MUNIZIONI E ZONE UMIDE: CABINA DI REGIA INCONTRA I MINISTERI DI AGRICOLTURA ED AMBIENTE
Molte e differenziate le richieste avanzate ai Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente.
L’approccio all’incontro è stato quello che la tutela dell’ambiente e di conseguenza il rispetto delle norme UE non possono diventare in Italia un motivo per rendere difficile la caccia in Italia o ancor peggio non mettere il cacciatore nelle condizioni di avere certezze giuridiche. Questi i contenuti che Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, ANUU Migratoristi, Arcicaccia, Italicaccia e CNCN, hanno espresso hanno espresso ai rappresentanti di Ministero di Agricoltura ed Ambiente.
Le associazioni suddette hanno rappresentato alle istituzioni la mancanza di chiarezza, puntualizzando i concetti sulla previsione di sanzioni di natura penale per il semplice possesso di munizioni di piombo in area umida. Le associazioni ritengono che tale presunzione di colpevolezza non si allinei ai principi fondamentali del diritto. Questo contenuto è stato espresso unitamente alla richiesta di una precisa identificazione delle zone umide che al momento non esiste.
Le associazioni hanno apprezzato lo sforzo che è stato fatto dal governo con l’emanazione della circolare del febbraio 2023, ma si chiede di più, ossia che il provvedimento possa avere forza di legge da emettere prima dell’apertura generale della caccia. Questo chiarirebbe i comportamenti ai quali i cacciatori si debbono attenere e altrettanta chiarezza avrebbe il personale di controllo. In particolare tale situazione di chiarezza normativa è richiesta per il solo trasporto delle munizioni di piombo in zona umida, cosi da evitare al massimo possibili contenziosi.
Altri stati UE hanno predisposto mappature e cartografie delle zone umide ed è stato richiesto che analoga cosa avvenga in Italia a beneficio delle attività di del cacciatore e di chi ha l’incarico del controllo.
A corollario di questi temi particolarmente importanti ed attuali si è parlato anche di PSA e di specie migratrici e Key Concept, con la richiesta di sanare le incongruenze esistenti tra Italia e le nazioni europee di analoga latitudine quali Francia, Spagna, Grecia e Croazia.