GARE COL CANE DA FERMA E SPANIELS: IL CANE (1° Parte) di Angelo Di Maggio

Questo articolo è estrapolato da “Gare col Cane da ferma e Spaniels”, testo prodotto e gentilmente messoci a disposizione dal Sig Di Maggio Angelo, Giudice Cinofilo e grande appassionato di caccia; egli, grazie all’esperienza acquista sul campo quale giudice della Libera Caccia, ha giudicato e giudica in gare organizzate da qualsiasi “associazione venatoria” che da questa sia chiamato a farlo.

Tutto il materiale concessoci, evidente frutto di cultura del settore ed esperienza sul campo, è della lunghezza complessiva di circa settanta pagine; pertanto, per motivi legati ai limiti che inevitabilmente la lettura in video ci pone, abbiamo deciso di proporlo suddiviso per argomenti, cercando di mantenere continuità di contenuti, per renderlo più usufruibile da parte di tutti gli operatori del settore, aspiranti giudici, delegati cinofili o semplicemente appassionati del magnifico mondo delle gare cinofile.

Al termine delle pubblicazioni, che si susseguiranno settimanalmente, provvederemo ad unire tutti i singoli articoli pubblicati, in un unico testo, scaricabile in pdf dalla sezione “Cinofilia”, che ciascuno potrà stampare e tenere come manuale completo ed esaustivo, da consultare in qualsivoglia occasione.



IL CANE (1° Parte)
Una precisazione inerente al cane è da fare subito: in qualsiasi gara con Regolamento Sant´Uberto possono partecipare tutti i cani delle razze da ferma indistintamente, inglesi e continentali, ma anche gli “spaniels”. Tutti ovviamente partono alla pari, perchè è sul terreno che si valutano il “tipo” di movimento, le qualità naturali e quant´altro, a qualsiasi razza appartengano.


Cosa deve saper fare un cane in gara…

– innanzi tutto deve saper camminare tranquillo al guinzaglio, di lato al conduttore o appena più avanti;

– deve aver imparato il “terra“, quantomeno per star fermo al piede del conduttore prima di iniziare il turno;

– sciolto bene a vento, non deve partire in profondità (cioè avanti al conduttore), ma sviluppare l´andatura richiesta in adeguata velocità e sempre ai lati del conduttore, spingendosi il più possibile vicino al bordo del campo in un senso e ritornando nella direzione opposta, verso il bordo opposto, come a formare una “zeta” (percorso) e sempre in modo tale che abbia costantemente il vento nel naso. Solo così può effettuare una buona “cerca” con risultati apprezzabili. Solo eccezionalmente (una o due volte al massimo) può passare dietro al conduttore perchè, se la cosa si ripete spesso, denota “carenza di cerca”;

– deve sì pensare a cercare, ma deve pensare anche al conduttore e con questi rimanere sempre “collegato”, per eseguirne gli eventuali ordini che gli indichino o modifichino la cerca stessa.

– della ferma non ne parlo più di tanto, perchè presumo non debba mancare; dico solo che deve essere “solida”, “sicura” e “rigida”. Vedremo poi il significato di questi e di altri termini, tutti riferiti alla ferma. Per gli “spaniels“, oltre che all´ottimo collegamento, non essendo fermatori, al frullo del selvatico é richiesta la correttezza e la posizione “seduta”. Ciò solo nelle gare ufficiali.


gare di caccia


– il riporto é obbligatorio tanto in gara quanto a caccia. Il cane che non riporta non serve nemmeno a caccia, sempre che il padrone non voglia sostituirsi a lui e non sempre gli sarà possibile (fossi, laghi, dirupi e quant´altro). Il “dente duro” nel riporto (cioè mastica e danneggia il selvatico) viene come tale penalizzato. Altrettanto dicasi per l´eventuale “canizza” (cioè il continuo abbaiare durante la cerca, senza alcun motivo).


