GERMANO REALE

Classificazione

Classe: Aves
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Genere: Anas
Specie: plathyrhynchos
Nome scientifico: Anas platyrhynchos
Nome comune: Germano reale


Areale di diffusione

Il Germano reale è una specie ampiamente diffusa in Europa, Africa nord-occidentale, America Settentrionale e Meridionale, Asia Paleartica (fra il 60° e il 25° parallelo). Essa è inoltre stata introdotta anche in Australia e in Nuova Zelanda. Le diverse popolazioni, così distribuite in quasi tutto il mondo, presentano comportamenti individuali in relazione alle rotte migratorie: esistono così soggetti che migrano a breve e lungo raggio, altri pressoché stanziali ed individui erratici. Lo svernamento avviene principalmente in Europa Occidentale, fatta eccezione per la Spagna in cui la specie è quasi sconosciuta, in parte della Penisola Arabica, negli Stati meridionali del Nord America, in alcuni Paesi Nord Africani e nell’Asia Meridionale.

In Italia è l’anatra selvatica più comune, presente in tutti i periodi dell’anno a seconda della popolazione considerata, sia come specie nidificante e stazionaria sia come selvaggina migrante. Quest’ultima attraversa l’Italia già dalla fine d’agosto, fino a novembre, e in febbraio-marzo. Almeno una decina di migliaia di soggetti preferisce invece trascorrere l’inverno nella nostra Penisola per poi migrare a gennaio, nel periodo pre-riproduttivo, verso Nord. La popolazione di Germani che, al contrario, nidifica in Italia non è facilmente quantificabile, a causa della presenza di forme semi-domestiche, ma dovrebbe attestarsi attorno ad alcune migliaia di coppie, soprattutto localizzate nell’area interna e costiera della Pianura Padana, in Sardegna e sulla costa tirrenica; più ridotta la presenza nelle regioni meridionali e in Sicilia.


Caratteri distintivi:

Il Germano Reale, in Italia denominato anche “Capoverde”, rappresenta il capostipite di tutte le razze domestiche d’anatra. La sagoma che lo contraddistingue appare tozza, forte e robusta, con collo corto; il becco è largo e lungo quanto la testa, depresso e con la punta leggermente ricurva, munito di lamelle trasversali che gli consentono il filtraggio dell’acqua e del fango durante la ricerca del cibo nella melma. Le zampe palmate, piuttosto brevi, lo agevolano negli spostamenti in acqua, mentre le ali, abbastanza lunghe, gli consentono un volo elegante, potente e lineare, accompagnato da un caratteristico sibilo. Il decollo da terra o dall’acqua viene effettuato su una traiettoria quasi verticale, senza corsa.


Germano Reale



La coda disegna un posteriore tondeggiante, con le ali copritrici superiori che terminano formando un ricciolo verso l’alto. Tutto il piumaggio viene protetto dall’acqua grazie ad un particolare grasso che lo rende impermeabile. Queste caratteristiche anatomiche si riscontrano sia nel maschio che nella femmina, mentre il dimorfismo sessuale è accentuato in relazione al colore degli adulti. Il maschio appare decisamente più vistoso, con tonalità estremamente vivaci: la testa, su cui spicca il becco giallo, appare verde metallico con riflessi azzurrognoli, in netto contrasto con il collarino bianco che la delimita dalla parte sottostante, dove parte del collo e il petto sono bruno-rossicci. I fianchi e il ventre appaiono invece grigio perla.

Sulla parte superiore del dorso predomina il bruno, per diventare verde-nero sulla coda riccioluta. Le penne remiganti sono grigio scuro, ornate da una stria verde blu. Le zampe color arancio spiccano decisamente sul resto del piumaggio. Le femmine presentano una colorazione più mimetica, molto utile in fase di cova; risultano assai simili alle altre specie di anatre, pur presentando una caratteristica cromatica propria solo del Germano Reale di ambedue i sessi: lo “speculum”, un piccolo quadrato blu iridescente rappresentato dalle piume secondarie, nella parte interna posteriore dell’ala.

