SPAGNA E BENESSERE ANIMALE NON CAMBIA NIENTE PER LA CACCIA

La nota “legge Animalista” promulgata nel mese di settembre in Spagna ha introdotto norme restrittive a tutela del benessere animale. Ma non i sono restrizioni per la caccia spagnola.

Ad affermare ciò è la Real Federación Española de Caza che che si è subito attivata con una campagna sui social media per informare i cacciatori spagnoli, sul fatto che la norma non influenza minimamente la detenzione e l’utilizzo venatorio dei can da caccia.

La legge nello specifico introduce il divieto di utilizzo degli animali in attività ricreative tipo circhi e spettacoli (ma con esclusione delle corride), che possano cagionare sofferenza agli animali. L’abbandono di un animale può costare anche 50,000 € e questo si confiura dopo 24 ore nel quale l’animale rimane incustodito. Si istituisce l’anagrafe degli animali domestici con microchip obbligatorio anche per gatti.

La caccia non è interessata dall’argomento ma il presidente della Federazione ha tenuto a ribadire la propria contrarietà alla legge che è stata emanato in contrasto con il parere delle comunità rurali, dei veterinari, dei biologi dei ricercatori – ed ha aggiunto – anche della giustizia.

L’applicazione della legge è esclusa per animali utilizzati in attività specifiche riconosciute dal consiglio superiore dello Sport, quali falconeria, cani da caccia ed animali ausiliari per la caccia, ossia donnole ed uccelli da richiamo.