Le cose, come si può notare, non sono molte; basta che siano fatte più o meno bene. Da quel più o meno del concorrente ed il più o meno del cane, viene fuori il “giudizio” da cui scaturirà un punteggio che, sommato a quello per l´abbattimento dei selvatici, darà quello complessivo e da esso la conseguente “classifica”.

Qui di seguito farò ancora ricorso alle valutazioni che si esprimono nelle gare con Regolamento Sant´Uberto, per poi fare il raffronto con nostro Regolamento.

Si noterà che nessun cenno ho fatto alle “correzioni” perché quel cane “non corretto” che ha svolto una buona cerca, ferma e riporto di tutti i selvatici che potevano essere abbattuti nel turno, andrà quasi certamente in classifica (se anche il conduttore ha riscosso un buon giudizio). Però, sarebbe una fortuna se il cane “non corretto” trovasse i soli selvatici abbattibili (ed il conduttore preciso nell´abbattimento).


gare di caccia


Il problema sorge proprio nel caso in cui ne trovasse un altro che, come detto, non si potrà abbattere (oppure in occasione di errore del conduttore nello sparo). Se fino a questo punto il cane aveva svolto un buon turno, degno di un buon giudizio, ora è il conduttore che si gioca il posto in classifica oppure, bene che vadano le cose, ne prenderà uno degli ultimi. Il cane non corretto rincorrerà certamente, come d´altra parte l´istinto gli ha insegnato e certamente si ostinerà ad inseguire, sordo ai richiami.

Il Regolamento Sant´Uberto, infatti, non prevede la rincorsa del selvatico come demerito per il cane ma é demerito la non ubbidienza; ed in effetti io non ho fatto alcun cenno fino a che si trattava dei selvatici che si potevano abbattere (o non sbagliati).
Prevede, però il merito per il cane corretto, e come tale valutato.

E allora, a parità di prestazione e di giudizio sui turni di due o più cani, chi si deve privilegiare? La risposta mi sembra talmente ovvia che la ometto.
E se il cane corretto risolve bene su due selvatici, mentre quello non corretto risolve altrettanto bene su tre?

Confermando la parità di prestazione e di giudizio, rispondo ancora: quello corretto!. Perché? Perchè quest´ultimo ha dimostrato, oltre alla buona prestazione, anche la “capacità di apprendere” gl´insegnamenti dell´uomo; il ché non è da tutti i cani. Non tutti infatti accettano il “dressaggio“. Molti, in questa fase, palesano una “carenza” di carattere che prima poteva essere meno evidente ed ora può manifestarsi in vari modi, quali:
– il ritrarsi dopo il frullo per paura dello sparo (ciò, non solo per carenza di carattere, ma anche per qualcos´altro che hanno avuto nel posteriore; gli esperti sanno a cosa mi riferisco);
– il rifiutare (eludere) la selvaggina sulla quale sono stati addestrati (analogo motivo).

Di contro, il cane “non corretto” ha realizzato bene su due selvatici, rincorre sì, ma al richiamo rientra subito per riprendere la cerca, mostrando fondo e buone qualità naturali, mentre il cane “corretto” ha realizzato bene su tre selvatici ma con una cerca ristretta, non avida, disordinata; perchè non premiare il primo?

Ed è quello che generalmente accade, perchè le qualità naturali di un soggetto sono gli elementi essenziali che un giudice guarda per primi.
Per qualità naturali si intendono: carattere, olfatto, velocità, avidità, cerca, fondo, continuità, collegamento, stile, riporto e quant´altro.

Se qualcuna di tali qualità manca del tutto o in parte in un cane c´è “carenza”, ma se eccede in qualcuna sicuramente cadrà in qualche “errore”. Vero è che le gare sono la riproduzione della caccia e che essa è sinonimo di carniere, ma in gara si giudica “come” quel carniere sia stato realizzato. In quel “come” sta principalmente il comportamento del concorrente, ma anche il modo in cui il cane ha effettuato il suo lavoro.


gare di caccia


Alla finale di un Campionato Italiano ANLC, vinse una batteria un concorrente che aveva effettuato il miglior turno di quella batteria ed il cane aveva risolto positivamente su quattro ferme. L´attestazione di “cane migliore dell´anno” fu assegnata però ad un cane che aveva realizzato due ferme positive, ma nel suo lavoro aveva evidenziato qualità naturali superiori a tutti gli altri cani in gara.

