BENELLI M2 BLACK E MA7: COME RENDERE FACILE LA CACCIA
La versione M2 di Benelli, rappresenta la configurazione ideale del semiautomatico da caccia. Semplice nell’utilizzo e tutto da gustare.
M2 è un nome che gli appassionati della canna liscia già conoscono da anni, particolarmente apprezzato dai fortunati possessori. L’apprezzamento non ha però distratto Benelli che ha deciso di aggiornarlo con tanti elementi e soluzioni di estremo interesse. Nel corso dell’Hunting Test Adventure organizzato dall’azienda per l’editoria specializzata, abbiamo potuto ricavare le nostre impressioni utilizzando due versioni entrambe in calibro 12: M2 Black ed M2 Max 7, identici nella sostanza ma diversi nella livrea.
Il nostro test ha previsto un primo giorno di prova al TAV di Fano ove Benelli è sponsor della linea della fossa ed il successivo giorno in quota a Valle di Fiordimonte per una battuta di caccia alle starne.
La presa di contatto con le due versioni dell’M2 rileva subito molti nuovi elementi immessi nel fucile che lo distaccano dalle precedenti versioni. In primo luogo salta subito all’occhio un deciso restyling, molto azzeccato sia per apprezzare il design generale dell’arma, sia particolarmente apprezzabile all’atto pratico per l’eccellente ergonomia. La carcassa è in Ergal anodizzata nera opaca, presenta una serie di forme arrotondate che si raccordano tra loro in un contesto generale molto elegante; carcassa che va rastremandosi verso il calcio. Questa alloggia l’otturatore che agisce nel contesto del tradizionale sistema inerziale che ha reso Benelli leader mondiale dei semiautomatici.
L’otturatore in fase di riarmo è spinto in posizione di chiusura dalla molla di recupero presente nel calcio. I due tenoni della testina rotante vanno in presa solida sul prolungamento della culatta. L’otturatore dell’M2 è dotato inoltre del sistema easy looking (chiusura facile) che consente di accompagnarlo dolcemente qualora lo si voglia chiudere piano senza far rumore o in tutti casi nei quali la vegetazione può aver interferito nella chiusura.
Lo scatto è stato alleggerito rispetto a precedenti versioni e l’intervento permette di esplodere in sequenza i colpi con facilità e senza che si strappi troppo compromettendo la linea di mira. Il ponticello del grilletto accoglie nella parte posteriore la sicura sempre immediata nell’utilizzo, mentre la parte anteriore dello stesso, ospita il comando di discesa cartuccia dal serbatoio utile nella sostituzione della cartuccia in canna con la prima disponibile nel serbatoio bloccato per le versioni desinate al mercato italiano ad alloggiare due cartucce.
La sessione al tiro a volo ha permesso di evidenziare nella pratica la grande ergonomia dell’arma che te la rende sin da subito il “tuo fucile” e la facilità con la quale si effettuano le operazioni di riarmo, da ritenere anche agevolate nel caso di utilizzo di guanti nei periodi freddi. Asta e calcio sono in polimero di color nero (versione Black) e quest’ultimo è associato ad un calciolo in poliuretano espanso dalla grande capacità di assorbimento del rinculo, che abbiamo particolarmente apprezzato sparando molto al tiro a volo. Le prestazioni balistiche sono eccellenti dato che avevamo in test due modelli dotati di canna da 65 cm (altre lunghezze possibili nel calibro 12 sono 61, 70 e 76 cm) camerata 76 mm. Su di esse abbiamo sempre e solo utilizzato lo strozzatore *** (disponibili anche */**/****/CYL di cui a partire dalla *** sono steel come del resto la canna stessa). Anche nei tiri a lunga distanza al piattello sono risultate efficaci e la canna utilizzata essendo non troppo lunga rilascia anche una bella sensazione di eccellente brandeggio.
L’esperienza a caccia per una intera mattinata ha permesso di evidenziare ulteriori aspetti che l’M2 di Benelli è in grado di trasmettere all’atto pratico. Innanzi tutto la sensazione del peso. Nella configurazione di canna utilizzata – 65 cm – il peso non è troppo superiore ai 3 kg, eppure la sensazione che si ha è quella di un fucile ancor più leggero. Ciò è da attribuirsi all’importante bilanciamento, tipico di tutte le armi Benelli testate negli anni, e che è ben rilevabile anche nell’ M2.
Il grip di presa è notevole per la presenza sul tecnopolimero della nota zigrinatura Air Touch che consente sempre il passaggio dell’aria e l’eliminazione di sudore o umidità. Talmente efficace che Benelli la sta immettendo nel pacchetto aggiornamento ogni volta che porta una sua arma al restyling.
L’asta in particolare ha un disegno a “settori” che permettono una salda presa della mano debole.
La balistica, come detto, è eccellente con una canna dal disegno classico che porta veramente lontano la carica dei pallini anche con la corta canna utilizzata. Già valutata nel tiro a volo, ma confermata a caccia quando si è chiamati ad abbattere con pulizia una starna in distanza e serve ben più energia che su un piattello.
La canna è sormontata da una bindella rialzata che richiama il gusto statunitense e termina con un importante mirino in fibra ottica che agevola la presa di mira anche quando lo sfondo è poco luminoso come nel caso della caccia nel bosco.
L’alternarsi dell’utilizzo dell’M2 Black con l’M2 Max 7, ovviamente ha fornito le medesime sensazioni di utilizzo. Questo, grazie alla sua totale livrea camo Max 7 è sicuramente particolarmente indicato per la caccia in palude, ove la camera magnum e la disponibilità di canne di 71 o 76 cm, possono offrire ulteriori e significative capacita di allungamento del tiro mantenendone l’efficacia.
Il test dell’M2 ci lascia ottime sensazioni, che ormai sono divenute una tradizione in tanti anni di test delle armi Benelli ed anche questa testimonianza di costanza, dà la misura, se mai cene fosse bisogno, dell’efficienza del lavoro che si effettua nell’azienda di Urbino.