ALLARME CIMURRO PER I CANI IN FRIULI

Nel Friuli Venezia Giulia sta aumentando la presenza del cimurro trasmesso dalle volpi e i cani da caccia non vaccinati rischiano di contrarre l’infezione.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con la sua sede di Udine, ha inviano a tutti i veterinari della Regione una nota informativa nella quale si segnala di elevare l’attenzione nei confronti del Cimurro e che questo provoca un rischio per tutti i cani.

L’allarme parte dalla costatazione che nei primi mesi del 2018 sono risultate positive alla malattia il 46% delle volpi analizzate e che tale positività è stata peraltro accertata anche su altri animali selvatici. Questa si evidenzia come una scarsa tendenza alla fuga e sintomi di elevato nervosismo.

Secondo l’Istituto è assolutamente necessario adottare una corretta azione di vaccinazione dei cani e con particolare riferimento a quei cani che calcano la campagna; quindi in prima linea ci sono i cani da caccia che anche in questo periodo nel quale l’attività venatoria è chiusa, corrono nelle zone di addestramento e quindi sono particolarmente a rischio infezione.

Il rischio è sempre alto biologicamente parlando, quando le popolazioni selvatiche aumentano a dismisura ed il caso della volpe, sulla quale ogni volta che si definisce un piano di controllo si levano gli scudi protettivi degli ambientalisti, è emblematico. È utile ricordare che il tutelare grandemente una specie significa poi metterla a rischio e questo non si ferma ad una sola specie, dato che come nel caso del cimurro della volpe questo può essere facilmente trasmesso anche al lupo.

Ci pensino bene i politici, quando sentono di piani di difesa assoluta proposti da parte degli ambientalisti. I fenomeni naturali e le malattie sono tra questi, non ammettono pietismi.

 

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