COLOMBI & COLOMBI
Tratto da www.andreazanoni.it
“La Commissione europea risolva la diatriba scientifica e giuridica riguardante la “Columba Livia” “variante domestica” causa spesso di provvedimenti probabilmente illegittimi di contenimento della loro popolazione varati da autorità locali in possibile violazione della direttiva Ue Uccelli ”.
Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell´Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con un´interrogazione alla Commissione europea.
“Giocando su questo malinteso della giurisprudenza, alcuni comuni emanano ordinanze che prevedono provvedimenti assurdi come l´uccisione dei colombi o il divieto di dare loro da mangiare pena sanzione economica”.
La questione è semplice ma sostanziale: in teoria la “Columba livia” è inserita tra le specie presenti nell’elenco di cui all’allegato II, parte A della direttiva “Uccelli” 2009/147/CE; si tratta, quindi, di una delle “specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico” delle quali, ai sensi dell´art. 1, si occupa la direttiva stessa e delle quali si prefigge la conservazione, la gestione e la regolamentazione.
Però di “Columba livia” esistono alcune varianti tutte riconducibili al medesimo nome scientifico; tra queste, si annovera la “variante domestica” che prospera nei centri urbani. Secondo una prima tesi, il vivere stabilmente in ambito urbano e il giovarsi dell’intervento umano per alimentarsi, ricoverarsi e riprodursi porterebbe a far ritenere che tali animali, nella loro “variante domestica”, perdano lo status di uccelli selvatici e quindi la protezione loro garantita dalla Direttiva Uccelli che prevede che ogni azione di contenimento della popolazione sia di competenza regionale previo parere dell´Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA (legge italiana 157 del 92 di attuazione della direttiva Uccelli).
“Il risultato è che, complice questo bisticcio di interpretazione, alcuni comuni emanano ordinanze che prevedono misure severe di contenimento della popolazione, ad esempio il loro abbattimento o l´esplicito divieto di nutrire questi poveri animali – incalza Zanoni – Per questo ho chiesto alla Commissione europea di fare chiarezza affinché questo equivoco non sia fonte di violenze gratuite a questi animali e multe paradossali ai cittadini che ne prendessero a cuore le sorti”.