DANNI DA CINGHIALE: OLTRE 1 MILIONE IN 4 ANNI

Tratto da www.tusciaweb.eu



Oltre un milione di euro di danni in quattro anni. E’ questo drammatico bilancio dei danni causati dalla fauna selvatica, ed i massima parte dal cinghiale nel territorio dell´ATC Viterbo 1.

“Il 90% di questi sono causati dai cinghiali – afferma Antonino Corsini presidente dell´ATC – Dal 2009 al 2012 i danni ammontano a un milione e 433mila euro. Sono tantissimi e noi ogni giorno cerchiamo di fare qualcosa per arginare questo fenomeno”.

“Le cause della espansione del cinghiale sono molteplici e da imputare al cambiamento del paesaggio, all’imboschimento dovuto alla mancanza di coltivazione e alla poco gestione o non gestione di alcuni enti. Dai dati che abbiamo raccolto l´ATC VT1 è quello che risulta essere il più penalizzato”.

Qui si contano i maggiori danni, rispetto a tutti gli ambiti della regione Lazio.

“Lunedì scorso – continua Corsini – ci siamo visti tutti in Regione e io sono rimasto sbalordito della convocazione. Durante il convegno di Tarquinia avevo infatti invocato l’intervento della politica, ma davvero non mi aspettavo tanta solerzia. Sono contento di quanto è stato deciso di fare. La Regione si infatti ripromessa di realizzare un tavolo di lavoro al fine di fare sistema e risolvere il problema. Inoltre è emerso che la nostra provincia, grazie al lavoro già fatto, è in grado di attuare risoluzioni per contenere i danni”.

I rimedi messi in campo dall’Atc1, insieme a Unitus e Provincia, sono controllo del territorio, recinzione elettrificate, foraggiamento e dissuasione.

“Queste soluzioni – prosegue Corsini – danno risultati, ma di certo non eliminano il problema. Quello che si può notare è che da quando abbiamo iniziato i danni non sono aumentati”

Dovrebbe esserci condivisione piena del problema. Noi siamo disponibili, attraverso i quattro distretti, a collaborare nella risoluzione del problema con tutti gli enti deputi. Anche perché – conclude – gli agricoltori non chiedono la riduzione del danno, ma legittimamente, l’assenza del danno. Se non si riuscirà a cogestire il territorio con tutte le realtà presenti, non saremo mai in grando di fare protezione e prevenzione. Che sono le uniche due armi che abbiamo per aiutare l’agricoltura, visto che i fondi per il risarcimento sono ogni anno di meno”.