TICINO: IN AUMENTO GLI ABBATTIMENTI DI ANIMALI SELVATICI

Tratto da www.tio.ch

BELLINZONA – Aumentano gli abbattimenti di animali selvatici in Ticino. L’Ufficio della caccia e della pesca del Dipartimento del territorio ha diramato oggi i risultati della caccia alta 2012. Iniziata sabato 1° settembre, è durata fino al 17 dello stesso mese per camoscio e capriolo, con una proroga fino al 20 settembre per cervo e cinghiale.

Sono stati 2000 i cacciatori ticinesi che, con un’unica patente, hanno potuto abbattere camosci, caprioli, cervi, cinghiali e marmotte. Le doppiette hanno beneficiato anche di un meteo piuttosto clemente. Gli abbattimenti sono stati 3’170 tra cervi, caprioli e camosci uccisi, valore decisamente superiore al 2011 (2’630).
Numerosi pure i cinghiali abbattuti (607 capi).

Locarnese e Valle Maggia sono le regioni dove sono stati catturati più camosci, il cui dato totale delle uccisioni è in aumento. Lieve diminuzione, per contro del numero dei cervi rispetto all’anno precedente (1059 contro 1100). Tale risultato, sotto le attese, porterà alla riapertura della caccia nel tardo periodo autunnale. Boom invece delle catture di capriolo, con una crescita su base annua di circa il 70%.

Per il cinghiale, infine gli abbattimenti sono stati superiori a quelli degli anni passati, con un totale sono stati uccisi 607 capi (366 capi nel 2011). Le catture nell’ambito della guardiacampicoltura ammontano a 187 capi, per un totale di 794 cinghiali uccisi dall’inizio dell’anno. Aperta quest’anno anche la zona delle Gole della Breggia, dove in passato la caccia era vietata.

Questo ha portato ad un raddoppio (124 contro 63) delle catture nel distretto di Mendrisio. Ulteriori abbattimenti, comunica l’Ufficio della Caccia e della Pesca, sono previsti grazie alla caccia invernale durante i mesi di dicembre e gennaio. Non ancora disponibili i dati riguardanti le marmotte.

La caccia si è svolta in modo sostanzialmente corretto anche se, oltre a una settantina d’infrazioni minori e alle autodenunce, si sono registrate una decina di gravi infrazioni (tentativo d’occultamento di capi di selvaggina vietati o in sovrannumero, esercizio della caccia in bandita o nottetempo) che hanno comportato il ritiro di otto patenti di caccia.

L’apertura alla caccia delle zone di pianura della Riviera e della bassa valle di Blenio, che aveva suscitato qualche polemica, non ha creato particolari problemi, affermano le autorità cantonali preposte al controllo della caccia, che invitano infine i cacciatori a ritornare al più presto i fogli di controllo, come pure le mandibole dei cervi e dei caprioli.