BELLUNO: CONTRO GLI SPARI NOTTURNI ORARI RIDOTTI PER LA CACCIA

BELLUNO: CONTRO GLI SPARI NOTTURNI ORARI RIDOTTI PER LA CACCIA CACCIA

BELLUNO
. Sicurezza, prima di tutto. È con questo obiettivo che la Provincia di Belluno ha inserito nel calendario venatorio 2015/16 una riduzione del tempo concesso ai cacciatori per la caccia serale. Con l’entrata in vigore dell’orario solare, dal 25 ottobre, ai cacciatori sarà concesso di esercitare il prelievo selettivo degli ungulati solo per la mezz’ora successiva al termine della selezione, invece che per un’ora come in vigore con l’ora legale. Una scelta che ha un preciso obiettivo: ridurre gli spari con il buio denunciati in questi mesi da alcuni cittadini.

«Trovo illogico che quando arriva il buio si giri con armi» spiega Pier Luigi Svaluto Ferro, consigliere provinciale con delega alla Caccia, «il nostro obiettivo è la sicurezza di tutti, cittadini e cacciatori». Una misura che punta a colpire gli autori di spari in orari notturni, magari troppo vicini alle case, ma che non preoccupa più di tanto i cacciatori bellunesi interessati maggiormente alle altre novità inserite nell’ultimo calendario venatorio. Il documento è stato redatto sulla base delle direttive dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e disciplina nel dettaglio cosa cacciare e quando farlo.

L’apertura generale della caccia è fissata il 20 settembre ma per alcune specie, come per esempio il camoscio, si anticipa addirittura al 23 agosto. «In alcuni casi avremmo preferito date diverse» spiega Alberto Colleselli, presidente della Federcaccia bellunese, «ma l’Ispra ha respinto alcune delle proposte che avevamo fatto».

Quasi un “manuale di caccia” quello che le indicazioni dell’istituto hanno portato a creare e alle quali la Provincia di Belluno si è dovuta attenere. «Modelli matematici e teorici» aggiunge Colleselli, «che si basano su popolazioni teoriche». Quel che sembra venir meno è, però, l’apporto in termini di conoscenza del territorio che possono portare i cacciatori impegnati durante l’anno nei boschi bellunesi.

«Con la Provincia e con l’Ispra c’è stato un dibattito e certamente il calendario venatorio può essere migliorato ma non sono questi i problemi principali» spiega il presidente di Federcaccia, «quello che dobbiamo fare tutti insieme è portare avanti la battaglia dell’autonomia. In provincia di Belluno abbiamo un patrimonio altrove impensabile: bisogna gestirlo in modo funzionale e per farlo serve autonomia decisionale». Trasferimento di deleghe, applicazione della legge sulla specificità: anche per il settore Caccia e pesca i bellunesi sperano di continuare a decidere il futuro del loro territorio.

Un obiettivo ambizioso che si scontra, però, con risorse sempre più esigue. Anche dal punto di vista umano. La polizia provinciale ha infatti interrotto, per il mese di agosto, il servizio di reperibilità 24 ore su 24 assicurato dagli agenti dipendenti per garantire un pronto intervento per il recupero di animali selvatici investiti e, più in generale, di reati contro l’ambiente.

L’ente è riuscito, fino a questo momento, ad affiancare le attività di vigilanza del territorio a questo servizio di reperibilità ma lo spostamento di alcuni agenti in altri Comuni o istituzioni a seguito di convenzioni, unito al periodo di ferie, ha portato alla decisione di sospendere il servizio di reperibilità per tutto agosto. «Si tratta solo del pronto intervento» precisa Svaluto Ferro, «la vigilanza è assicurata».


Tratto da www.corrierealpi.gelocal.it