FUCILE DA CACCIA … LA PORTATA

Taluni … non troppi per la verità …. confondono gittata e portata, ma di quest’ultima hanno scarsa reale conoscenza. In armeria si sento affermazioni a volte decisamente fuori luogo.

Entrando in armeria avete mai sentito affermazioni di questo tipo:

“Uso piombo fine, perché l’importante è colpire e se il piombo è piccolo i pallini sono di più”, “Sparo piombo fino ai colombacci perché il piombo grosso si ferma sulle piume e il fino penetra”, “Uso pallini del 4 perché quelli del 7 perdono effetto a 40 metri”, “Mischio pallini di diverse numerazioni perché il piombo fine ammazza vicino e quello grosso lontano”, “Non fa differenza il tipo di piombo. Grosso o fino se la fucilata è diritta l’animale cade”.

Si le avete sentite e proprio per questo motivo un po’ di chiarezza è d’obbligo. Innanzi tutto è utile chiarire una prima differenza sostanziale tra gittata e portata. La gittata di un proietto – pallini nel nostro caso – è la massima distanza alla quale può essere lanciato, in altre parole la massima distanza che può raggiungere. Questa è una distanza che varia in funzione della massa dei pallini, della velocità iniziale alla quale vengono lanciati, dalla forma del proietto, dall’inclinazione del tiro rispetto alla linea orizzontale. Perciò assunti tali punti, la gittata di un fucile a canna lisci, a parità di velocità iniziale di lancio, è funzione della numerazione (dimensione) dei pallini e dalla inclinazione della traiettoria. Si sa per certo che pallini piccoli perdono rapidamente velocità e subiscono anche un più forte abbassamento nella traiettoria.

Esiste una regoletta empirica che ci dice che a parità di velocità di lancio la gittata dei pallini corrisponde all’incirca  ad 8.000 volte il loro diametro in millimetri.

Perciò a puro titolo di esempio sparando con una inclinazione di 16 gradi si verifica:

  • pallini numero 12 diametro 1,5 mm x 8000 = 120.000 mm ossia 120 metri
  • pallini numero 7 diametro 2,5 mm x 8000 = 200.000 mm ossia 200 metri

Ovviamente un pallino del 12 a fine gittata a un potere lesivo praticamente nullo mentre una palla asciutta utilizzata in canna liscia per la caccia al cinghiale ha ancora buona velocità ed energia ed è in grado di provocare ferite serie. Questa è la gittata.

La portata invece è quella distanza i pallini sono in grado di realizzare un effetto lesivo sul bersaglio. Questo naturalmente varia in funzione oltre caratteristiche intrinseche di lancio dei pallini anche in funzione di peso, vitalità e difese naturali del selvatico.

Nel tiro a pallini però occorre considerare anche un altro elemento: non solo quanta energia mantiene il singolo pallini ma anche quanti pallini sono in grado di colpire contemporaneamente il selvatico arrestandolo istantaneamente o meglio ancora provocandone la morte. Mentre ne tiro a palla si cerca di stabilire ove colpire il selvatico – quindi in corrispondenza di un punto vitale – utilizzando i pallini non è possibile stabilire a priori il punto della sagome del selvatico ove colpiranno. Ovviamente possono esiste due casi estremi un solo pallino che colpisce a morte un organo vitale o una numero di pallini che colpisce la sagoma ma l’animale se ne va. Eccezioni non la regola e se ne vogliamo trovare uno occorre ritornare ad una ormai storica che afferma che il selvatico ha buona probabilità di morire per ferite nell’immediato se colpito da almeno 5 pallini di adeguata mole.

I tipi di ferite possibili sono contusive, lievemente penetranti, penetranti in profondità e passanti. Le prime due non provocano l’arresto immediato del selvatico, mentre le ultime si verificano raramente con pallini sferici lanciati a bassa velocità. Rimangono le ferite penetranti generate esclusivamente da pallini con sufficiente forza viva. E la forza viva è proporzionale alla massa del pallino ed alla velocità al quale è stato lanciato. Tralasciando difficili formule che prevedono l’utilizzo di potenze e logaritmi cerchiamo di semplificare. Mettiamo ulteriore carne al fuoco affermando anche che la medesima energia – forza viva – può essere posseduta sia da un pallino piccolo lanciato ad alta velocità ed a breve distanza o da un pallino più grande lanciato a minor velocità ed a maggior distanza.

Facciamo un esempio. Se ipotizziamo di sparare ad una tortora de peso di 200 grammi le tabelle balistiche ci dicono che necessita di una energia nel singolo pallino di 0,098 kgm. Questa energia può essere posseduta da un pallino numero 9 a 30 metri e lanciato a 380 m/s. Ma la stessa è posseduta da un pallettone 4/0 a 120 metri lanciato alla stessa velocità. Medesima forza viva ma il pallino 4/0 che colpisce nelle condizioni definite avrà la tendenza a generare una ferita di tipo contusivo, il pallino del 9, sempre nelle condizioni definite, provocherà una ferita penetrante. Questo per due motivi; la sezione del pallettone è cinque volte superiore e quella del pallino del 9 e la sua velocità a 120 metri molto ridotta. La risultate sarà magari di lieve shock e caduta del selvatico che poi si riprende e scappa per le lievi ferite subite.

Avviandoci a concludere i ragionamenti sulla gittata del fucile da caccia e il suo potere lesivo con ulteriore esempio ossia sparare alla suddetta tortora con una munizione del 12 contenente 354 grami di pallini, senza contenitore, con velocità iniziale di 308 m/s. si utilizzano due pallini uno con numerazione 9 ed uno di numerazione 6. Il primo mantiene forza viva sufficiente come detto a 30 metri il secondo a 60 metri. Facendo prove su placca su una sagoma disegnata di tortora si evince che superati i 30 metri il pallino del 9 già difetta in energia. Per cui se supponiamo il tiro a 35 metri pur difettando in energia sulla sagoma della tortora giungono i suddetti 5 pallini del 9 (rimangono tali sino ai 40 metri circa). Mentre il pallino del 6 mette sulla sagoma a 35 metri 4 pallini che scendono a 3 se si arriva ai quaranta metri.  Sintesi di tutto ciò è che occorre raggiungere un compromesso e che nello specifico caso po’ essere offerto dalla scelta di piombi compresi nell’intervallo con numerazione 8 o 7 che garantiscono buon numero di pallini e buon potere lesivo residuo a distanze compresi tra i 30 ed i 40 metri.

Rispetto alle tabelle balistiche citate che riportano velocità sperimentali di esempio di 380 m/s ne esistono di più moderne, ma il principio balistico descritto rimane inalterato.