IL FUCILE SI RACCONTA. CACCIA ALLA BECCACCIA … LO SPECIALISTA
La ricerca della leggerezza nel fucile da caccia è una delle tendenze degli ultimi anni. Indubbiamente aver alleggerito i fucili è stato un traguardo positivo ma sin dove è logico arrivare? Questo è il punto di domanda al quale cercheremo di dare una risposta compiuta.
Esistono ormai intere schiere di appassionati che si dedicano assiduamente alla caccia alla beccaccia in maniera quasi esclusiva e per far questo tendono a dotarsi dell’attrezzatura specialistica per soddisfare al meglio la propria passione. E non fa eccezione ovviamente il fucile esclusivo.
Ma com’è la caccia alla beccaccia? Impegnativa e faticosa per le pendenze da superare, in tante ore di cammino, difficile nell’ingaggio del selvatico e complicata per tutti gli aspetti relativi al tiro. Per queste ragioni il cacciatore tende a dotarsi di attrezzature specifiche e tra queste c’è il fucile chiamato a rispondere a particolari esigenze per garantire la massima efficienza.
Si intuisce sin da subito che le difficoltà dell’ambiente in cui si caccia e la fitta vegetazione che normalmente lo ricopre lasca poco spazio a tiri mirati e limita la possibilità di esplodere se necessario tutti e tre colpi consentiti dalla legge. Per quest’ultima ragione è anche plausibile pensare al fucile da beccaccia come ad un basculante, doppietta o sovrapposto che sia. Partendo da tale assunto entriamo nel campo dei fucili basculanti, anche se come eccezione ad essi potremmo citare ben adatta per la beccaccia, per la sua ridotta lunghezza una doppietta Darne.
Questi hanno il vantaggio di poter essere aperti in poco spazio per le operazioni di caricamento o riarmo, ma ovviamente questo non è il motivo per il quale sono apprezzate nella caccia alla beccaccia. L’apprezzamento inizia dal fatto che doppietta e sovrapposto, per la ridotta lunghezza della loro bascula, permettono un contenimento di quella generale del fucile, e questo si che è un bel vantaggio per il brandeggio immediato che il tiro alla beccaccia richiede.
Data la peculiarità del tiro istintivo, tipica della caccia allo scolopacide, i fucili da beccaccia tendono ad avere un calcio leggermente più corto di quello standard, elemento che ne consente un più immediato appoggio alla spalla, aiutando il cacciatore nella esecuzione immediata del tiro. Sovente le richieste dei cacciatori, in particolare per i sovrapposti, mirano per rendere leggero il fucile a richiedere bascule in ergal: naturalmente questo è un materiale meno resistente dell’acciaio, ma considerando che un fucile da beccaccia non è arma destinata a sparare migliaia di colpi, richieste del genere possono essere prese in considerazione.
Ma la maggior parte delle considerazioni dei cacciatori si basano sulle canne. Qui si può rilevare che è in essere una vera e propria moda a richiedere canne corte, anzi cortissime che farebbero assomigliare la doppietta ad una “vecchia lupara.” Ora è evidente che canne tendenzialmente corte assicurano un miglior brandeggio nel fitto del bosco, ma è altrettanto da considerare la loro resa balistica in relazione alle munizioni. Canne cortissime (es. 60 cm) possono lavorare bene solo se il cacciatore sceglie di utilizzare cartucce con polveri molto veloci che lavorano su basse grammature di pallini.
Ma se la canna la accettassimo un tantino più lunga (63/65 cm), già si puo’ pensare all’utilizzo di una cartuccia non esasperata nella velocità di combustione della polvere, ma che consente una dotazione di pallini con grammatura media che sono indispensabili per soddisfare senza eccessivi rischi di vuoti di rosata, la prerogativa fondamentale per la caccia alla beccaccia; avere a breve distanza una rosata abbastanza ampia.
Per essa entra in campo la parte terminale della canna e nello specifico la sua strozzatura. Questa, per questa caccia, non può essere inferiore a *** e più naturalmente *** o cilindrica. Quindi nel caso di scelta di doppietta o sovrapposto è utile avere una combinazione di strozzature tra quelle indicate, sempreché non si opti per avere strozzatori intercambiabili che comunque per la beccaccia andranno utilizzati nelle indicate strozzature.
Gli elementi sinora evidenziati portano inevitabilmente anche al raggiungimento di un fucile leggero che affatichi il meno possibile nelle lunghe ore di caccia. Calcio ridotto, canne corte e magari bascula in ergal già contribuiscono al “sottopeso” del fucile, ma questo nei sovrapposti può essere ulteriormente agevolato dalla forte riduzione della presenza delle bindelle laterali che possono ridursi anche a pochi centimetri verso il vivo di culatta e verso il vivo di volata. Nelle doppiette è invece la bindella superiore che può essere ridotta.
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Maurizio Bertolassi – R.F.M. Armi.
La grande esperienza accumulata in decenni di produzione di migliaia di fucili basculanti usciti dalle sue mani, è oggi a Vostra disposizione.

Scrive da sempre di canna liscia, appassionato di armi e di caricamento amatoriale di cartucce, ha approfondito molte delle tematiche di interazione arma e munizione.





































