IMPUGNATO IL CALENDARIO VENATORIO LOMBARDIA

Con atto ricorso notificato il 29.7 e depositato in data odierna presso la cancelleria del TAR Lombardia, Caccia e Ambiente ha impugnato le direttive al calendario venatorio della Lombardia, emanate dalla provincia di Como. Si è ritenuto di agire in tal senso per fornire l’ennesima dimostrazione che ormai su tutto il territorio nazionale esiste un Partito Politico che tutela la caccia la pesca e le tradizioni rurali, ma soprattutto è una sentinella contro i soprusi a cui continuamente i cacciatori sono esposti.

Il nostro carattere nazionale ci vede attenti alla difesa di qualsiasi forma di caccia sia essa praticata in Trentino o a Lampedusa, disconoscendo atti di forza o rimostranze che si porgono a baluardo di alcune cacce definite tradizionali o locali, a discapito dei cacciatori di province intere, anche se teniamo in massima considerazione qualsiasi caccia e qualsiasi cacciatore.

Detto questo ci è stato segnalato che troppe restrizioni erano state apportate dall’integrazione provinciale del calendario di Como, ma due in particolare hanno allertato il nostro ufficio legale! Al paragrafo 2, comma h, infatti, detto calendario limita ai cacciatori in sola forma vagante l’utilizzo del veicolo a motore, senza alcuna eccezione legata a motivi invalidanti.

Norma offensiva non solo sotto l’aspetto venatorio per i cacciatori che abbiano scelto la forma vagante, ma soprattutto per quelli affetti da handicap motori ai quali, in tal modo, risulta completamente interdetta l’attività venatoria.

Sia detto per inciso che detti cacciatori si riducono a qualche decina e che in passato veniva loro concessa l’autorizzazione dalla provincia inspiegabilmente poi revocata da due anni. L’impugnativa ha riguardato anche un altro raccapricciante particolare, quello di cui al capitolo 2, dove addirittura si vieta la caccia da appostamento temporaneo con richiami vivi, in aperto contrasto con la normativa regionale che, invece, la prevede.

Ci pare questa un’ assurdità tale da giustificare pienamente il ricorso pensando che tutti i cacciatori e tutte le caccia abbiano pari dignità e diritti e, quindi, pensando a chi senza cane, abbia scelto tale tipo di caccia, o a chi sebbene dotato di ausiliario voglia cimentarsi nella caccia ai turdidi, con i propri richiami nel proprio capanno che a Como è ed è stato sempre una tradizione.

Altre ancora sono le vessazioni ma siamo voluti partire dalle più eclatanti e ci riserviamo in futuro valutazioni ancor più puntigliose!

Finalmente un partito che tutela i cacciatori e gli amanti della natura e della ruralità in qualsiasi regione, provincia e praticanti qualsiasi caccia!

Solo Noi possiamo aiutare Noi questo è il nostro motto e speriamo che sia recepito da tutti i cacciatori ancora orgogliosi di essere seguaci di Diana.

Partito Politico Caccia e Ambiente
Coordinamento regionale Lombardia