PERICOLO ZANZARE: LA FILARIOSI

L’arrivo della bella stagione favorisce l’esposizione dei nostri cani alla puntura di numerosi insetti. Purtroppo questi a volte non sono semplicemente fastidiosi, ma possono veicolare infestazioni molto gravi, se non addirittura mortali. In effetti, le comuni zanzare possono trasmettere ai nostri ausiliari un parassita, Dirofilaria Immitis, che determina una grave malattia nota col nome di Filariosi Cardiopolmonare.

Il parassita, inoculato dalla zanzara infetta per aver succhiato sangue da un cane portatore, si muove nel circolo sanguigno diventando adulto e potenzialmente mortale nell’arco di quattro-cinque mesi. A questo stadio si localizzerà nel cuore e nelle arterie polmonari del cane, ove si accoppia e si riproduce. Considerando che questi vermi possono raggiungere i 15-20 cm di lunghezza e raggrupparsi in è difficile immaginare quali e quanto gravi possano essere le conseguenze della loro presenza.

Il cane evidenzierà sintomi subdoli quali facile affaticamento, perdita di peso, tosse episodica, ridotto rendimento atletico, difficoltà respiratorie fino ad un progressivo aggravamento e morte improvvisa per insufficienza cardiaca. Il periodo più a rischio per la trasmissione di questa parassitosi va da Aprile a Novembre, lasso di tempo in cui, nel nostro Paese, le temperature medie consentono un completo sviluppo delle larve del parassita e la massima diffusione delle zanzare.

Fino ad un po’ di tempo fa, la Filariosi era localizzata quasi esclusivamente nelle aree padane, in prossimità dei grandi fiumi ma le evidenti modificazioni climatiche e ambientali hanno portato rapidamente ad una diffusione delle popolazioni di zanzare su quasi tutto il territorio nazionale. Zone d’elezione per la Filariosi rimangono ancora la pianura padana e la Toscana, ma l’area di diffusione siè ampliato anche ad Umbria, Marche, Sardegna e Liguria. Indubbiamente i cani più a rischio sono proprio i nostri ausiliari che trascorrono molto tempo all’aria aperta e dormono in canili, all’esterno.

In effetti, siè valutato che gran parte delle punture infette vengono effettuate dalle zanzare all’alba e al tramonto (fatta eccezione per la zanzara tigre, diurna) e che quindi un ricovero coperto e protetto per la notte può risultare di una certa utilità. Fortunatamente in commercio esistono numerosi prodotti assolutamente efficaci nella prevenzione della parassitosi, il cui utilizzoè necessariamente consigliato anche in virtù della potenziale pericolosità della terapia su base arsenicale che si renderebbe necessaria se il cane si ammalasse. Regola d’oro, prima dell’inizio della somministrazione del prodotto scelto,è far effettuare un’analisi del sangue per valutare l’assenza della malattia e quindi l’inizio della profilassi.

La sola visita clinica o con rx può permettere una diagnosi di sospetto solo nelle forme avanzate e sintomatiche. La profilassi può essere effettuata, da due mesi di vita del cane, con compresse/tavolette masticabili ( ivermectina, milbemicina ossima, moxidectina) o con spot-on assorbibili per via trans cutanea (selamectin), in ogni caso da somministrare mensilmente, da massimo un mese dopo la comparsa della prima zanzara (circa Aprile) ad un mese dopo la scomparsa dell’ultima (Novembre circa).

Il veterinario ha anche la possibilità di effettuare un’iniezione, a cuccioli di più di sei mesi, di una formulazione iniettabile di moxidectina che protegge il cane per un anno. Per chi opta per la profilassi mensile, si consiglia un controllo del sangue almeno ogni due anni, semplicemente per la minima possibilità che il cane sputi il farmaco di nascosto o che ci sia stata una dimenticanza nella somministrazione e il farmaco non abbia potuto compiere efficacemente la sua azione.

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Sara Ceccarelli