I giovani mostrano un piumaggio simile a quello delle femmine, anche se nei soggetti maschi già precocemente si distingue la testa più scura. Anche il maschio adulto può presentare un piumaggio simile alla femmina, con un petto però più rossastro e la testa più chiara sulle guance. Questo avviene in occasione della muta, alla fine dell´estate, quando le remiganti cadono tutte nelle stesso momento: questo rende i maschi inabili al volo per circa 30 giorni, per riprendere poi l´aspetto iniziale in 3 o 4 settimane. Sia il maschio che la femmina raggiungono una lunghezza tra i 45 e i 65 cm, con un’apertura alare che varia da 81 a 98 cm e un peso che può oscillare da 850 a 1400 gr.


Habitat

Il Germano è una specie che si adatta molto bene a molteplici habitat, purché ricchi d’acqua e, quindi, di vegetazione galleggiante, emergente o sommersa. Lo ritroviamo quindi in zone umide con acqua dolce o salmastra quali paludi, stagni, canali, fiumi, lagune, estuari, aree costiere riparate e persino in mare aperto nel periodo invernale. Non disdegna risaie e zone dove vi è forte presenza umana.


Biologia:

Il germano reale è una specie gregaria e socievole, che ama sostare e spostarsi in compagnia dei conspecifici. Si muove preferibilmente volando, in formazioni a “V” costituite di un numero non grande d’esemplari, ma all’occorrenza sa anche spostarsi piuttosto bene sulla terraferma.

Questi volatili formano coppie che rimangono stabili per un’intera stagione riproduttiva, terminata la quale i maschi generalmente si riuniscono in stormi allontanandosi dalla zona di riproduzione. Le coppie cominciano a formarsi nel tardo autunno, per riprodursi poi alla primavera successiva, tra marzo e maggio. La costruzione del nido comincia già all´inizio o nel tardo aprile, con un picco in maggio. Esso viene costruito dalla femmina sulla terraferma, in un luogo isolato e protetto, sotto un canneto o tra i cespugli, sulla riva di uno stagno o di un laghetto; è costituito di foglie ed erba e viene foderato dalle piume e dalle penne che la stessa femmina si strappa. Il numero di uova deposte varia mediamente da 8 a 12, il loro colore verde grigiastro ne permette la mimetizzazione. È solamente la femmina deputata a covare e lo fa con assoluta abnegazione, per un periodo d’incubazione di circa 28 giorni.


Nel frattempo il maschio, rimastole accanto, perde le penne remiganti assumendo anch’esso un piumaggio mimetico. I piccoli sono in grado di lasciare il nido per portarsi in acqua già dopo 12 ore dalla schiusa, con l’abbandono definitivo del nido (“prole nidifuga”). La cura dei piccoli viene prolungata esclusivamente dalla madre per quasi due mesi, mentre il maschio si limita a sorvegliare la famigliola fino a quando i piccoli saranno in grado di volare, all’età di circa 7 settimane. Generalmente, dopo l’allevamento della prole, i germani si uniscono in grandi stormi per migrare dai climi più freddi verso sud, dove rimangono fino alla successiva stagione degli accoppiamenti.

In Italia, come già detto, succede frequentemente che alcuni di questi uccelli scelgano di rimanere anche durante l’inverno, in quanto vi trovano abbondanza di cibo e riparo; essi formeranno così popolazioni stabili. Le caratteristiche riproduttive e la frugalità alimentare di questa specie ne ha permesso agevolmente l’allevamento in cattività.


Alimentazione

Il germano è un eccellente nuotatore e predilige ricercare il cibo direttamente pescandolo, immergendo caratteristicamente la parte anteriore del corpo fino a portarsi in posizione verticale, lasciando fuori dell’acqua solo la coda. Non disdegna comunque, in situazioni tranquille, di pascolare anche a terra. Il suo regime alimentare è molto vario e comprende: piante acquatiche, alghe, semi, germogli, bacche, granaglie ma anche crostacei, molluschi, insetti e loro larve, vermi, girini, piccoli pesci e persino scarti di cibo umano.


Sara Ceccarelli