San Floriano, 17 gennaio 1993
Il 3 gennaio apprendiamo con sgomento che la Daunia Risi è tutta all´interno della perimetrazione del Parco del Gargano. A nulla sono serviti tutti gli sforzi fatti presso il Tavolo Tecnico insediatosi a Foggia e tanto meno la lettera aperta da me inviata al Ministro Spini (e pubblicata su “Diana”), nella quale spiegavo i motivi per cui la Daunia doveva rimanere fuori dal Parco.
Il mio amico Michele, amministratore dell´ “Agricola Carapelle”, mi telefona per informarmi che anche parte della San Floriano (che si trova sopra il paese di Zapponeta) sia andata a finire nel Parco. Mi farà sapere e credo che mi inviterà a caccia. Infatti Michele mi telefona sabato 16 gennaio per dirmi che pare ci sia soltanto una parte a nord della valle che è nel parco, mentre il resto è libero.
Mi invita quindi assieme al mio amico Giammario (Beghelli!) per l´indomani. Telefono subito all´amico che non sta più nella pelle e fissiamo l´appuntamento per l´indomani alle 3,30: ci vuole un´ora di macchina per arrivare a destinazione e l´appuntamento al casone di caccia è alle 4,30. Puntuali siamo al casone affollato come al solito; Michele mi comunica subito che il Conte Andreotto, direttore della valle, ci ha destinato la botte n.11 dell´ampliamento: se non èla migliore, quasi.
La valle San Floriano, di circa 350 ettari, è costituita da 6 vasche: Zarattini, Arrigoni, Pavoncelli, Valesina, Ampliamento e Lago. Alle 5,30 con il nostro barcaiolo siamo sull´appostamento dopo aver alzato durante il tragitto numerosi uccelli. Il corno suona quando è già chiaro e devo dire che sino alle 8 la nostra botte è quella che ha sparato di più. Purtroppo è stata una giornata negativa soprattutto per Beghelli,assai imbranato. Molti uccelli ci sono venuti da dietro e non ce ne siamo accorti (la direzione dalla quale doveva guardare Beghelli, che invece guardava dalla mia stessa direzione).
In uno stuolo di fischioni sparato di lato ne abbiamo abbattuto soltanto uno. Ad un certo punto si inceppa il fucile di Beghelli e prende quello di scorta. Arriva uno stuolo di alzavole e lui, invece di prendere il fucile buono prende quello inceppato. Conclusione: solo un´alzavola abbattuta da me. Parecchi uccelli allungati e perduti perchè dalla botte non si poteva uscire dopo le 8 gli uccelli giravano assai meno ed infatti abbiamo soltanto abbattuto un paio di uccelli ed un chiurlo con un mio tiro spettacolare.
A proposito di chiurli ho il record avendone abbattuti 3 con 3 colpi in Jugoslavia nel 1980. Usciamo dalla botte alle 11 con 14 anatre tra germani, fischioni e alzavole oltre al chiurlo e a 8 folaghe. Anche questa volta una bella fotografia del carniere suggella il ricordo di una bella giornata in valle.
Riccardo Turi