SAN FLORIANO di Riccardo Turi
A metà dicembre del 1980 ci rechiamo a caccia in Jugoslavia Giammario (Beghelli) con il padre colonnello dei carabinieri in pensione ed io. Prendiamo il traghetto a Bari e sbarchiamo a Bar, per recarci successivamente nella palude di Ulcinj. Ricordo che faceva un freddo terribile e che ammazzai un germano, un fischione, un mestolone e 3 chiurli (con una tripletta!). Tutto questo frutto di 2 mezze giornate di caccia: non un granchè.
Di ritorno dalla Jugoslavia mio cognato Roberto, che un brutto male si portò via nel ´97 a 49 anni, mi telefona per dirmi che è riuscito ad ottenere un invito a caccia per la domenica successiva (21 dicembre) alla valle “San Floriano” di Zapponeta. Un´ondata di freddo polare abbattutasi nei Balcani aveva spinto molta selvaggina nelle nostre paludi. Così erano le voci che circolavano.
Al mattino nel Casone di caccia il direttore Zarattini ci assegna la Botte n. 1 della omonima vasca, dicendoci che era una botte che non aveva ancora sparato. Siamo euforici perchè la vasca “Zarattini” è una delle migliori e l´appostamento lo sarà altrettanto. Ma quando ancora a buio arriviamo sull´appostamento con il barchino giudato dal barcaiolo “Zippone”, ci accorgiamo che la botte non si vede proprio e neppure il chiaro: era tutto circondato dalla vegetazione.
Con la santa pazienza, armato di una piccola roncola, comincio a tagliare canne ed erbe palustri per liberare l´appostamento e ottenere almeno una parvenza di chiaro. Dopo oltre mezz´ora di fatica disumana, ho finito. Il chiaro non è un vero e proprio chiaro perchè c´è molta vegetazione affiorante. Quando suona il corno cominciano ad arrivare uccelli in buon numero, tutti germani e qualche alzavola.
Facciamo discreti tiri, ma mio cognato spara meglio di me. Siccome piove, quando si alza il fucile per sparare la pioggia va a finire negli occhi e qualche padella supplementare non manca. Per fortuna dalla botte si può uscire (l´acqua sarà alta non più di mezzo metro e con gli stivali alti è possibile uscire) e qualche pezzo ferito si può recuperare. Ad un tratto un germano mi cade al di là di un tratto di canne.
Esco dalla botte e lo vedo sull´acqua ma, mentre sto per prendere la mira, la visiera del cappuccio impermeabile mi cade sugli occhi. Quando la sollevo il germano è scomparso. Sono rimasto lì forse un quarto d´ora ma del germano nessuna traccia. Con molte recriminazioni usciamo dalla botte alle 12 con 15 germani e 4 alzavole. Nonostante il carniere poteva essere molto più nutrito, siamo comunque soddisfatti perchè è stata una buona giornata e tanti germani non li avevamo mai visti e mai più ne vedrò in così gran numero.
Riccardo Turi