IL LEGNO DEI FUCILI FINI

calcio del fucile da caccia fine

I fucili da caccia, tutti sia commerciali che di eccellente qualità, sono costituiti sia da componenti metalliche che da parti in legno. A dire il vero per certe armi negli ultimi anni si va affermando, sulla scorta di quanto già avvenuto nelle armi militari, la sostituzione delle parti in legno con il polimero. Ma questo non riguarda e forse non riguarderà mai i fucili cosidetti fini, realizzati in piccole quantità dalle sapienti mani di artigiani prestigiosi.

Tralasciando perciò il polimero che esula dalla presente trattazione, passiamo a parlare un po’ di legni utilizzati per calci ed aste.

Primo elemento da considerare che sia il calcio che l’asta di un fucile non sono li per compiti estetici ma ovviamente funzionali caratterizzando sia la resa balistica che la solidità generale del fucile da caccia. Ed in particolare per questo secondo motivo i legni devono avere caratteristiche ben evidenti sintetizzabili in fibre compatte, ottima lavorazione e rifinitura e ovviamente eccellente stagionatura.

Ta li prerogative sono il punto fermo per un’ottima lavorazione e tenuta soprattutto nelle zone di incassatura ove il legno si unisce al metallo. Un semplice esempio da riportare è quello che se il legno non è ben stagionato (ricordiamoci che è un elemento vivo), potrebbe dilatarsi o “muoversi leggermente) creando dei grossi problemi di tenuta, in particolare nelle zone degli acciarini e nella zona di congiunzione calcio-bascula, per non parlare del modificarsi delle condizioni balistiche.

Ricordiamoci che “…. È il calcio che fa tirare diritto il fucile”.

Per questo motivo un artigiano che si cimenta nella realizzazione di un fucile fine, si occuperò con altrettanta premura di scegliere un legno con venature esteticamente appariscenti come della sua qualità assoluta.

La scelta del legno è perciò importante e ormai l’esperienza di tanti prestigiosi armaioli ha fatto cadere la scelta sul noce. Il noce più pregiato è quello francese, in particolare dell’area radicale, ma questo è ormai rarissimo e avvicinarsi ad un pezzo è economicamente proibitivo, anche se il suo colore di fondo molto gradevole lo rende l’eccellenza assoluta.

Altre varietà di noce comunque molto apprezzate sono quelle che crescono in Turchia ed in alcune regione dell’ex URSS.

Anche se il massimo dal punto di vista estetico si realizza con la radica, molto spesso è scartata a priori per il suo essere costituita da una fibra troppo friabile.

Perciò si ricorre anche ad altre parti dal quale si ricavano striature marmoree o longitudinali variabili a seconda della geometria del taglio. Uno degli elementi più importanti che tengono in assoluta considerazione i costruttori sono le fibre nella zona dell’impugnatura nella quale, al fine di garantire elevata resistenza. Qui le sollecitazioni del rinculo si concentrano e il legno è scavato per l’alloggiamento delle parti meccaniche di unione. Qui si è assoluto rigore che le fibre siano longitudinali.

calcio del fucile da caccia fine

Ma oltre alle fibre, il cui apprezzamento estetico è facile anche per il comune cacciatore, un fattore di estrema importanza che valuta il costruttore è la grana del legno. Tanto maggiore sarà questa, tanto più sarà garantita la durata della parte e l’assorbimento del rinculo. Non dimentichiamoci che il legno nella zona dell’impugnatura dovrà essere zigrinato e una grana in condizioni corrette sarà la miglior garanzia dell’efficacia del lavoro.

Calcio ed astina dovrebbero essere realizzate con la stessa parte di legno così che si possa apprezzare la medesima grana e le medesime venature.

Una buona stagionatura, oggi effettuata in maniera artificiale (per accorciare i 40/60 anni di una naturale) vuol raggiungere lo scopo di dare stabilità a dei legni che nell’esercizio continuativo di caccia saranno sottoposti a sbalzi di temperatura ed umidità.

La buona stagionatura segue la corretta esecuzione del taglio che diventa fondamentale; in particolare occorre sapere che il tronco dell’albero non ha eguale consistenza in tutte le sue parti. La parte più interna di un tronco è quella ove meno presenti vasi linfatici e dove la pressione degli strati esterni rende il legno più coeso. La parte migliore per calci ed aste.

La parte esterna di un tronco, ossia la parte in continuo accrescimento, più ricca di vasi linfatici è invece la meno adatta, perché costituita da legno meno compatto. Ma non è sempre detto che si utilizzo solo durame e questo perché gli eccessivi scarti che ne deriverebbero porterebbero a difficili economie nell’utilizzo di una tronco.

Ma la scelta, il taglio, la stagionatura dei legni non sono le sole competenze di un buon costruttore di armi. Il legno finito di un fucile fine necessita di tutta una serie di trattamenti (genericamente definiti “finitura”) che sapientemente effettuati garantiranno allo stesso durezza superficiale e stabilità strutturale.

Per ciò che concerne la zigrinatura nelle armi commerciali è eseguita a laser mentre in quelle fini rigorosamente mano; oltre che destinati ad una presa sicura gli zigrini hanno anche una valenza estetica per cui un buon operatore oltre che un competente tecnico sarà persona dotata di elevato buon gusto.

Possono venir utilizzati vari prodotti, vernici poliestere lucine o semi-opache, cere o olii. Le vernici hanno la peculiarità di rendere il legno impermeabile, ma questi trattamenti di finitura si effettuano generalmente su tutti i fucili generici. La finitura classica dei legni di un fucile generico è effettuata a cera o olio.

Con entrambi i tipi di finitura si ottiene una buona durezza superficiale del legno che lo mette al riparo da scalfitture o scheggiature provocate da urti o rovi. A seconda dei costruttori i trattamenti ad olio possono essere solo superficiali o ad immersione cosa che consente una impregnatura più profonda nelle fibre del legno.

A corollario di questo articolo analizziamo il perché delle varie forme di calci ed aste al fine di capire che non è solo il gusto estetico a guidare le forme. Ovviamente questo la fa da padrone ma alcuni elementi possono suggerire la soluzione migliore.

calcio all´inglese, pistola, mezza pistola, stop montecarlo, collo di cigno

Nel caso dei calci per esempio il classico è riservato al calcio all’inglese, ma se questa si utilizza nel tiro come tante doppiette storiche per il tiro al piccione una forma molto apprezzata era il collo di cigno. Nelle doppiette combinate o express si opta per una impugnatura a pistola spesso accompagnata da appoggia guancia.
Per ciò che riguarda le aste se di desidera una buona presa questa sarà a coda di castoro che spesso si accompagna a impugnatura una mezza pistola.

Nel caso dei sovrapposti è abbastanza diffuso il calcio stop-montecarlo dotato di una impugnatura a pistola e svasatura finale.

Riccardo Ceccarelli


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