BENELLI: IL BELLO …. ED OLTRE DEI 50 ANNI

Il tradizionale appuntamento del Gran Premio “Paolo Benelli”, ha visto quest’anno l’allargamento importante dell’evento, perché l’azienda urbinate, in occasione del suo cinquantesimo anno di attività, aveva il piacere di raccontarsi a quel mondo esterno, che ai suoi successi tiene così tanto.

Benelli Urbino anniversario fucili da cacciaCi tengono gli Amministratori del territorio di Urbino, per il prestigio che Benelli esterna nel mondo e per il mantenimento di uno stabile livello di occupazione, merce veramente rara in anni recenti.

Ci tengono i responsabili della cultura locale, perché l’azienda accoglie con continuità studenti dell’Accademia delle Belle Arti della città marchigiana, per stage che aprono loro le porte di ampio successo nel mondo del lavoro e del design.

Ci tiene la stampa specializzata del settore armiero/venatorio, perché Benelli è lo stimolo più significativo per il giornalista in termini di novità tecniche, estetiche ed esperienziali.

Ci tengono tutti coloro che in Benelli dedicano quotidianamente il loro impegno professionale, sia nei reparti produttivi sia in quelli ove si mettono a punto le idee e l’azienda – da sempre – ha avuto il patrimonio genetico ideale per liberarle dalle menti ed accoglierle nella pratica produttiva.

Nel contesto del Gran Premio si è potuto assistere ad una tavola rotonda nella quale, per una volta tanto, sfuggendo dalla tecnica e dal quotidiano armaiol-venatorio, si è potuti andare un po’ più in la, grazie all’analisi di brillanti menti non proprio affini alla materia balistica. L’estetica miscelata al design è stata introdotta dall’Ing. Luigi Moretti, alla guida dell’azienda da 34 anni, e sviscerata da volti conosciuti ed affermatissimi in altri settori del vivere quotidiano: Gastone Bertozzini guida di Tvs, Paolo Fabbri semiologo di grido, Lucia Serlenga giornalista di moda, Philippe Daverio critico d’arte. Accanto a loro l’architetto Marco Gaudenzi, designer Benelli che ha faticato a tenere la rotta, perché partendo dal bello nell’arma ci si è potuti tornare solo a sprazzi, travolti sovente da avvincenti divagazioni che i protagonisti della tavola rotonda sono stati in grado di esternare traendo dal loro bagaglio, unite queste, a curiosità sull’italianità di prodotto che difficilmente si ha modo di apprezzare in altri contesti.

Benelli Urbino anniversario fucili da cacciaAl termine della tavola rotonda, i tanti intervenuti che hanno riempito la nuovissima sala si sono potuti spostare nello stabilimento, scendendo per la scala che per se stessa è una grande scenografia, per essere adornata da una immensa esposizione di tutte le armi Benelli, talune semplicemente puri ed accattivanti studi di design e stile che va oltre l’armiero. Qui, nello stabilimento, si è potuto respirare un pò di quell’aria di alta innovazione tecnologica che le maestranze ogni giorno trovano varcando i cancelli dell’azienda.

Poi il bello si è fatto ancor più bello, per la ricchezza e la cura degli allestimenti e per il clima gioioso, finanche allietato da intrattenimento verso i più piccoli, con la cena di gala offerta a 1.000 persone e preceduta da un immensa somministrazione di aperitivi e stuzzichini allietati da una soave contorno musicale.

Presentata da Emanuela Folliero, la cena di gala si è snodata intensa tra premiazioni ed attestazioni, la più importante delle quali è sicuramente stata l’assegnazione da parte della Amministrazione Comunale della Cittadinanza Onoraria della Città di Urbino all’Ing. Moretti.

Tutti gli invitati, hanno saputo ringraziare ognuno a suo modo con tante attestazioni di stima all’azienda ed al termine dell’evento hanno ricevuto in dono il libro scritto da Mauro Milli, sui 50 anni dell’attività produttiva di Benelli.

Tutto bello, tutto interessante, tutto elegante … tutto Benelli.

Riccardo Ceccarelli