Nelle gare il carniere non è tutto anzi, è molto meno di tutto. In verità posso affermare che ciò è difficile farlo capire anche a molti degli stessi “garisti”, specialmente se sono abituati a “protezioni”. Ma il Regolamento è chiaro e ad esso non si dovrebbe transigere. Per quanto concerne il Campionato Italiano del Sant´Uberto, è obbligatorio che il cane sia corretto al frullo ed allo sparo ed il concorrente sia in possesso del Cartellino Agonistico rilasciato nell´anno.

Alcune domande vengono spontanee:
1. Vi è una differenza olfattiva tra diverse razze di cani? Rispondo di no, perché la differenza sta solo nel modo diverso di percepire l’emanazione. Abbiamo infatti cani a natura calma e riflessiva (i trottatori) che vanno a testa alta e percepiscono l’emanazione dal basso verso l’alto; altri a temperamento nervoso ed impulsivo (i galoppatori) che vanno col “bilanciere” testa-collo portato al livello del tronco e percepiscono l’emanazione frontalmente.

2. Quando un cane viene considerato “in mano” e quando “fuori mano”?
A qualunque distanza esso si trovi ed al richiamo risponde immediatamente, è considerato “in mano”; se non ubbidisce è considerato “fuori mano” e ciò anche a pochi passi di distanza dal conduttore.

3. Se il cane in ferma sente rumori o altri spari, può lasciare la ferma?
Mai! Il cane in ferma ha l’obbligo di restarci finché il selvatico regge. Se lascia vuol dire che rompe la ferma e pertanto è da penalizzare. L’esempio che ho fatto prima (sfrullo del concorrente mentre il cane è in ferma su altro selvatico) n’è la dimostrazione.

4. Dopo aver fermato, può il cane “girare” il selvatico? Se lo fa è a suo rischio e pericolo perché, se fa volare mentre compie tale azione viene penalizzato. In tale circostanza, nelle prove ENCI e nelle nostre “qualitative” viene eliminato.

5. Dalla ferma del cane si alza un selvatico, appena il cane riparte se ne alza un altro, è errore del cane o è da considerarsi valido il primo punto? E’ errore del cane perché deve rimanere ancora in ferma. Analogamente deve rimanere in ferma fino all’involo dell’ultimo selvatico se trattasi di “brigata”.


Quali le differenze col nostro Regolamento in gare ufficiali? Nessuna per ciò che concerne la valutazione del movimento, della cerca, della ferma, delle qualità naturali e dell´ubbidienza del cane. Una sostanziale è quella derivante dal fatto che il turno ha termine all´esaurirsi delle cartucce disponibili cioè, come detto, anche dopo pochi minuti. A mio parere, per questo punto si potrebbe cambiare qualcosa nel Regolamento, perchè ritengo non si valuti appieno il “fondo” del cane, cioè il mantenimento costante dell´andatura fino al termine del turno, e la sua ubbidienza.

Nel nostro Campionato Italiano “Diana” non è previsto alcun obbligo né per il cane né per il concorrente, ma certamente non si può dire che non sia particolarmente apprezzato il cane “corretto”, sempre che dimostri anche le qualità naturali e le tipicità peculiari (movimento e ferma) della razza di appartenenza.

Altra è quella che prevede l´eliminazione del concorrente qualora la prestazione del cane non risulti conforme al tipo di gara.
Per ultimo è da dire che in nessuna nostra gara ufficiale (Diana) era prevista la partecipazione degli “spaniels”, ma dal 2000 anche questi cani hanno la loro batteria nel nostro Campionato.

Giudice di Gara Angelo Di Maggio

La prossima settimana seguirà: “Gare col Cane da ferma e Spaniels: il cane” (2° Parte)