PIEMONTE: COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE

PIEMONTE: COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE CACCIA

Il Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi, riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste, venuto a conoscenza della recente costituzione dell’Associazione in oggetto, verificatene scopi e finalità attraverso il contenuto di Atto e Statuto, ritiene necessario proporre alcune sue considerazioni in merito alla medesima: Codesta Associazione, e questo in virtù del riconoscimento di Protezione Civile (art.4 dell’atto costitutivo), è nata con lo scopo precipuo di poter intervenire sul territorio piemontese per il controllo della Fauna Selvatica, e in particolare per la salvaguardia e il recupero degli animali selvatici, garantendo un supporto agli enti pubblici e ai soggetti incaricati di pubblico servizio per la gestione della fauna.

Se a ciò fosse dato seguito, e se enti pubblici (Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, ex Province) e/o soggetti incaricati di pubblico servizio per la gestione della fauna ( Guardie Venatorie Provinciali, Guardie Volontarie, ecc.) addivenissero ad una convenzione con la stessa finalizzata al controllo e contenimento di quelle specie che possono interferire maggiormente con le diverse attività antropiche, noi assisteremo alla nascita di una vera e propria Associazione Privata attraverso la quale pochi cacciatori, e/o selecontrollori, potrebbero spartirsi il territorio regionale, sparando tutto l’anno a selvatici normalmente cacciabili durante la regolare stagione venatoria, con il semplice possesso di un porto d’armi e un’assicurazione di responsabilità civile…stipulata ad hoc!

Ciò rappresenterebbe un caso unico nel panorama nazionale, e avverrebbe certamente a danno di tutti quei cacciatori che pagano regolarmente tassa regionale, quota di ammissione e partecipazione ad un ATC o CA, eventuale quota suppletiva per il cinghiale e capriolo. Il Coordinamento, contrario a questa forma privatistica di controllo della fauna, ha più volte rimarcato come il controllo delle specie opportunistiche quali cinghiali e caprioli, qualora queste arrechino danni alle colture agricole, debba avvenire esclusivamente per opera di ATC e CA, ciascuno sul proprio territorio di competenza e con la partecipazione delle squadre locali e di cacciatori normalmente ammessi ai piani di prelievo selettivo.

Tutto questo consentirebbe d’avere operatori che conoscono perfettamente il territorio oggetto del piano di contenimento, trattandosi nel caso di cinghiale e capriolo di forme di attività venatorie sempre più diffuse, praticate sul territorio piemontese da cacciatori fortemente specializzati e preparati. E’ ora di smetterla con interessi personalistici di singoli cacciatori o…amici di amici, e bisogna invece offrire a tutti coloro che intendano effettuare i piani di contenimento, e ne abbiano capacità dimostrabili, di farlo, senza esclusione alcuna; basta con i soliti…pochi eletti chiamati a gestire in modo clientelare il controllo di cinghiali e caprioli.


Per i motivi sopra citati si ritiene vadano evitati conflitti d’ogni genere con i cacciatori, da sempre chiamati a contribuire al sostegno economico di ATC e CA e al ristoro dei danni agricoli, chiedendo nel contempo a tutti i partecipanti a detta “Associazione di protezione civile per la salvaguardia e la gestione della fauna selvatica”, e che siano pure soci di una delle Associazioni appartenenti al Coordinamento AAVV Piemontesi, di rassegnare le proprie dimissioni astenendosi dal partecipare a tale attività.

Il Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi


Tratto da www.ilcacciatore.com