BENELLI LUPO BE.S.T. GREY ELEVATED II: DA PROTAGONISTA NELLA CACCIA

BENELLI LUPO BE.S.T. GREY ELEVATED II

La Lupo nasce facendo proprio l’istinto del predatore ed il suo aspetto camo ricorda per certi versi alcuni felini africani che fanno del mimetismo e dell’efficienza del loro corpo, la loro arma in più nei confronti della preda.

Quando Benelli ha deciso di entrare nel settore delle bolt action rigate, lo ha fatto progettando una piattaforma, quella della Lupo, in grado di garantire un vantaggio competitivo sulle concorrenti, vantaggio concretizzatosi con numerose soluzioni che presenti anche sulla BE.S.T. Grey Elevated II abbiamo potuto apprezzare nel corso dell’Hunting Test Adventure 2023.

La Lupo già sottoposta ad un nostro test lo scorso anno nella elegante versione BE.S.T.  Wood, è sintesi della grande tradizione Benelli nella innovazione e come tale non tradisce le aspettative. L’abbiamo testata nell’apprezzato calibro .308 Win e ricordiamo sin da subito, che comunque è proposta anche in 6,5 Creedmoor, 30-06 Sprg e .300 Win Mag.

Nel calibro testato il peso si attesta di poco sotto ai 3.200 grammi, giusto sia per le marce di trasferimento di coloro che apprezzato la caccia alla cerca agli ungulati sia per coloro che preferiscono la caccia all’aspetto in altana. Il peso dell’arma garantisce un efficiente stabilità nel tiro.

BENELLI LUPO BE.S.T. GREY ELEVATED IILa Lupo, e lo si vede al primo colpo d’occhio, non è la solita bolt action della tradizione. Il calcio è separato dall’asta dalla bascula e questa è già una novità in questo settore, che apre a prospettive di approccio innovative. Per questa prerogativa Benelli ha potuto immettere il concetto del Perfect Fitting, quindi del raggiungimento di una ergonomia totale per l’utilizzatore. Questo grazie alla possibilità di molteplici configurazioni in deviazione e piega tali da ottenere il miglior assetto possibile per la corporatura e la postura di tiro del cacciatore. 252 possibili combinazioni di configurazione, assommando anche quelle consentite da nasello e calcioli non sono affatto poche.

Nella versione BE.S.T. Grey  Elevated II calcio ed asta sono in tecnopolimero, con un pattern Optifade Elevated II che è espressamente studiato per confondere la visione dei cervidi in contesti vegetazionali intensi ed a forte contrasto di luce. Osservando l’arma in mano al collega in tali contesti è possibile confermare che il risultato di mascheramento è decisamente eccellente. Del resto anche la bascula in alluminio, ricoperta dal medesimo camo contribuisce al suddetto risultato.

La pala del calcio ingloba il sistema Progressive Comfort, capace di ridurre in un solo sistema, rinculo, vibrazioni e rilevamento dell’arma allo sparo. Oltre a ciò la BE.S.T. Grey  Elevated II è proposta con un nasello in poliuretano, particolarmente utile quando il cacciatore, allenandosi al poligono nel tiro o per la taratura dell’ottica, spara in sequenza un buon numero di colpi. Il grip è notevole grazie allo zigrino proposto che è il celebrato Air Touch di Benelli; ciò che l’azienda afferma, ossia che favorisce la circolazione dell’aria tra mano e pistola o asta è decisamente percettibile alla prova pratica. Per chi lo desidera la calciatura consente la rapida installazione della cinghia del trasporto dell’arma e/o di un bipiede.

La bascula porta nella sua parte superiore due sezioni di slitta picatinny in grado di accogliere l’ottica che il cacciatore più desidera, ma sulla stessa è anche possibile l’installazione di basi tipo Remington 700.

BENELLI LUPO BE.S.T. GREY ELEVATED II

Nello smontaggio in poligono subito risalta all’occhio la forma dell’otturatore, la cui rastrematura nella parte centrale lo fa risultare elegante ma offre anche il vantaggio di permettere un posizionamento elevato del caricatore per una immissione del primo colpo in linea con la camera di scoppio. La movimentazione è fluida ed il serraggio è fornito da tre alette che si svincolano con rotazione di 60° agevole grazie alla ergonomica manetta. Il caricatore amovibile con agevole sgancio anteriore a pulsante, è da 5 colpi e integrato senza sporgenze nello chassis; essendo di colore nero stacca rispetto al resto delle superfici camo ma non compromette il mimetismo generale dell’arma. Contiene nel calibro .308 Win da noi testato sino a 5 colpi che scendono a 4 nel .300 Win Mag.

La buona quantità di colpi sparati in poligono sui 100 e 200 metri, ha permesso di apprezzare la fluidità dello scatto diretto che era tarato, nel caso della nostra prova, su una posizione intermedia tra i 990 e 2.000 grammi possibili. Anche la sicura è molto agevole nella sua movimentazione, ambidestra e traslante su due posizioni che bloccano sia la catena di scatto, che l’otturatore.

BENELLI LUPO BE.S.T. GREY ELEVATED II

La canna opaca ed antiriflesso è sottoposta a trattamento criogenico, già da sé garanzia di elevate performance per garantire uniformità nella vibrazione. L’efficiente trattamento BE.S.T. riguarda le parti metalliche, lo avevamo sempre visto nero lucido ma su questa carabina abbiamo apprezzato che sono possibili altri colori, in questo caso Metal Grey opaca, molto ben visibile per tutta la lunghezza della canna.

Purtroppo la caccia agli ungulati prevista con questa carabina è mancata, ma ci è possibile esprimere le sensazioni maturate in poligono. E’ stato subito facile prendere grande confidenza con la Lupo BE.S.T. Grey Elevated II senza cimentarsi nelle configurazioni di pieghe e nasello, ma questo, come detto, sarebbe stato comunque possibile. Le sessioni di tiro hanno anche permesso di apprezzare una eccellente velocità di raffreddamento della canna. Le risultanze sui 100 metri sono state entro il M.O.A. ma sicuramente l’arma avrebbe consentito di fare di meglio, l’esigenza di passare al test di altre armi dii Benelli previste dal programma ci ha impedito di avere più tempo per affinare la precisione di tiro. Si può dire che dopo il test dello scorso anno con la versione BE.S.T.  Wood, anche questa BE.S.T. Grey Elevated II ha superato ampiamente le aspettative che ci eravamo posti, dimostrando anche se non ne ce n’era bisogno, che il costo di listino che supera di poco i 2.000 euro è più che giustificato in relazione alla tecnologia immessa nell’arma.