ACQUE AGITATE E BURRASCOSE NELL’ATC3 TERNANO ORVIETANO

 

La Federcaccia non ci sta ed è preoccupata ed invita a lavorare per il superiore interesse della gestione venatoria.

A nessuno è consentito fare del vittimismo perché invece di lavorare e costruire unità per affrontare insieme i problemi, si è scelto di creare divisioni, il caos, che era stato ampiamente previsto, si abbatte sull’ATC 3, di cui che la Regione Umbria ha voluto ignorare i segnali che arrivavano da larga parte delle associazioni venatorie, ambientaliste e agricole.

Sono stati presi in considerazione i desideri di un paio di associazioni venatorie che rappresentano una minoranza di cacciatori, ma che purtroppo con arroganza e con motivazioni assolutamente non condivisibili hanno impedito un qualsiasi possibile accordo tra i membri del comitato ATC3 per una scelta condivisa nella elezione del Presidente.
La Regione ha fatto il resto, per ragioni a noi sconosciute ha abdicato dal proprio ruolo di organo garante di tutti i portatori di interesse coinvolti nella gestione dell’ATC e cioè agricoltori, ambientalisti ed ultimi, ma non per importanza i cacciatori, che mettono a disposizione dell’Ente il 100% delle risorse necessarie al buon funzionamento: risorse che non si limitano alla sola parte finanziaria con il versamento della quota di iscrizione, ma con la indispensabile attività dei volontari che svolgono gratuitamente la propria opera per la gestione faunistica e ambientale.

Con la nomina del Presidente dell’ATC3 da parte della Regione, in punta di Regolamento, di uno dei membri del Comitato già nominati dalla stessa, quest’ultima ha voluto abbandonare il ruolo di garante.
Ma questo non rappresenta l’unico problema, la serie di atti e le tempistiche che hanno portato alla nomina hanno creato una vera e propria catastrofe in capo ai cacciatori che pur avendo adempiuto a tutti i loro obblighi nei confronti dell’ATC 3 oggi dovranno vivere una stagione venatoria senza alcun ripopolamento di selvaggina stanziale.
Si ricorda che la Federcaccia e le altre associazioni venatorie, ambientaliste e degli agricoltori avevano già comunicato sin dal 15 marzo 2023, come richiesto dalla Regione, i nominativi dei propri rappresentanti.

La Regione ha nominato i 4 di sua competenza i primi di agosto del 2023 e successivamente, dopo la terza votazione senza esito svolta in data 10 ottobre 2023 e, come da regolamento, ha nominato il Sig. Giovanni Montani a Presidente dell’Ente il 25 Gennaio 2024, pregiudicando irrimediabilmente i ripopolamenti così come previsto dal vigente Piano Faunistico Venatorio Regionale.
Il Presidente nominato ha convocato il primo Consiglio il 4 Marzo 2024 senza riuscire a comporre l’Ufficio di Presidenza, constatando il rifiuto di Federcaccia già annunciato in precedenza; pertanto tale proposta è sembrata una forzatura inopportuna quasi come un tentativo per far ricadere le colpe di un insuccesso proprio su Federcaccia.

Ora possiamo solo domandarci con quale faccia tosta alcuni pretenderebbero di addossare alla Federcaccia la responsabilità sul ritardo accumulato per l’avvio della propria attività; considerato che la FEDERCACCIA, nel comitato ha solo due rappresentanti, è legittimo domandarci come mai tra gli altri 18 non è stato possibile aggregare una maggioranza per rendere operativo l’Ente?
Ci domandiamo ancora al momento della nomina, “in forza di legge” del Presidente dell’ATC3 da parte della Regione Umbria, non è stata valutata e ricercata la relativa maggioranza in seno ai designati del neo-comitato? Che cosa è successo ora di nuovo?

Ci meraviglia proprio chi ha provocato le divisioni sostenendo la necessità della “discontinuità” con il passato, riferendosi a Federcaccia, ed ora invoca e ne vuole rendere indispensabile la presenza.

La Federcaccia risponde in questi termini alle accuse sul ritardo nell’avvio della operatività, dell’ATC3, detesta le schermaglie ed i pettegolezzi sterili ed è sempre pronta a lavorare nell’interesse supremo dei cacciatori e della caccia per la gestione di fauna e ambiente, senza però rinunciare alla dignità, all’esperienza e all’autorevolezza che deriva dalla propria struttura organizzativa.

La Federcaccia, richiamando la necessità della ricerca di un’unità di intenti tra i portatori di interessi presenti in ATC3 su cui ricostruire il futuro, riconferma quanto di progettuale è stato sviluppato nel Convegno di ATC3 del maggio 2022 dove, alla presenza di almeno 200 cacciatori e dirigenti con la partecipazione anche dell’Assessore regionale dr. Roberto Morroni si è condiviso il programma di gestione degli anni futuri in linea con le disposizioni regionali.

 

 

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