DOPO DUE ANNI TURISMO VENATORIO SI RACCONTA: PRIMA PARTE

Il Gruppo Cacciainfiera due anni fa rilevò che mancava un mezzo di comunicazione diretto, un marketplace che potesse connettere le belle riserve di caccia italiane ai cacciatori. Ci rimboccammo le maniche e lo progettammo. Oggi è una solida realtà.

E’ questa una di quelle belle avventure, delle sfide tutte all’italiana, ove qualcuno la mattina si sveglia ed inventa qualcosa di utile ad altri. In sintesi questa la possiamo considerare come la genesi di un qualcosa che oggi non esiste e domani diviene qualcosa di altamente funzionale del quale non si riesce a fare a meno.

Turismo Venatorio, nasce da un ragionamento approfondito del Dott. Riccardo Ceccarelli, Direttore Marketing di Cacciainfiera, che analizzando la caccia italiana e sulla scorta di tante consulenze effettuate per le grande aziende del settore armiero nel settore della comunicazione, si è reso conto che piccole, ma fondamentali, realtà della caccia italiana – quelle che tutti chiamiamo riserve di caccia –  non avevano la necessaria visibilità e soprattutto non avevano, che molto limitatamente, la possibilità di raccontare ai cacciatori la quotidianità del loro lavoro, sempre determinato a produrre emozioni. Turismo Venatorio ha cercato di creare questa visibilità ed in due anni è passato da un semplice schizzo su carta all’essere una solida realtà.  In mezzo ovviamente tanto lavoro, di progettazione, lunghe telefonate con i gestori delle riserve di caccia per capire come poter raccontare al meglio la loro attività e come tradurre il tutto per la miglior fruizione nella rete internet da parte dei cacciatori.

D’altronde la gestione di un Agrituristico Venatoria o di una Faunistico Venatoria non è come essere il gestore di un campo da tennis. Occorre lavorare tutto l’anno sull’ambiente, sulle colture, sulla selvaggina tanto che sia presente o che sia pronta caccia, lavorare nell’accoglienza dei cacciatori che si può estendere anche al mangiare e al dormire. Si gestisce con modalità molto diverse se la riserva è in montagna, in collina o pianura. Ci si confronta con normative ed opportunità diverse se si è in Piemonte piuttosto che in Toscana o nel Lazio. Ed alla fine è una attività che vive e a volte sopravvive, solo se riesce a trasferire emozioni al suo cliente, ossia al cacciatore, senza mai dimenticare che lavorando nel settore della caccia, ha come tutti noi degli avversari scomodi, che non sono i nocivi, bensì i bempensanti ed a volte anche teppisti, che nel nome di quello che ritengono un legittimo atteggiamento anticaccia si sentono liberi di danneggiare altri, anche quelli per cui la caccia è mestiere e quindi sostentamento della famiglia.

Turismo Venatorio è quindi una sorta di marketplace, quindi una piazza virtuale, ove le riserve di caccia non propongono altro che il loro lavoro quotidiano, indicando le specie di cui offrono la caccia e come la offrono.

E in questa piazza di informazioni venatorie, si muove il cacciatore che può consultare ciò che è proposto, farsi una idea della organizzazione di ogni singola riserva di caccia, del territorio che propone di come lo gestisce al meglio per la caccia. Il cacciatore può chiedere contattando direttamente l’azienda per precisazioni di qualsiasi genere.

La possibilità di avere un punto di incontro dove si istaura il dialogo tra il fornitore di servizi e il suo cliente, è ciò che il Gruppo Cacciainfiera ha ritenuto essere fondamentale per la soddisfazione di entrambi. E lo ha fatto con www.turismovenatorio.it sito internet che continueremo a raccontare al meglio nelle prossime puntate.

GM
valle di fiordimonte riserva di caccia