GESTIONE DEL CINGHIALE IN LOMBARDIA

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La Regione Lombardia ha informato i cittadini sulla gestione del cinghiale in Regione. Attualmente son stati prelevati 5.802, 700 in più rispetto alla precedente stagione venatoria.

La Regione Lombardia continua l’azione di semplificazione burocratica e di coinvolgimento del mondo agricolo e venatorio e di ascolto del territorio con lo scopo di contenere un problema, quello della forte presenza del cinghiale, che sta creando danni importanti all’agricoltura regionale e che rappresenta anche un pericolo per la sicurezza delle persone. Questo ha detto l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi.

La Regione ha approvato i “parametri gestionali obiettivo”, finalizzati per la gestione faunistico-venatoria del cinghiale nelle aree che sono classificate idonee alla presenza della specie sul territorio lombardo, incluse le aree protette.

Tali parametri indicano il valore di soglia dei danni tollerabili in relazione alle esigenze ecologiche della specie e a quelle di tutela delle attività antropiche e dell’ambiente. È l’ultimo atto dell’attuazione della legge cinghiale. “Un passaggio – continua Rolfi – necessario per definire gli obiettivi di abbattimento e per avere strumenti più efficaci per il controllo degli ungulati nelle zone vocate alla loro presenza. La delibera conferma l’approccio tecnico e scientifico che la Regione vuole avere per la gestione del cinghiale e riportarlo, in assenza di indicazioni dello stato centrale, in condizioni sostenibili per il territorio”.

Le unità di gestione già presenti nelle aree idonee sono state divise in Sub-unità di gestione, per meglio operare.
Nella definizione dei parametri gestionali obiettivo sono stati utilizzati dati amministrativi e ambientali, dati relativi alla presenza e alla dinamica delle popolazioni di cinghiale e dati relativi ai danni causati dal cinghiale alle attività antropiche (agricoltura, incidenti stradali).

Di seguito è definito un indice di rischio finalizzato a valutare il rapporto tra gli impatti provocati dalla specie sul territorio regionale rispetto alle modalità gestionali attualmente applicate.

L’analisi dei dati e delle elaborazioni svolte ha permesso di individuare i parametri gestionali obiettivo.
La delibera approvata oggi introduce altre importanti novità che coinvolgono tutto il territorio regionale. E’ prevedibile la possibilità di organizzare battute di caccia collettiva anche in forma congiunta tra due squadre attive in zone confinanti e l’abbassamento da 10 a 8 della soglia minima di cacciatori presenti per la caccia collettiva con il metodo della braccata.
Nelle ore notturne, gli abbattimenti in controllo potranno svolgersi anche con l’ausilio di fonti luminose, di visori a infrarossi o termocamere” conclude l’assessore Rolfi ricalcando il concetto della riduzione della burocrazia a favore della collettività.

DATI ABBATTIMENTI CINGHIALI NEL 2019
Dati suddivisi per provincia con numeri di capi abbattuti con piani di controllo, caccia di selezione e caccia collettiva e totale per ogni territorio provinciale.

A Bergamo 240 capi abbattuti con piani di controllo, 32 con la caccia di selezione e 550 con quella collettiva per un totale di 822.

A Brescia 10 capi abbattuti con piani di controllo, 176 con la caccia di selezione e 530 con quella collettiva per un totale di 716.

A Como 142 sono stati i capi abbattuti con i piani di controllo, 1.445 con la caccia di selezione e 38 con quella collettiva per un totale di 1625.

Varese ha segnato 24 abbattimenti con i piani di controllo, 374 con la caccia di selezione e 330 con quella di controllo con una riduzione della popolazione dei cinghiali di 728 unità.

A Cremona sono stati 109 gli abbattimenti con piani di controllo mentre la caccia di selezione e di controllo non sono consentite. Gli abbattimenti totali sono quindi 109.

Lecco ha segnato 11 abbattimenti coi piani di controllo, 216 con la caccia selezione mentre quella collettiva sarà attuabile dal 15 dicembre. Il totale degli abbattimenti è, quindi, di 227.

A Milano 10 sono stati gli abbattimenti nel Comune di San Colombano al Lambro, la caccia di selezione è in fase di avvio e non è consentita quella collettiva. Abbattuti, quindi, 10 capi.

Lodi ha registrato 4 abbattimenti coi piani di controllo, la caccia di selezione è in fase di avvio mentre quella collettiva non è consentita. Sono 4, quindi, i cinghiali abbattuti.

A Pavia i piani di controllo hanno portato all’abbattimento di 135 capi, la caccia di selezione di altri 336 e la caccia collettiva di ulteriori 761 per un totale di 1232.

Sondrio ha abbattuto 329 capi con i piani di controllo. Numero che equivale al totale non essendo consentite né la caccia di selezione né quella collettiva.

Il totale della Lombardia è, quindi, di 1.014 capi abbattuti coi piani di controllo, 2.579 con la caccia di selezione e 2.209 con quella collettiva. Per un totale generale di 5.802 abbattimenti.

 

DATI SINISTRI STRADALI CAUSATI DA FAUNA SELVATICA NEL 2018

Bergamo 68
Brescia 54
Como 67
Cremona 35
Lecco 13
Lodi 6
Milano 16
Mantova 46
Pavia 160
Sondrio 131
Varese 206
Totale Lombardia 803

 

 

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