APPUNTI SUL TIRO DINAMICO di Marco Dolci
Sembra che il tiro veloce sia nato a metà degli anni ‘30 a Shanghai, quando la polizia locale cominciò uno speciale addestramento con pistole semiautomatiche per arginare le sparatorie con le bande locali; i risultati furono ottimi, tanto che il numero dei poliziotti uccisi scese drasticamente in un anno da 250 a meno di 40, chiara dimostrazione dell’efficacia del nuovo tipo di addestramento.
Bisogna, però, andare negli Stati Uniti d’America, esattamente in California a San Diego, per assistere, alla fine degli anni ‘50, alla nascita del tiro dinamico, con una vera e propria scuola: la South West Pistol League. Questa specialità di tiro si dimostrò particolarmente indicata per la difesa personale ed iniziarono anche le prime gare, con estrazione veloce della pistola dalla fondina, per colpire un bersaglio posto su una staccionata del ranch; con il tempo vennero aggiunti diversi bersagli e nuove posizioni.
A metà degli anni ‘70 furono stabilite le prime regole e, con la formulazione del primo vero e proprio regolamento con otto articoli, si costituiscono le prime associazioni che, nel tempo, cambiano nome e presidente, regolando e promuovendo sempre di più il tiro dinamico sportivo.
L’attuale regolamento è composto da undici articoli con norme molto rigide; le armi vengono innovate con l’introduzione di nuovi modelli e la riduzione della potenza, passando così a una vera e propria disciplina sportiva pura e non più di difesa.
Attualmente le nazioni affiliate all’IPSC (International Practical Shooting Confederation) sono 46 con migliaia di iscritti.
In Italia, dopo numerosi cambiamenti di nome, nel 1996 nasce l’attuale FITDS (Federazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo), associazione che organizza gare a livello nazionale.
Le caratteristiche principali per avvicinarsi a tale disciplina sono principalmente le seguenti:
A) Sicurezza nel maneggio dell’arma.
B) Prontezza di riflessi.
C) Destrezza.
D) Rapidità.
E) Precisione
F) Imparare a memoria che si sta maneggiando un’arma carica in grado di uccidere, da non puntare mai dove non dobbiamo sparare.
In pratica il tiratore si deve destreggiare in un percorso che simula un combattimento, tra bersagli in movimento e fissi, di vario materiale come carta rigida o cartoni, metallo e materiale frangibile; le sagome sono posizionate a distanze diverse, si affrontano ostacoli di ogni genere e difficoltà, porte da aprire, strutture da superare…
Alla fine del percorso si giudica il tiratore sulla base della velocità e della precisione dei colpi.
Il tiro a volo dinamico si pratica con un fucile calibro 12 semiautomatico o a pompa, con super prolunga del serbatoio per poter contenere un numero maggiore di cartucce: in pratica, tale sport consiste nel colpire il più rapidamente possibile, in modo divertente e spettacolare, uno o più piattelli lanciati a mano e altri tipi di bersagli molto particolari, come palline da golf, sassi di carbone, barattoli in latta oppure gli stessi bossoli espulsi durante queste esibizioni, togliendo con una fucilata il fondello dalla plastica.
Le esibizioni spettacolari servono anche per promuovere e divulgare il tiro a volo dinamico, cercando di avvicinare sempre di più i giovani e divertire il pubblico presente.
In Italia il numero uno è il grande Renato Lamera, detentore del record mondiale conseguito sul campo di tiro in Austria il 25 agosto 2005, quando riuscì a colpire ben 11 piattelli da lui stesso lanciati a mano, in un´unica sequenza con colpi separati; i tre giudici di tiro presenti ufficializzarono e convalidarono il record mondiale, il tutto davanti alla presenza di un notaio.
Possiamo vedere Renato Lamera nelle sue esibizioni in giro per l’Italia e all’estero nei vari Game Fair e manifestazioni simili.
Parallelamente all’Italia in America troviamo Tom Knapp, il quale detiene un altro tipo di record: riesce a colpire 10 piattelli sempre lanciati da lui stesso, ma in un tempo incredibile di 2.2 secondi. Tom Knapp gira il mondo con i suoi spettacoli promuovendo anche una famosa fabbrica di fucili Italiani.