Lord de Freyne, Evans, non ultimo Sir Edward Laverack che così lo delineò anche ai posteri: “…quando è di razza pura e ben addestrato è un cane ammirevole ed eccellente, che possiede resistenza alla fatica e velocità…”. Parole che ben si addicono anche al Setter Irlandese moderno, differente da quello che lodò Sir Edward, perché la selezione lo ha reso più alto e leggero, sempre molto resistente ma più elegante, degno ambasciatore del suo Paese, rosso come solo gli Irlandesi possono essere.

Caratteristiche generali

Il Setter Irlandese difficilmente si racconta, è uno di quei cani che si percepiscono ad istinto, statuario nelle pose, bello di una bellezza sfacciata, dirompente, che non manca di nulla, né delicato, né fragile, semplicemente un Setter Irlandese.

Potrei fermarmi qui, ma dovere di cronaca ne impone la descrizione della sua struttura che, a seconda dello standard dei vari Paesi, dove l’altezza richiesta può variare, rimane nel quadrato o nel “quasi quadrato”. In ogni caso il garrese, rispetto agli altri Setter, è comunque elevato. La testa è lunga e ben squadrata, senza l’accentuata commessura labiale dei cugini inglese e scozzese, così che il cranio nel complesso appare più leggero.

L’espressione degli occhi, color nocciola o più scuri, è di una dolcezza sopita e mitigata dalle dimensioni non troppo accentuate e dal parallelismo degli assi cranio facciali che ne rendono il muso quasi squadrato. Le orecchie, tendenzialmente triangolari, sottili e non particolarmente grandi, sono attaccate piuttosto basse, tra di esse ben spicca la protuberanza occipitale. Lo stop non è particolarmente accentuato.

Il tronco, delineato da muscolatura lunga e sviluppata, si apre con un torace caratteristicamente stretto ma profondissimo, così da dare al cane un aspetto leggero, ma una capacità respiratoria degna dei migliori e più resistenti galoppatori. Il mantello rosso fuoco ne delinea le forme, ne disegna la muscolatura, ne infiamma la bellezza statuaria; esso è rosso mogano, dorato e brillante, mancante di sfumature nere ma, talvolta, con macchie bianche su fronte e dita, accettate di buon grado dai giudici, come predilette furono per Sir Laverack. E’ un mantello frangiato senza essere mai troppo carico, di massimo di 5-6 cm su petto, coda, posteriormente agli arti e sulle natiche.

Nell’aspetto traspare la leggerezza e la resistenza di un soggetto selezionato per essere veloce e potente, cresciuto e forgiato nella Irlanda palustre, nelle ampie zone a caccia di beccaccini. Un tempo grande cacciatore di galli cedroni, starne e beccacce, cane dall’odorato sottile, è diventato un soggetto adatto a qualunque tipo di attività venatoria; ottimo per fagiani, pernici, lepri, anatre, alzavole.

E’energico, rapido, forse meno del Pointer, a cui comunque si avvicina, ma instancabile, indomito anche davanti a zone paludose o al riporto in acqua. E’ caratteristicamente un galoppatore, leggero e diligente nel perlustrare qualsiasi terreno gli si proponga. Le sua falcate sono molto ampie, silenziose; la testa anche in corsa è tenuta alta, tanto che il suo atteggiamento di cerca viene definito “lupino”, simile cioè alla fiera che ricerca la preda a vista.

Setter Irlandese Irish Setter Red Setter

Niente di più ingannevole perchè è proprio il suo eccellente olfatto a captare nel vento l’effluvio della selvaggina e a farlo gradatamente o improvvisamente bloccare, dopo qualche “sbandata”, in una ferma caratteristica. Questa è meno felina del Setter Inglese, perché non tende a schiacciarsi sul terreno come fanno i grandi felidi, ma s’innalza anteriormente come una statua, quasi a voler cercare con lo sguardo il selvatico. La sua ferma non è né nervosa né troppo contratta, dritto sul davanti, con le orecchie erette e le narici dilatate, mentre il posteriore rimane in una posizione normale, generalmente non abbassata, forse un po’ ripiegata e con la coda cadente.

Alla caccia può essere educato molto precocemente, con indulgenza e pazienza, lasciando che sia lui a battere il tempo giusto per ogni cosa, forte di un istinto che la rudezza di un cacciatore frettoloso può solo reprimere. E’ un animale estremamente dolce e legato ai suoi proprietari, senza nessuna velleità di dominanza o di guardia, pago di una semplice carezza che gli viene rivolta.

Ma non è il cane di tutti; la sua riservatezza e apparente diffidenza sono spesso cautela, sono semplicemente il prendersi il tempo necessario per conoscere il mondo e distinguere le cose, le situazioni. Sembra quasi un cane che medita e che ricolma di affetto solo chi gli avrà permesso, con dolcezza, di superare il suo equilibrato senso del discernere.

Standard

Altezza:
– maschi tra i 58 ed i 67 cm
– femmine tra i 55 ed i 62 cm.
Peso: dai 20 ai 30 kg.
Tronco: il tronco sta nel quadrato. Costruzione asciutta. Petto stretto, torace ben disceso, garrese molto elevato. Testa e muso: testa leggera, asciutta, scarna, più lunga che larga. Stop Poco accentuato.
Tartufo: con narici ben aperte.
Denti: dentatura forte, completa e corretta. Articolazione a forbice.
Collo: di moderata lunghezza, leggermente arcuato, muscoloso, senza giogaia.
Orecchie: pendenti, sottili e piatte.
Occhi: sono marrone o nocciola scuro. Arti: sono in perfetto appiombo.
Spalla: ben inclinata.
Muscolatura: di ottimo sviluppo. Cane molto tonico.
Coda: è attaccata bassa, portata orizzontalmente o in basso.
Pelo: lungo da 5 a 6 cm, sericeo, ben striato, con frange ricche ma leggere, mai folte.
Colori ammessi: unicolore rosso mogano dorato e brillante senza la minima traccia di nero.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, monorchidismo, criptorchidismo, arti non in appiombo, piedi lunghi o aperti, occhi chiari, orecchie portate male, obesità, atipicità della testa, angolazioni del posteriore eccessive o insufficienti, cranio troppo stretto, tartufo depigmentato, coda portata male, misure fuori standard, retrotreno difettoso, andatura scorretta, carattere timido.

Sara Ceccarelli