PIEMONTE: I CACCIATORI ATTENDONO RISPOSTA TAR

PIEMONTE: I CACCIATORI ATTENDONO RISPOSTA TAR CACCIA

Dopo lo straordinario successo della manifestazione del 10 giugno, il mondo venatorio piemontese attende. Attende, e non certo una risposta della politica, normalmente lenta ed anelastica quando deve affrontare i problemi della caccia, ma ancor più adesso, disorientata come è dopo la grande prova di forza e civiltà offerta dai cacciatori piemontesi. Attende, semmai, che giustizia faccia il suo corso: il ricorso al TAR è stato depositato, l’ennesimo, il quarto in meno di due anni, ed entro fine luglio verrà discusso in aula.

Le scriventi Associazioni Venatorie riconosciute, a rappresentanza di quasi il 90% del popolo venatorio subalpino, aspettano fiduciose il responso della giustizia amministrativa, confidando nell’equilibrio e nella saggezza che hanno contraddistinto i precedenti giudizi, a loro sempre favorevoli. S’impegnano, con la serietà che le ha sempre contraddistinte, ad osservare scrupolosamente quanto da quelle aule scaturirà, ma pretendono faccia altrettanto la controparte, adempiendo integralmente a ciò che la sentenza stabilirà.

I cacciatori piemontesi vogliono rispetto, lo pretendono, e non intendono più subire passivamente prevaricazioni o prepotenze della politica, ammonendo come qualora dovessero continuare atteggiamenti ostili o persecutori da parte della Regione, essi, nel pieno rispetto di regole e norme, solleveranno la questione nelle sedi appropriate, fosse pure avanti a Capo dello Stato ed Unione Europea.

I diritti dei cacciatori piemontesi, garantiti dalle leggi dello Stato Italiano, non possono più essere negoziati, né tantomeno sottoposti agli umori variabili di chi dovrebbe gestire la materia venatoria; nemmeno pare accettabile che Regione Piemonte continui a dilapidare denari pubblici per difese che alla fine si rivelano deboli e fragili.

(Anuu Migratoristi; Federcaccia Piemonte; Enalcaccia; E.P.S.; A.N.L.C.)


Tratto da www.ladealellacaccia.it