IL 28 MOSTRA I MUSCOLI. BENELLI ETHOS 28 MAGNUM
Benelli Ethos 28 magnum rappresenta una vera e propria novità nel panorama mondiale. Quali le ragioni alla base della sua ideazione? Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi nello sviluppo del calibro 28, sia nel comparto armi, sia nel comparto munizioni. Il 28 è ormai passato da semiautomatico da capanno a fucile in grado di ben figurare persino sulle pedane del tiro al piattello.
Lo sviluppo del 28 è stato accompagnato da un’offerta variegata di diverse tipologie di fucili, finiture e dotazioni, per non parlare poi delle munizioni. Quindi che bisogno c’era di creare un nuovo 28, per lo più magnum? Andiamo con ordine …
Perché fare un calibro 28
Il progresso è inarrestabile; Benelli ha messo a punto un semiautomatico veramente nuovo: siamo di fronte ad un fucile con una sua spiccata personalità; un nuovo calibro che apre la strada a molteplici soluzioni future. Il calibro 28 magnum spalanca al cacciatore nuovi orizzonti prestazionali. Un calibro piccolo è generalmente più impegnativo allo sparo rispetto ad un classico calibro 12, ma non meno sportivo. Sarà più gratificante per il cacciatore che mette a segno la fucilata. Un cacciatore che spara con i calibri minori trova però una soddisfazione nel compiere tale azione, gratificando l’ego ed esaltando le sue capacità. A questi fondamentali aggiungiamo un miglioramento nel comfort e uno sviluppo del semiautomatico orientato all’utilizzo di munizioni in acciaio, dato che l’uso delle cartucce “no toxic” si sta ampiamente diffondendo. Con il Benelli Ethos 28 magnum si potranno tranquillamente sparare anche nelle zone dove vige il divieto di utilizzo del piombo, sia con cartucce toste, sia con cartucce dalle grammature meno estreme, semplicemente variando l’altezza dei contenitori.
Tutto ciò spiega le ragioni alla base del lancio di questo calibro 28 e le specifiche che Benelli ha adottato e che qui di seguito illustriamo.
Quali sono le sue caratteristiche
Il semiautomatico Ethos 28 magnum è un gioiellino tecnologico, funzionale ed estetico. Piccolo, proporzionato, bello di linee e di aspetto, filante, è un Ethos 20 in miniatura. Con Raffaello Ethos 28 avviene quel completamento di gamma necessario a mantenere la tradizionale leadership della produzione Benelli. Calibro 12 calibro 20 e infine il piccolo calibro. Legno e metallo si sposano in una impeccabile soluzione stilistica, che esalta la precisione degli accoppiamenti, tipica delle macchine di lavorazione e del montaggio in Benelli. Come sul fratello maggiore, la carcassa in Ergal possiede una doppia finitura: nella porzione infero-posteriore (quella più vicina al calcio) è tirata manualmente liscia, con un effetto spazzolato veramente bello.
Una porzione della carcassa presenta invece una fine incisione a riccioli di inglesina che decora l’intera superficie metallica considerata. Elegante la linea curva di raccordo fra le due distinte superfici. Sempre piacevole il contrasto cromatico che si genera fra la superficie metallica della carcassa e quella del fodero; un’accoppiata chiaro/scuro che esalta le finiture. Il grilletto è dorato, il pulsante della sicura è in posizione classica, vale a dire nella parte posteriore del ponticello. Sul lato destro riscontriamo la leva di discesa cartuccia con funzioni di cut off. Nel calcio in legno non poteva mancare il sistema Progressive Comfort per la riduzione del rinculo accoppiato con il legno di noce. Il Progressive Comfort consente di avere un fucile corredato da un legno elegante e raffinato, senza rinunciare… al comfort. Il sistema già utilizzato in parecchi semiautomatici della gamma Benelli si compone di un contenitore, di un telaio a forma di “C” le cui braccia laterali assomigliano a pettini e di un pettine doppio che poggia sul fondo del contenitore e può scorrere assialmente rispetto al telaio a “C”.
Allo sparo, la spalla preme contro il calciolo che a sua volta spinge il telaio in avanti; gli intercalari in plastica si flettono poggiando l’uno sull’altro a sbalzo, dissipando l’energia cinetica. Il tutto, ovviamente, in combinazione con la deformazione del calciolo in poliuretano speciale. Il “set total comfort” è completato dal nasello – realizzato in gel – che assicura un buon livello di comfort per la guancia del tiratore. L’impugnatura è a pistola e offre una buona presa in ogni situazione.
Nell’ astina filante e di facile manovrabilità, il cappellotto di chiusura garantisce un funzionamento impeccabile, grazie alle dimensioni corrette per un suo facile azionamento anche durante il periodo invernale. Il legno di noce europeo che equipaggia l’Ethos 28 magnum è di categoria Gro X-grain, finito ad olio. Benelli lo definisce “Wood Fx”, una terminologia che tratta l’esaltazione delle venature naturalmente presenti. Le pieghe sono variabili a piacere con il set di intercalari in dotazione (45, 50, 55 e 65 mm). La Lop (Lenght of pull) è di 365 mm (+/- 2 mm), modificabile in più (380 mm con calciolo lungo) o in meno (350 mm con calcio specifico).
L’Ethos 28 magnum presenta una canna Power Bore criogenica da 66 cm di lunghezza. Non escludiamo che in futuro ne possano essere proposte altre; da rimarcare, comunque, come la canna di 66 cm sia assolutamente equilibrata per le dimensioni complessive del fucile. Anche sul calibro 28 il diametro interno, strettamente controllato, è compreso tra 13,94 +/- 0,1 mm.
Naturalmente la canna è camerata… magnum (76 mm)!
Con la canna da 66 cm, internamente cromata, disponiamo di un set di cinque strozzatori interni (da una a cinque stelle) Criochoke; sono lunghi ben 7 cm e possono sparare tutti quanti le cartucce caricate con acciaio. La bindella da 7 mm è in fibra di carbonio, leggerissima e quasi impalpabile; è ventilata a ponticelli larghi e termina con un mirino composto da un pezzetto di fibra ottica di colore rosso.
Per concludere Raffaello Ethos 28 è un semiautomatico dove potenza, controllo e leggerezza si fondono in un tutt’ uno e rendono questo piccolo calibro 28 camerato magnum, un fucile assolutamente da provare. Un semiautomatico altamente performante dedicato al cacciatore sportivo che vuole esaltare la sua abilità.