BENELLI MONTEFELTRO BECCACCIA L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
L’Hunting Test Adventure organizzato da Benelli nella primavera 2024 è stata l’occasione per utilizzare alla stanziale il nuovo Montefeltro Beccaccia cal. 12. Azzeccatissime le migliorie che lo distinguono dalla precedente versione.
L’abbiamo provato e l’abbiamo molto apprezzato, questa potrebbe essere la sintesi delle sensazioni acquisite testando a caccia, non alla beccaccia perché non era periodo, ma alla stanziale, le indiscusse doti del nuovo fucile. Partivamo già dalla conoscenza approfondita della precedente versione che già aveva dato sensazioni molto positive e la curiosità di capire come si poteva migliorarlo era insita nel nostro test. Test che si è svolto in due sessioni, una prima giornata al TAV di Fano ed una seconda sugli splendidi scenari di Valle di Fiordimonte che Benelli sceglie sovente per l’ampia possibilità di girare video che rappresentino le azioni di caccia ed il relativo utilizzo proficuo delle armi.
La scelta di Benelli per questo nuovo modello, è ben visibile all’occhio e riguarda l’adozione di una nuova carcassa che l’arma eredita dalla nuova famiglia Montefeltro. Quella precedente aveva un aspetto tradizionale, mentre l’attuale è stata totalmente rivista nelle forme a garanzia di un ulteriore step ergonomico e di funzionalità. La stessa guardia, posteriormente è stata ruotata verso l’alto cosa che consente un ancor migliore fruizione del grilletto in modo decisamente istintivo. Sempre lato ergonomia il nuovo disegno della carcassa ha consentito di ottenere una finestra di caricamento maggiorata molto più agevole nell’utilizzo. La caccia alla beccaccia richiede che molte azioni sia possibile farle in velocità e l’unico modo possibile per farlo è che le componenti siano di facile gestione, una finestra più ampia di caricamento più ampia permette di ricaricare istintivamente l’arma, mentre l’occhio magari è fisso sul volo e la rimessa della beccaccia che ci è appena sfuggita.
Ed alla stessa stregua i tempi di esecuzione si riducono per la nuova ergonomia della guardia. Nella medesima direzione di accelerazione dello sparo va anche l’alleggerimento dello scatto di ben 500 grammi rispetto alla versione precedente. L’acquisizione della nuova carcassa ha permesso di immettere nell’arma due recenti sistemi molto apprezzati dagli appassionati: easy loading e easy looking. Nel caso del sistema easy loading trattasi della leva di caricamento sdoppiata che unitamente alla suddetta finestra di più generose dimensioni agevola la velocità del caricamento istintivo. L’easy locking, rappresenta di fatto la più recente evoluzione del sistema inerziale e consente un ulteriore step per la chiusura della testina rotante che assistita da un congegno a sfera, la stabilizza con un sistema anti-rimbalzo in grado di contrastare rischi accidentali di lieve arretramento, rischio nel quale si potrebbe incorrere nella caccia alla beccaccia che per la maggiore si esercita avanzando nell’intrigo vegetale del sottobosco. Avere la garanzia della possibilità dello sparo sicuro premia il nostro impegno nella complicata ricerca della beccaccia.
Come il precedente modello, anche nella nuova versione del Montefeltro beccaccia, Benelli ha posto attenzione alla ricerca della leggerezza e alla limitazione degli ingombri, ed in effetti l’astina appare più corta degli altri modelli della famiglia, pur mantenendo inalterata la possibilità di ospitare due cartucce nel serbatoio. Gli stessi legni di asta e calcio sono tra i più leggeri della produzione Benelli e sottoposti ad un trattamento al laser – WoodFx – la cui risultante è l’esaltazione delle venature naturali, che rendono di fatto il legno più bello alla vista. Benelli completa la finitura dei legni con una verniciatura in grado di proteggerli dall’azione, in particolare di pioggia e umidità, quest’ultima soprattutto quasi un costante nel bosco ove la beccaccia si rifugia. Il trattamento contrasta in modo particolarmente efficiente il rischio di rigonfiamenti o decolorazioni del legno.
Anche la canna è un elemento di ulteriore ricerca della leggerezza. La stessa è sormontata dalla bindella a ponticelli in carbonio e la stessa sua lunghezza è mirata alle esigenze venatorie sulla beccaccia: 61 o 65 cm a scelta del cacciatore. Per le esigenze di scelta non esasperate della caccia alla beccaccia, Benelli ha optato per il Montefeltro Beccaccia, per strozzatori tradizionali di lunghezza 7 cm con tre tipi interni ***/****/CYL. Oltre ad essi la possibilità di scelta del 7+2 cm, quindi un esterno interno ed un Ampliator.
