MENDRISIO: NO ALLA RIAPERTURA DELLA CACCIA AI CERVI
MENDRISIO – L´Associazione Amici dei camosci del Monte Generoso, ATRA, la SPALD, la SPAB, e i Verdi del Ticino lanciano il referendum contro la riapertura della caccia ai cervi del Monte San Giorgio. Nel 2005 le associazioni Amici dei camosci del Monte Generoso e Amici del Parco della Montagna lanciarono l’iniziativa legislativa popolare denominata “Per un Mendrisiotto senza caccia” che raccolse 15´435 firme, più del doppio delle necessarie 7´000.
Seguì il normale iter legislativo, fino ad arrivare ad una proposta di compromesso sulla cui base fu modificata la Legge sulla caccia in vigore dal 1° marzo 2008, che introduceva il divieto della caccia al camoscio sul Monte Generoso e al cervo sul Monte San Giorgio. Si rinunciò, pertanto, ad andare al voto e l’iniziativa fu ritirata. Il 22 giugno 2015 la maggioranza del parlamento ticinese ha votato a favore della riapertura della caccia al cervo sul Monte San Giorgio, cancellando in pochi minuti il compromesso raggiunto nel 2008 e facendosi così beffa delle cittadine e cittadini che avevano firmato l’iniziativa.
Il comprensorio del Monte San Giorgio ha un territorio di piccola estensione, chiuso a nord dalle acque del lago Ceresio e altrove da strade e insediamenti abitativi e produttivi in continua espansione. Negli ultimi anni gli spazi liberi si sono ancora più ridotti a favore dei vigneti. Risulta facilmente comprensibile quanto in questo contesto sia difficile per i cervi sottrarsi al tiro dei fucili. Tanto più che non esistono corridoi ecologici che permettano loro di spostarsi in altri territori. Contro questa decisione è stato lanciato un referendum affinché la volontà popolare venga rispettata.
Tratto da www.tio.it