CACCIARE IN … ARGENTINA
L’Argentina oggi è forse l’ultimo paradiso per l’attività venatoria, infatti solamente circa 40 milioni di abitanti occupano una superficie grande addirittura come l’Europa.
E’ quindi evidente che l’antropizzazione è scarsissima e vi sono distese sconfinate dove gli animali crescono e i selvatici prosperano allo stato brado.
E’ inoltre vero che, estendendosi l’Argentina dalla zona subtropicale alla zona polare, essa presenta tutti i climi e, quindi, tutti i tipi di selvatici, sia per la caccia grossa che per la caccia minuta.
Gli abitanti sono per un 60% di origine italiana o spagnola e vedono l’Europa con amicizia e stima; in particolare è amata l’Italia, perché proprio da questo Paese provengono gli immigrati che hanno prodotto gran parte degli edifici argentini e ne promosso l’agricoltura. E questo per dire che il cacciatore italiano è ben visto, egli quì si sente a casa ed usufruisce di un territorio che, dal punto di vista caccia, si presenta come in Italia negli anni ’50.
E’ assolutamente importante, per chi desidera recarsi a caccia in questo splendido Paese, affidarsi ad un’agenzia che organizzi la caccia fornendo non solo garanzie nel rispetto delle tradizioni ma anche affiancando il cliente con gente che conosca il modo di cacciare italiano. Solo in questo modo si potranno organizzare le varie cacce secondo la nostra tradizione argentina, come per esempio anatre in botte o capanno come nelle Valli Venete, pernici con il cane da ferma come nella Pianura Padana, tortore e colombacci all’aspetto, in appostamenti provvisori come sulle colline Senesi o Umbre.
La stagione venatoria comincia in tutta la nazione il 1° Maggio e termina il 31 Luglio per la stanziale mentre per la migratoria, anatre e oche, apre il 15 Aprile e termina il 31 Luglio. In alcune province della zona subtropicale si fa un’apertura estiva Novembre-Febbraio che è il periodo della semina del riso, per controllare le anatre che ne danneggiano le piantagioni.
Tortore e colombacci sono considerati una piaga, data la quantità enorme presente in Argentina e, pertanto, la caccia a tali specie è aperta tutto l’anno.
E’ importante sapere che selvaggina si vuole cacciare per scegliere sia la provincia che la località che permettano di fare le attività venatorie senza eccessivi spostamenti, considerando che l’Argentina è lunga 9000 Km e quindi, per andare da nord a sud, possono occorrere 3 giorni di viaggio normale oppure 8 ore di aereo.
Le specie cacciabili sono
per la caccia grossa:
– puma,
– cinghiale,
– cervi (cervo rosso, axis, dama),
– bufalo,
– antilope,
– corsuela,
– capibara ed altri;
per la caccia minuta:
– anatre (quattordici tipi diversi),
– pernici,
– lepri,
– colombacci,
– tortore,
– oche.
La selvaggina non può essere riportata in Italia a causa delle Leggi della Comunità Europea.
Documenti necessari per l’Argentina: Passaporto e, se volete portare il vostro fucile, Esportazione temporanea dell’arma, rilasciata dalla Questura.
Si prega di spedire all’organizzatore, almeno un mese prima della partenza, fotocopia di Passaporto e Porto d’armi per provvedere al permesso di caccia.
Al vostro arrivo a Buenos Aires ci sono da pagare € 70.00 a fucile quale tassa di importazione temporanea. Se non volete condurre con voi armi, potete trovare ottimi automatici Beretta e Benelli in loco.
E ora il viaggio: molte le compagnie che fanno voli giornalieri dall’Italia per l’Argentina: essi, per lo più partendo la sera, arrivano l’indomani mattina in Argentina. Il volo dura 12 ore.
Riassumendo, il Paese è l’ideale per la vostra caccia. Se l’Agenzia Venatoria organizzatrice è onesta e professionalmente valida, la vostra sarà una vacanza indimenticabile.
Sergio Franchini, titolare ag.Viaggi Venatori “Caccia in Argentina”.