Il colpo da maestro …….. quasi
All´apertura di qualche anno fa ci siamo ritrovati a cacciare lungo il fosso dei Pozzarelli. Era già la seconda parte della mattinata e qualcuno di noi accusava già un giustificato senso di affaticamento. Decidiamo di cacciare con calma sul fossone che è contornato di querce e che ha una larghezza di circa 10 metri. Però come al solito io ho bisogno di una cosa; andare al bagno!
E siccome siamo quasi sotto casa chiamo il Gigione e gli dico:”Gigi io vado a casa al bagno aspettatemi, tra dieci minuti sono qui!“
Cerco di fare velocemente ma quando riappaio sul versante della collina mi accorgo che gli altri hanno continuato a cacciare. Dalla mia parte c´è Claudio che controlla i suoi setter che escono ed entrano dal fosso concentrati sulla cerca. Chiamo Claudio e gli chiedo “Chi c´è di la dal fosso!” “Ce sta tu padre delà, tu arimani de quà!“. Ok, il babbo è di la e i cani dove saranno, con lui, ci credo poco, saranno in giro a cercare me. Il babbo, ossia Oreste Ceccarelli detto Beppino, ex maestro elementare che vive la sua beata pensione, non è il tipo da entusiasmare i cani che ragionevolmente non se lo filano molto e stanno sempre con me.
Mentre mi sto avvicinando a Claudio sentiamo un batter d´ali nel fosso e il babbo che grida “Eccolo, eccolo“. Io e Claudio, lui per la verità che è molto più vicino, imbracciamo il fucile e stiamo pronti ad inquadrare la preda. Continua l´involo della fagiana che nel fitto del fosso tenta di fare una difficoltosa colonna per uscire sopra le querce. Finalmente dopo secondi palpitanti la fagiana esce dalla parte di Claudio, lui la incanna e mentre sta per sparare – PAM – e la fagiana cade secca al suolo. Io e Claudio ci guardiamo ed esclamiamo assieme “Ma chi ha sparato?” Dall´altra parte del fosso si sente il babbo che grida “E´ caduta?“. “E´ caduta?” esclamo io rivolgendomi a Claudio. “Ma chi ha sparato?? ´lmi babbo?” continuo a chiedere ad un altrettanto esterrefatto Claudio. “Aho se vede de si, ma come ha fatto nun lo so!“. Già ma come ha fatto. Lui di la dal fosso con un muro di vegetazione fittissima davanti, la fagiana che esce dalla nostra parte, noi che stentiamo a vederla e lui con un tiro attraverso il fosso, con un tiro che attraversa dieci metri di fitta vegetazione la centra in pieno. “No, non ci posso credere, l´ha presa lui” esclamo verso un Claudio stupefatto quanto me.
Ci guardiamo in faccia mentre sopraggiunge il Gigione che ci dice “ahhh state sempre a ribattermi quando dico che il maestro è un gran tiratore, beh! Avete visto che roba, questo è un tiro da maestro“. Nel frattempo il babbo arriva tutto gongolante e soddisfatto, con un sorriso a trentadue denti e guarda dall´alto della sua abilità, noi due “poveri tiratori normali“; gli facciamo un sacco di complimenti, poi ripartiamo per tornare a casa dato che ormai siamo alla mezza e siamo veramente stanchi. Il pomeriggio ci vedrà di nuovo protagonisti ed è giusto riposarci e far riposare i nostri cani. Nel tornare a casa il babbo interrogato sul colpo che ha esploso dice che è stato un colpo istintivo, coadiuvato da un calcolo della ipotetica posizione. Io continuo a pensare che sia stato coadiuvato da una buona dose di culo! Ma Gigi taglia la testa al toro che non ammette repliche “Beppe non li stà ascoltà, è fatto ´ngran tiro, ´n tiro da maestro!” E poi continua a romanzare dicendo: “´ncè niente da fa, questa è la scuola dei tordi, è la scuola delle Macchie Comuni“. Effettivamente c´è poco da replicare. Il babbo ha sparato, ha preso la fagiana, è inutile girarci intorno, non esiste controprova.
Il pomeriggio cacciamo da altre parti, verso il fosso Piscino, ma il babbo non viene con noi, è stanco e per dirla tutta credo particolarmente soddisfatto; ha avuto già il suo momento di gloria. Girando per la campagna ci ritroviamo di nuovo al fosso dei Pozzarelli. Sta scendendo anche il babbo dal paese con la sua doppietta in spalla. Gli gridiamo di rimanere dalla sua parte del fosso e noi ci mettiamo dalla parte dove in mattinata ha fatto il suo bel colpo. Camminiamo a bordo fosso con Claudio cercando di individuare il punto da cui la mattina il babbo ha sparato. Giriamo l?ansa del fosso, e siamo subito sul punto dove è stato esploso il colpo. Ma! Sorpresa! Li non ci sono alberi, sono caduti con la frana. Dunque il babbo vedeva tutto; avrà incannato la fagiana fin dal suo decollo, l´avrà seguita con la mira e ha sparato nel momento che ha ritenuto migliore. Altro che tiro istintivo, calcolo della ipotetica posizione, questo è stato un tiro normale, anche facile direi. Altro che tiro da maestro. Io e Claudio ci guardiamo in faccia e lui esclama “tu padre c´ha preso in giro a tutti e due” e io rispondo “eh, mi sa proprio che hai ragione” Claudio continua: – “altro che tiro da maestro, ma come c´ha fregato bene“. E si, è proprio vero ci ha fregato bene. Appena arriviamo in fondo al fosso becchiamo il babbo e gli rinfacciamo tutto.
Lui ammette la facilità del tiro.
Ma chi convincerà mai il Gigione, mai nessuno potrebbe riuscirci. Lui cataloga il maestro tra i grandi tiratori del passato che ha conosciuto, i fratelli Serafini, Loreto Lorenzini, Fabio Ceccarelli; tutta gente che noi sappiamo abile a sparare più o meno come noi, ma nessuno osa smentirlo. Perciò per lui il maestro rimane un campione di tiro e noi non abbiamo voglia di controbattere, sarebbe fiato sprecato.
E forse forse è più bello che il mito rimanga tale, ..almeno per il Gigione.
Riccardo Ceccarelli