PD CONTESTA IL GOVERNO SUL DEPOPOLAMENTO CINGHIALI
E’ stato Stefano Vaccari in rappresentanza del Partito Democratico a contestare la strategia sinora adottata per le azioni di depopolamento del cinghiale nell’ottica del contrasto alla PSA.
Il concetto sul quale si è mosso Stefano Vaccari è quello della eccessiva burocrazia e la conseguente lentezza di tutte le operazioni che ritiene l’esponente del PD avrebbero bisogno di una maggior concretezza. E stata una critica diretta al governo Meloni sulla strategia messa in atto per il contenimento della specie.
Secondo il Partito Democratico infatti, i territori non sono tutti attrezzati per dare seguito alle indicazioni immesse nel piano straordinario. Si ritiene che all’oggi continuino a riscontrarsi nella attivazione della filiera della carne.
Non riuscendo a gestire la quantità degli abbattimenti programmati, dati i troppi controlli da effettuare, alcune ASL stanno chiedendo agli ATC di ridurre i giorni di prelievo.
Le considerazioni di Stefano Vaccari seguono le affermazioni dell’Onorevole La Pietra che ha esposto lo stato di avanzamento delle attività. E’ stato precisato chele carcasse di cinghiali ritrovate son poco meno di 2.000. In Settembre il Commissario Straordinario per la PSA ha dottato il Piano straordinario delle catture, abbattimento e smaltimento di cinghiali e azioni strategiche per l’elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione della peste suina africana 2023-2028. Il tutto con l’obiettivo di ottenere una consistente riduzione della densità di presenza del cinghiale.
Il Piano straordinario – ha osservato La Pietra – definisce obiettivi, tempi e metodi ed è fondamentalmente attuato attraverso attività venatoria ed attività di controllo. Sulla scorta dei numeri acquisti ogni anno sarà rimodulato.