ARIEGEOIS o BRIQUET du MIDI

Le Origini

Per ritrovare la culla d’origine dell’Aregeois, il candido segugio d’Oltralpe che ebbe i natali nella regione d’Arige, nel mezzogiorno di Francia, ai piedi dei Pirenei, non bisogna indagare troppo sia perché il suo nome lo riporta indiscutibilmente a tale terra sia perché, inspiegabilmente, il suo vigore, la sua eleganza e le sue attitudini venatorie spiccatissime non sono mai riuscite a valicare in maniera decisa i confini di quell’area, culla e prigione di un cane notevole, nato da nobile sangue, ma riconosciuto meticcio dai suoi stessi creatori.

Autori quali il Conte Elia de Vezins e il dottor Castets, alla fine del diciannovesimo secolo, riportano come già fissate le caratteristiche di questa razza, frutto dell’incrocio di cani prestigiosi quali gli aristocratici Gascon Saintongeois, Poitevin e Bleu de Gascogne, a cui si mescolò il più rustico ed essenziale Briquet des pays d’Ariège. Forse anche qualche altra razza contribuì a creare questo segugio che raccoglieva in sé tutte le doti dei suoi progenitori e che simpaticamente, per il suo multiforme lignaggio, veniva definito “chien coupè”…”tagliato” cioè con diverse razze.


Ariegeois


La sua popolarità, circostanziata ma sentita dai cacciatori che amavano utilizzarlo soprattutto sulla lepre, si accrebbe fintanto che nel 1908 alcuni amatori dettero vita ad un club dedicato a Gaston Phoebus, che si rese fautore dell’organizzazione di moltissime prove di muta in cui gli Ariegeois seppero dimostrare le loro eccellenti doti di inseguitori dalla dolce, ma potente, voce. Il Club ne redasse lo standard di razza.

Grazie a ciò e alla costanza degli amatori, nonostante gli alterni e bizzarri dettami delle mode, l’omogeneità della razza si tradusse in un cane dalle caratteristiche ben definite, stabili e rassicuranti che oggi consociamo, nonostante ben quattro modifiche della taglia che sono avvenute dal 1910 in poi.


Ariegeois


Come molti altri cani, le miserevoli vicende, che investirono l’Europa durante la seconda guerra mondiale, misero a terra la razza che, nonostante tutto, e per l’impegno di alcuni appassionati, seppe rinascere dalle proprie ceneri più vigorosa di prima, con un progressivo aumento negli ultimi anni, come indicato nei rapporti della Société Centrale Canine, sia in Francia che all’estero.


Caratteristiche generali

L’Ariegeois è un braccoide di media taglia, elegante, dalla struttura fine e leggera, sia per quanto riguarda il tronco che per la testa, sottile ed affusolata, con profilo leggermente montonino e con lievissimo accenno di giogaia. Le labbra sono sottili e mai pendenti. Il tartufo, sempre scuro, ha narici ben dilatate; scuri anche gli occhi, vigili ma dolci e mansueti. Le orecchie, sottili e morbide, sono attaccate basse e non esageratamente lunghe, arrivando appena a toccare il tartufo. Il collo è lungo, lievemente arcuato e leggero.

Tutto il tronco e gli arti danno l’idea di un cane potente e resistente, agile senza pesantezza. La coda, mossa gaiamente, è affusolata e sempre integra, portata tipicamente a scimitarra.

Caratteristica inequivocabile di questo affascinante segugio è il mantello, costituito da pelo molto fine: esso, nei primi soggetti di questa razza, poteva presentarsi bianco e nero, oppure bleu. Quest’ultima varietà, probabilmente all’inizio piuttosto diffusa, fu poi scartata dai selezionatori che vollero e ottennero un cane dal mantello candido, dove sono gradite solamente macchie nere-marroni dai contorni ben distinti, attorno agli occhi, che possono allungarsi fino alle orecchie e a parte del collo. Non infrequenti sono macchie nere tondeggianti sul tronco.


Ariegeois


La voce emessa dall’Ariegeois è gradevole e potente; viene caratteristicamente definita doppia per il particolare modo che la razza ha di emetterla, un latrato sul terreno ed uno a mezza altezza.

L’Ariegeois è un cane cresciuto campagnolo e pirenaico al tempo stesso, in grado di affrontare così con metodo e dovizia sia la caccia in pianura che quella in montagna, abituato da sempre a risolvere situazioni anche in autonomia, lontano dal conduttore.

Selezionato soprattutto sulla lepre, può risultare un superbo segugio anche per cinghiali e caprioli. E’ energico, sicuro, pieno di iniziativa, certo sulla traccia individuata e celere nel risolvere gli eventuali errori. Sa cacciare molto bene in muta, essendo oltretutto cane di buon carattere; la sua voce potente, leggermente stridula, ha un timbro secco, grintoso, emesso quasi con accanimento.

La sua andatura nel lavoro è continua, regolare e il suo attaccamento alla traccia proverbiale. Il suo nobile sangue non gli ha fatto mancare un olfatto eccellente.

Tanto ostinato ed energico a caccia, quanto docile e disponibile alla volontà del suo proprietario, l’Ariegeois è un cane che si lega profondamente al suo compagno umano, prediligendo la sua compagnia a tutto il resto e adattandosi con lui e per lui a qualunque situazione. E’ ubbidiente, socievole, sempre giocoso e ben disposto, molto apprezzato anche in famiglia.


Standard

Altezza:
– maschi da 55 a 60 cm
– femmine da 53 a 58 cm
Tronco: torace profondo, giungente vicino al gomito, meglio se al gomito, piuttosto leggermente racchiuso che largo o aperto. Coste lunghe e moderatamente cerchiate. Rene dritto e di media lunghezza e ben saldato. Ventre leggermente rientrante, piuttosto piatto.
Testa e muso: asciutta, allungata e leggera allo stesso tempo, priva di rughe e di giogaia. Muso abbastanza stretto. Cranio più stretto che largo, osso occipitale pronunciato e prominente. Canna nasale dritta o leggermente montonina. Le labbra ricoprono appena la mascella inferiore.
Tartufo: di colore nero con narici ben aperte. Denti: regolarmente allineati e completi nel numero e nello sviluppo.
Collo: leggero, piuttosto sottile, lungo, leggermente arcuato.
Orecchie: fini, soffici, accartocciate, con attaccatura bassa.
Occhi: scuri, ben aperti e non lasciano intravedere la congiuntiva.
Pelle: fine e soffice, non incollata al corpo.
Arti: ben in appiombo con avambraccio largo gli anteriori. Cosce un po’ piatte. Garretti né troppo dritti, né troppo piegati. Andatura media, ma soffice e facile. Piedi da lepre. Muscolatura: molto asciutta ma dura. Linea superiore: generalmente abbastanza sostenuta.
Coda: bene inserita. A forma di sciabola e portata gaiamente.
Pelo: fine e molto chiuso. Colori ammessi: bianco e nero, talvolta macchiettato o blu, fuoco pallido alle guance e al di sopra degli occhi benché il rosso vivo non sia da escludere. Difetti più ricorrenti: enognatismo, criptorchidismo, monorchidismo, misure fuori standard, dorso molle, coda troppo lunga o portata male, coda torta, depigmentazione del tartufo, movimento scorretto, mancanza di premolari, mascella deviata, appiombi non dritti, testa troppo rotonda, presenza di rughe, presenza di giogaia.

Sara Ceccarelli