CINGHIALE: RECUPERARE LO SCOLLAMENTO TRA PARCO E COMUNITA´ LOCALI

agrcicoltura caccia danni da cinghiale

Potrebbe sembrare che sui terreni delle foto sia passato un mezzo agricolo che lo abbia lavorato, ma l’apparenza inganna.

A fare questi danni sono i cinghiali dell’area protetta del Cilento e Vallo di Diano che ormai, numerosi e indisturbati, passeggiano nelle coltivazioni danneggiando le colture.

Molte di queste foto si trovano nella pagina facebook “Cilento, Movimento per un Parco vero” che propone una riperimetrazione dell’area protetta e una soluzione stabile per lo spropositato numero dei cinghiali unitamente ad un risarcimento congruo per i danni che questi animali provocano alle colture.

Il soprannumero dei cinghiali sarebbe provocato in primis dal popolamento di una specie non autoctona che si riproduce due volte in un anno con cucciolate enormi, a differenza della specie autoctona che si riproduceva una sola volta con cucciolate che non superano i tre elementi. Negli anni, a dire il vero, il problema è stato posto, si è provveduto in vari modi per arginare le frotte di suini selvatici che invadevano i campi, dalle gabbie al sistema dei selecontrollori. Vero è anche un’altra circostanza, a volte le riunioni fissate sulla questione cinghiali sono andare semideserte.

La sommatoria di tutte queste concause ha creato un problema enorme, effetti devastanti i cui indennizzi non ripagano il lavoro e i fondi investiti per la già fragile agricoltura dell’area meridionale della provincia di Salerno. Sarebbe il caso che si convocasse d’urgenza un tavolo tecnico per riproporre la problematica cercando di affrontarla in maniera seria, recuperando lo scollamento che in questi ultimi anni si è notato tra ente parco e comunità locali.

Tratto da sudsostenibile.it