I DISERTORI DELLA ROSATA

Disporre di una cartuccia i cui pallini non subiscano “dispersione” è il sogno di ogni cacciatore e preludio al “tiro perfetto” ma ciò, purtroppo, di solito non coincide con la realtà.
Una serie di soluzioni messe a punto dall’industria, che di seguito esamineremo, contribuiscono comunque a contenere questo problema, permettendo il mantenimento di una soddisfacente traiettoria per raggiungere la maggior distanza possibile.

In passato si riteneva che la “la dispersione del pallino” fosse solo causata dalla velocità dello stesso e che aumentasse proporzionalmente alla velocità di uscita dalla canna. Questa teoria è ormai superata in quanto le prove pratiche, effettuate avvalendosi anche di parametri che sfruttano i sempre più moderni mezzi tecnologici, hanno dimostrato che, al contrario, se si dispone di un pallino sferico, ed in grado di non deformarsi, questo tende a mantenere la sua traiettoria più tesa in maniera tanto più efficace quanto maggiore è la sua velocità.

In ogni caso, gli elementi che determinano il “grado di dispersione” dei pallini sono vari e qui di seguito cerchiamo di descriverli in modo più analitico:

* La Forma: il pallino deve presentare “minore irregolarità possibile”. Più esso tende ad essere perfettamente sferico, maggiore è la capacità di penetrazione nell´aria e, quindi, minore la possibilità di cambiamenti di traiettoria durante il tragitto, derivati dalla resistenza dell’aria.
Sia ben chiaro un concetto: non esiste sul mercato una tipologia di pallino “perfettamente sferico”, anche se, dai cicli produttivi, né scaturiscono di qualità molto diverse fra loro.

La gamma presente va da tipologie abbastanza grezze, fino ad arrivare a tipologie di pregio che si avvicinano alla sfericità assoluta. Tutto dipende dalla lavorazione. Con il classico processo a “caduta”, derivante dalla fusione del piombo, questi passa allo stato liquido attraverso un “vaglio” che determina la formazione di pallini di forma per lo più “ovalizzata” od a “goccia”. Attraverso i successivi processi di “sfericizzazione” e di “lisciatura” si ottengono pallini di maggiore uniformità e pregio. Ciò dipende dall´accuratezza con cui vengono svolte queste fasi.

* La Durezza del Pallino: non tutti i pallini presentano la stessa durezza; ne esistono, infatti, di vari gradi. La Durezza è inversamente proporzionale alla possibilità di deformarsi del pallino.
La conseguenza della deformazione del pallino è la deviazione di traiettoria che esso subisce e che comporta i due seguenti aspetti negativi:
a) allargamento della rosata;
b) disomogeneità nella concentrazione della rosata
C) minor spazio che il pallino percorre mantenendo la linea retta di tiro.

La deformazione del pallino avviene all´atto dello sparo e, quindi, prima della sua fuoriuscita dalla canna e sono due gli agenti che la determinano: la forte pressione in canna e il forte “attrito” che il pallino subisce contro le pareti della canna durante il suo percorso all´interno della stessa.

I pallini che tendono ad essere “meno duri”, ed anche più leggeri, sono quelli che generalmente derivano dagli scarti di piombo già utilizzati per la produzione di precedenti lotti e che, generalmente, contengono un’alta percentuale di stagno; questo materiale rende la lega ancor più leggera, meno resistente all´urto e, quindi, più deformabile.

Esistono sul mercato molteplici tipologie di pallini con durezze intermedie, ma quelli che presentano le durezze più adeguate sono quelli composti da lega contenente anche una percentuale di “antimonio” che oscilla dal 2,5 al 3,5%. Questi pallini sono sottoposti ad un rapidissimo processo di riscaldamento e successivo raffreddamento; ciò determina un effetto di carattere chimico che rende l´esterno della lega particolarmente duro, con conseguente forte “innalzamento del grado di indeformabilità”.

* Il “Rivestimento Esterno”o “blindatura”: i pallini di pregio maggiore subiscono ulteriore trattamento di rivestimento con leghe che conferiscono estrema durezza. Vengono generalmente utilizzati il “nichel”, il “rame” od entrambi. In particolare, il nichel permette di generare rosate estremamente compatte in quanto i pallini raggiungono un elevatissimo grado di indeformabilità.

dispersione pallini caccia

* Il Peso del pallino: per mantenere una rosata più compatta possibile è importante anche che i pallini abbiano, oltre ad uniformità di durezza, anche quella di peso. Infatti, se il peso dei pallini è diverso fra di loro, lo sciame in volo tende immediatamente a subire un “allungamento”, in quanto i pallini più pesanti, dotati di maggiore velocità, vanno in testa. Ciò determina un tiro non all´altezza della situazione anche perché, con velocità diverse, i pallini tendono ad impattare fra loro, determinando ampie deviazioni trasversali.

* La “Pressione di canna”: all’atto dello sparo si genera una pressione che supera abbondantemente i 500 bar. A questa forte spinta si contrappone la resistenza dell´aria, già presente in canna, che provoca una “compressione” del pallino fino a generarne una deformazione che si accentua all´uscita dalla canna, determinando per il pallino stesso l’allontanamento dalla rosata utile. A volte queste deformazioni possono provocare deviazioni di traiettorie molto ampie, tali da raggiungere anche i 40°. Tale problema si riduce notevolmente se si utilizzano i “nichelati”, la cui durezza permette di resistere anche all´effetto della “pressione di canna”.

* Il Tempo di Canna: è rappresentato dal tempo impiegato dai pallini per compiere il tragitto dalla loro partenza fino all´uscita dalla canna. Fra le varie cause di deformazione dei pallini sopraindicate, il “tempo di canna” è sicuramente la minore e più trascurabile, ma può verificarsi nel caso non si disponga di pallini nichelati o, comunque, quando quelli utilizzati sono di qualità tutt´altro che eccelsa. Per questi l´effetto di deformazione è tanto maggiore quanto minore è il tempo di canna.

Un tempo di canna breve indica, infatti, alta velocità di fuoriuscita dei pallini e, quindi, anche alte pressioni generate, con conseguente maggiore rischio di deformazione del pallino a causa della pressione stessa e dell´”effetto fresatura”, con cui si definisce tecnicamente l´attrito che si genera dal contatto del pallino durante il suo moto contro le pareti della canna.

* La Velocità di Combustione delle polveri: per cercare di contenere il grado di deformazione dei pallini, le cartucce vengono progettate abbinando ad ogni tipologia di pallino una specifica tipologia di carica di polvere, a “maggiore o minore velocità di combustione”.
Va da sé che, per ridotte dosi di piombo (dai 24 ai 30 gr), si utilizzino polveri ad “alta velocità di combustione/vivaci”, velocità che tende a ridursi fino ad arrivare a quelle a “lenta velocità di combustione” per le dosi maggiorate che, il più delle volte, utilizzano cariche di piombo superiori ai 40 grammi.

Oltre a questi fattori sopraindicati non dimentichiamo anche l´importanza del borraggio: sua primaria funzione è, infatti, quella di proteggere il pallino dalla deformazione causata dal contatto dello stesso contro le pareti della canna del fucile; per tale motivo le borre contenitore sono da preferire alle altre.

Quindi da oggi, quando andate in armeria e acquistate una scatola di cartucce, magari spinti dall’efficacia visiva di una bella confezione, ricordatevi anche di chiedere all’armiere maggiori informazioni. Chissà che, dopo averle ricevute, non ne acquistiate altre.

Alessio Ceccarelli