UNA TAGLIA SU CHI SFAMA I PICCIONI

Tratto da www.ilgiorno.it

Binago, 6 febbraio 2013 – In paese preferiscono chiamarla ricompensa anche se per molti versi ricorda le taglie che si usavano nel Far West, non contro un bandito ma nei confronti della mano misteriosa che da un po’ di tempo a questa parte si sta dando da fare per sfamare i piccioni.

Ad accorgersene il sindaco, Bianca Maria Pagani, che sabato scorso di buon ora stava accompagnando a scuola i bambini collaborando con i volontari del pedibus. «Siamo partiti dalla frazione di Monello – ricorda – stavamo camminando sul marciapiede quando guardando a terra ho iniziato a notare chicchi di mais che si erano infilati negli interstizi delle mattonelle, vicino all’erba delle aiuole o i margini dei tombini. In alcuni tratti c’erano veri e propri mucchietti, procedendo verso il centro la loro presenza per fortuna diminuiva».

Non c’è voluto Sherlock Holmes per capire che la presenza delle granaglie era in qualche modo collegata con l’ordinanza antipiccioni varata nei mesi scorsi.

«A Binago abbiamo sempre avuto problemi con questi pennuti che in passato infestavano il centro storico – prosegue il sindaco – poi abbiamo preso contatti con una ditta specializzata che ha steso fili di silicone sui cornicioni, i sottotetti, gli anfratti e i davanzali, in pratica tutti quei luoghi dove i piccioni amano posarsi e magari costruire il loro nido».

In maniera sorprendente il rimedio si è rivelato miracoloso e i piccioni avevano abbandonato il paese. «Da allora in centro non abbiamo più avuto piccioni – sorride Bianca Maria Pagani – questi uccelli odiano questa sostanza e si sono spostati in campagna e nei boschi. Noi eravamo soddisfatti perché investendo 3mila euro eravamo riusciti a risolvere in maniera quasi definitiva un problema annoso. Almeno fino a sabato scorso».

Il misterioso spargitore di mais rischia infatti di richiamare i pennuti dai boschi a Binago. «I primi stormi sono già arrivati, soprattutto nella frazione di Monello dove probabilmente è stato sparso il mais che poi, spinto dal vento, si sparso per tutto il paese. Tra l’altro i semi sono un pericolo per i pedoni che rischiano di scivolare». Da qui la decisione di mettere una taglia, se non sui piccioni, almeno su chi li sfama. «È un incentivo per spingere chi ha visto qualcosa a parlare – conclude il sindaco – ho deciso di mettere a disposizione il mio emolumento, 500 euro, che già normalmente destino ad attività del Comune, per ripagare chi ci offrirà informazioni utili. Abbiamo speso 3mila euro per allontanare i piccioni da Binago, non voglio che tutto sia vanificato per il comportamento irresponsabile di qualcuno».

I primi risultati non sono tardati ad arrivare, già ieri qualcuno ha chiamato in Comune dichiarandosi disposto a parlare. I piccioni stanno già tremando e coloro che distribuiscono nelle vie del centro il mangime per i piccioni potrebbero avere le ore contate.

di Roberto Canali