RISERVA BACIANO: GLI INGREDIENTI DELLA CACCIA
La passione venatoria per la caccia alla stanziale è fatta di cose semplici ed impegnative: un buon cane, selvaggina tosta e ambiente che la aiuta ad essere elusiva. Il tutto condito da una buona mira. Se è così Baciano è per Voi.
La caccia alla stanziale, si diceva un po’ di tempo è in cerca di se stessa. Il fagiano, la starna, la pernice rossa sono in crisi nelle loro capacità riproduttive e nello sviluppo a maturazione delle nidiate, per tante avversità. In molti luoghi la criticità è la forte specializzazione dell’agricoltura, in altri, a ciò si somma la forte presenza di predatori specialistici come volpi, faine, donnole e falchi o di predatori generici, quali i corvidi, oltre alla forte espansione del cinghiale. Allora alcuni Enti, per correre ai ripari e mettere in condizione i cacciatori paganti di trovare soddisfazione alla loro passione, immettono selvaggina pronta caccia, che sovente lo è più per i suddetti predatori piuttosto che per il cacciatore.
In tutto questo rincorrersi – spesso non soddisfacente – ci sono però realtà che al cacciatore hanno destinato un occhio di riguardo e specifica professionalità.
E’ questo il caso della Riserva di Caccia Baciano, sita sui primi contrafforti del Pratomagno, a pochi chilometri da Arezzo. Qui davvero ci sono gli ingredienti per la caccia impegnativa …. o meglio …. quella vera. Staccandosi dalla stretta valle del fiume Arno con i primi contrafforti che salgono, l’agricoltura intensiva si rarefà di botto, lasciando il posto alla collina, scarsamente coltivata, con una superficie che sale e una vegetazione che diventa sempre più impegnativa e ingrediente fondamentale per la caccia di soddisfazione. Iniziano ad alternarsi campetti di colture a perdere ove è accattivante gustarsi il lavoro del cane da ferma, a incolti e cespugliati che favoriscono la elusività della selvaggina, impegnando il cane ed il cacciatore, nell’accostamento alla preda, mai facile, ma ovviamente di grande soddisfazione.
Caratteristici i gradoni, refusi di un’agricoltura che fu, che con situazioni variabili e frammiste di colture a perdere e fitti cespugliati o erbai impegnano il cane in una caccia, che è quella vera, ove il selvatico mette in seria difficoltà il cane in primis ed il cacciatore poi, perché la fucilata non è mai scontata. E se questa ha mancato il bersaglio, come nella più appagante situazione venatoria occorre andare a ricercare il fagiano, la pernice o la starna che sia, che si sarà rimessa picchiando verso il basso.
Così ricomincia la ricerca, finché se ne ha voglia, o finché le pendici sulle quali scarpiniamo decretano la loro vittoria sulle nostre gambe. Ma se siamo bravi ed astuti le possiamo percorrere su piani pressoché orizzontali, tanto il piacere della caccia dato da quel territorio cosi adatto alla caccia con il cane, non scema mani, in qualsiasi direzione decidiamo di andare. La dimensione non enorme della riserva permette al gestore, Simone Ciuffi, di mantenere un territorio sempre molto curato, che soddisfa l’occhio del cacciatore ancor prima di sciogliere i cani.
La Riserva di Caccia Baciano, ha da alcuni anni avviato l’attività di prelievo anche degli ungulati, senza mai dimenticarsi la sua storica vocazione per la caccia con il cane ….. da ferma o de cerca che sia.
All’ambiente di notevole apprezzamento, ove si può cedere anche al fascino della caccia in compagni e per gruppi, si affianca la struttura agrituristica, tutt’uno in un borgo con la casa di caccia, ove è possibile pranzare su prenotazione con un numero minimo di partecipanti ed alloggiare per interessanti weekend ove il trinomio cacciatore-cane- selvatico, raggiunge sicuramente la sua massima espressione.
Potete visitare il sito internet della riserva cliccando su www.baciano.it.
Riccardo Ceccarelli