PAVIA: VIA ALLA CACCIA, MA COLDIRETTI CHIEDE IL POSTICIPO
Tratto da www.ilgiorno.it
Pavia, 16 settembre 2012 – Per 9.700 cacciatori è scattato oggi il primo giorno della stagione venatoria. Lo ha deciso con voto unanime la Consulta Faunistico Venatoria Provinciale di Pavia, che ha pure stabilito, a fronte dell’ampia presenza, soprattutto in Lomellina, di terreni con coltivazioni ancora in atto di procedere, in accordo con le associazioni agricole e venatorie, di prestare un’attenta vigilanza in modo da salvaguardare i raccolti.
Ma la Coldiretti è preoccupata. Ad oggi il 95% di mais, riso e soia è ancora da trebbiare. Nello scorso agosto la Consulta provinciale aveva valutato uno stato di maturazione delle messi che non faceva supporre di dover posticipare l’apertura della stagione venatoria. Piuttosto, in quella fase la preoccupazione degli imprenditori agricoli era legata all’addestramento cani, che da quest’anno è consentito a partire dal primo agosto. L’andamento climatico tuttavia ha rallentato la maturazione e Coldiretti ha segnalato la necessità di considerare un’apertura posticipata.
“Coldiretti – ha detto Carlo Palladino, rappresentante della Coldiretti in seno alla Consulta – crede che pur nel rispetto dei diritti dei cacciatori, non si debba consentire l’apertura della caccia in questo fine settimana, perché il territorio a disposizione è molto limitato a causa dei raccolti ancora in campo e in questo modo è impossibile rispettare il rapporto cacciatori-territorio. Gli stessi cacciatori sono perplessi perché non sapranno dove andare, anche se le loro associazioni si sono dichiarate in favore dell’apertura immediata. Ci auguriamo che in futuro si sviluppi una maggior collaborazione tra le associazioni venatorie e il mondo agricolo”.
Sul territorio provinciale gravitano quasi 10 mila cacciatori, insistono 60 aziende agroturistiche venatorie oltre a una quindicina di aziende faunistico venatorie, di cui gran parte associate a Coldiretti. “Ci rendiamo conto degli interessi che questo sport mette in atto – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Giuseppe Ghezzi – ma bisogna sempre tener presente che la salvaguardia del territorio viene prima degli interessi di parte. L’apertura della caccia avrebbe dovuto essere rinviata”.
di Manuela Marziani