PIEVE A NIEVOLE: DUE POIANE A “CACCIA” DI PICCIONI
Appena Lord e Lady si liberano del cappuccio di cuoio e si alzano in volo, il cielo diventa d´un colpo più scuro. Da qualche tetto nelle vicinanze si muove in massa uno stormo nero di piccioni. È una questione di secondi, poi questi volatili trovano rifugio su altre tegole, celandosi di nuovo alla vista. E così ritorna la luce. È uno “spettacolo” che però produce parecchi danni, tra guano sui muri e nei giardini, e instabilità delle coperture sotto il peso dei numerosi e indesiderati colombi.
Lord e Lady sono due poiane di 6 e 9 anni, maschio e femmina: hanno il compito di scacciare dalle abitazioni gli oltre 150 piccioni censiti nella zona centrale della frazione di Via Nova, tra via Marconi e via Leopardi. Il falconiere Fabio Bonciolini, dell´associazione “I Falconieri del Granducato di Toscana”, verrà qui con i suoi esemplari almeno un paio di volte la settimana, fino a giugno. Sperando che in seguito gli interventi diventino perlopiù conservativi: vorrebbe dire che i piccioni sono in gran parte spariti.
«Nei giorni scorsi abbiamo fatto un censimento che ha contato 150-200 colombi, che alloggiano soprattutto in un vecchio rudere di via Leopardi e si muovono sulle case confinanti, per poi trovare il cibo all’interno del maneggio che si trova distante poche centinaia di metri – spiega Bonciolini – questa non è una caccia, i rapaci cioè non devono afferrare una preda e ucciderla. Gli attacchi servono per allontanare la colonia dall´abitato. Utilizzeremo le poiane per i voli statici nel mezzo delle abitazioni, mentre “lanceremo” i falchi da un campo, perché il loro è un volo dinamico che ha necessità di spazi più grandi».
L´operazione Bird Control costerà al Comune 5.000 euro, l´obiettivo è “una netta diminuzione della popolosità delle colonie di piccioni nella frazione di Via Nova, finalizzata alla bonifica per risolvere la problematica igienico-sanitaria lamentata dai residenti e che già da tempo era stata oggetto di vari interventi di contenimento, senza tuttavia apprezzabili risultati”. Tra poiane e falchi, arte venatoria antica e affascinante, c´è pure la giusta dose di tecnologia. È un drone a dar manforte ai rapaci nell´inseguimento degli odiati colombi. Le onde radio che emana «danno fastidio e spaventano i piccioni», dice Bonciolini.
Il marchingegno telecomandato arriva a 300 metri di altezza e permette di perlustrare una zona più ampia e nascosta all´occhio umano. Quando sorvola il “focolaio” è infatti un fuggi fuggi generale di piccioni. Ma c´è anche dell´altro: il posizionamento di qualche gabbia sui tetti, questa sì per catturare il volatile nocivo. Aggiunge il falconiere: «Si tratta anche in questo caso non di un abbattimento, ma di prelevare dei campioni da destinare al laboratorio di igiene e profilassi dell´Asl Toscana Centro per gli opportuni esami su eventuali malattie.
Questi uccelli potrebbero essere portatori di zecche, oppure di varie parassitosi, di vaiolo aviario o di malattia di Newcastle, per citare le patologie più comuni». «Nessun allarme infezione per l´uomo, comunque», tiene a precisare Bonciolini. La guerra è alla sua prima battaglia.
Tratto da www.iltirreno.gelocal.it