Essendo il Montefeltro Beccaccia dotato, come tutti i semiautomatici Benelli di anelli di interposizione tra carcassa e calcio, è possibile la gestione autonoma da parte del cacciatore della miglior configurazione per deviazione e piega. La lunghezza del calcio con LOP di 355 mm può essere modificata scegliendo tra i due calcioli in poliuretano in dotazione la cui rimozione è particolarmente semplice essendo a serraggio tradizionale a vite. Il successo nella leggerezza ricercata da Benelli è evidente con soli 2.750 grammi con canna da 61 cm che scende con medesima lunghezza canna nel calibro 20. Il Montefeltro Beccaccia è disponibile solo camerato 76 magnum, la versatilità dell’arma gli consente agevolmente anche altri tipi di caccia nella quale qualche grammo in più di pallini può tornare utile.
La prova sul campo
Da un fucile dedicato alla beccaccia la prima cosa che ti aspetti è la “prontezza”, termine generico che potremmo declinare nella capacità di andare in mira con naturalezza agevolando la velocità del tiro, fattore assolutamente prioritario per cacciare con soddisfazione lo scolopacide. Ed è questo un aspetto nel quale il Montefeltro Beccaccia eccelle per tutta una serie di prerogative che costituiscono la sua struttura, a partire dalla nuova carcassa che ha permesso di strutturare un ponticello e relativa posizione del grilletto decisamente molto istintive.
La veloce azione di sparo è inoltre agevolata dall’impugnatura della pistola molto ergonomica e dotata di un ottimo grip, fattore di valenza essenziale nella caccia nel bosco, ove il cacciatore sovente indossa guanti per proteggersi da arbusti e spine. Una considerazione di rilievo va fatta sul brandeggio che è particolarmente agevole, vuoi per il ridotto peso dell’arma in particolare con la canna da 6, cm sicuramente la favorita dai beccacciai esclusivi, vuoi per la ridotta lunghezza generale dell’arma che agevola i veloci movimenti per la ridotta inerzia. Quando ci viene proposta test un’arma destinata alla beccaccia, è nostra abitudine testarne l’intuitività nel caricamento con il solo tatto, perché va da sé, che una beccaccia fallita che sta volando tra il fitto del bosco, richiede tutta la nostra attenzione visiva per coglierne la rimessa e il ricaricamento veloce deve essere il più agevole possibile. E questo è decisamente facile e preciso per la finestra molto ampia e per la leva dell’otturatore molto ben evidente.
Un elemento che ci ha un stupito in positivo è stata l’efficienza della canna, testata sia al tiro a volo che nella battuta di caccia, subito dopo aver apprezzato le eccellenti doti del fucile precedentemente utilizzato dotato di canne A.I. Nel caso del Montefeltro Beccaccia, la canna non è Advance Impact ma tradizionale, semplicemente perché secondo Benelli non serve per la caccia a cui è destinato … e noi siamo totalmente d’accordo. Ma il termine “tradizionale” non è semplicistico dato che la canna in oggetto assomma tutto il meglio della tecnologia balistica che Benelli ha sviluppato nell’ultimo decennio. E all’atto pratico i risultati ottenuti nelle nostre prove di tiro sono stati di grande soddisfazione.
Nel tiro a volo, il risultato, già ci è piaciuto per la buona distribuzione delle rosate realizzate con i vari strozzatori, ma rompere un piattello non da il senso dell’energia che trasmettono i pallini perché la terracotta è facile rompersi. La prova vera abbiamo potuto farla su pernici che si involavano sempre lontane dai cani e ci offrivano solo tiri tendenzialmente lunghi. E qui il Montefeltro Beccaccia ha stupito perché porta lo sciame dei pallini con molta energia residua a buona distanza e lo testimoniano gli abbattimenti puliti. Questo ci fa pensare anche al concetto di fucile specialistico; il Montefeltro Beccaccia è sicuramente quanto di meglio si possa immaginare per un semiautomatico destinato alla cacca alla regina del bosco, ma le performance dimostrate lo fanno propendere tranquillamente anche per utilizzo in tutte le cacce effettuate con il cane da ferma o da cerca.
Riteniamo che un cacciatore cinofilo degno di tale nome, non può non soffermare la sua ambizione di acquisto sul Montefeltro Beccaccia.