STARNA

Classificazione

Classe: Uccelli
Ordine: Galliformi
Famiglia: Phasianidi
Sottofamiglia: Perdicini
Genere: Perdix
Specie: perdix
Nome scientifico: Perdix perdix

Areale di diffusione

La Starna è un Fasianide originario dell’Asia Centrale, diffusosi poi con continuità in gran parte dell’Europa, dal bacino del Mediterraneo compresa la Turchia, fino alla Scandinavia e alla Gran Bretagna, ad est fino agli Urali e a gran parte della Russia europea. Nei primi del Novecento fu introdotta con successo anche in molti degli Stati Uniti settentrionali e nel Canada meridionale dove, al contrario che in Europa, non ha subito variazioni di rilievo, negli ultimi decenni, dal punto di vista numerico.

Nel Vecchio Continente, invece, già dal secondo dopoguerra, in seguito alle modificazioni tecniche nel campo agricolo, c’è stata una drastica riduzione dell’entità numerica della popolazione di Starne. Si presume che questa contrazione sia coincisa sia con l’uso d’insetticidi sia con quello di pesticidi, mirati alla distruzione di piante necessarie alla sussistenza d’insetti dannosi per l’agricoltura. Queste migliorie agricole hanno, di contro, ridotto la quantità d’insetti disponibili per la dieta dei pulcini di Starna, determinando un aumento consistente della loro mortalità.

Tale fenomeno, così massiccio in Europa, è stato drammatico soprattutto in Italia, potenziato, tra gli anni ’60 e ’70, dall’ingente prelievo venatorio. Tutto ciò ha fatto sì che, nel nostro Paese, la Starna sia quasi del tutto scomparsa come animale allo stato libero, incapace di riprodursi efficacemente e di ambientarsi in forma stabile, forse in parte anche a causa della forte competizione con il fagiano, massicciamente diffuso, per i comuni siti di nidificazione. Gli individui presenti ad oggi nella nostra Penisola sono il risultato del massiccio intervento di ripopolamento mediante la cattura di soggetti di sottospecie diversa da quella italica e in seguito allevati in cattività. Queste popolazioni stazionano soprattutto nel Nord e lungo l’Appennino centro settentrionale, la maggior parte delle quali sono mantenute in numero pressoché costante dai continui ripopolamenti per scopi cinofili.

Caratteri distintivi:

La Starna è un Fasianide di medie dimensioni, raggiungendo la lunghezza complessiva di circa 30 cm, con una quarantina di cm di apertura alare, e un peso di 350-400 gr, nel complesso un po’ più piccola della Pernice Rossa e nettamente più grande della Quaglia. Appare un volatile piuttosto arrotondato, tozzo e massiccio, sia a terra sia in volo, a causa soprattutto della coda molto breve e delle ali arrotondate. Il becco è corto e robusto, leggermente arcuato verso il basso, di colore grigio come le zampe. Il dimorfismo sessuale non è particolarmente accentuato e legato solamente ad alcune caratteristiche distintive del piumaggio.

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Il maschio si presenta grigiastro, con striature trasversali di colore marrone che corrono lungo il dorso fino a ricoprire le ali. Sul petto grigio, picchiettato di nero, spicca una grande macchia a U color ruggine che si estende fino al ventre. La testa e la gola sono tinteggiate di un vistoso arancio mattone. Nella femmina ritroviamo la macchia ventrale di dimensioni più contenute, talvolta completamente assente; tutto il piumaggio complessivamente appare più chiaro e tenue. Inoltre, nella femmina le penne copritrici delle ali presentano anche delle strie marroni trasversali e non solo un’unica stria longitudinale come nel maschio; essa manca invece della stria periorbitale arancione che il maschio evidenzia durante la stagione degli amori. Per quanto riguarda le dimensioni esse possono variare con lo stato riproduttivo, ma non vi sono differenze rilevanti fra i due sessi.

Le giovani Starne presentano un piumaggio più chiaro degli adulti. Non esistono invece differenze evidenti tra il mantello estivo e quello invernale, anche se vi sono due stagioni di muta, poco prima dalla riproduzione avviene quella parziale e dopo la riproduzione, tra Giugno e Novembre, quella completa.

Habitat

La Starna predilige la media e la bassa collina, non spingendosi oltre i 600 mt d’altitudine. Ama le ridotte distese ricche di coltivazioni agricole, alternate a zone cespugliose ed incolte, solo in parte boscose. Non tollera né l’eccessiva presenza d’acqua né la scarsa umidità, per cui evita sia zone troppo bagnate sia troppo aride.

Biologia:

La Starna è un volatile stanziale, molto socievole, che ama la vita gregaria; l’unico momento in cui sfugge la compagnia dei suoi simili è il periodo della riproduzione, per poi andare a riformare in Settembre stormi sostanziosi di anche 30 individui, quando più nuclei familiari si riuniscono. E’ un animale molto sospettoso, che sa mimetizzarsi abilmente per nascondersi agli occhi dei predatori; per fare ciò preferisce solitamente allontanarsi pedinando rapidamente, a testa alta, lasciando il volo come ultima alternativa di fuga.

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Talvolta per sfuggire al pericolo si accovaccia rapidamente a terra, protetta dal suo manto mimetico. Quando è costretta a scappare volando, il suo è un volo improvviso, rumoroso, durante il quale alterna disordinatamente rapidi battiti d’ala a brevi planate, tenendosi sempre piuttosto bassa. Le ali durante il volo vengono tenute caratteristicamente arcuate. Essendo una specie terricola, non s’invola sugli alberi per riposare la notte, ma rimane a terra per recarsi in pastura solo nella mattinata e nel pomeriggio inoltrato. Soprattutto in estate sceglie di spostarsi nelle radure, dove poter compiere di frequente la “spollinatura”, un vero e proprio bagno di sabbia e polvere che le permette di difendersi dai parassiti cutanei.

Intorno al mese di Febbraio le Starne perdono il loro atteggiamento gregario per divenire fortemente territoriali; i canti dei maschi, stridenti, bassi e ritmici cominciano a riecheggiare per la disputa delle femmine, intensamente corteggiate per l’evidente disparità numerica tra i due sessi; questo fenomeno porta i maschi a duri scontri che si concludono con la formazione di coppie stabili fino alla fine della stagione riproduttiva, se non addirittura per tutta la vita. Per un meccanismo ancora non ben spiegato, caratteristicamente i maschi ricercano la propria compagna in branchi estranei, evitando così di riprodursi in consanguineità.

La competizione per i siti di nidificazione, che segue la formazione delle coppie, è talmente forte da rappresentare un limite per la densità dei riproduttori in un determinato territorio. E’ nel mese d’Aprile che comincia la vera e propria costruzione dei nidi, lavoro di competenza della femmina che, per l’opera, ricerca di solito depressioni del terreno nascoste dalla vegetazione, in posizione soleggiata, ai margini di zone agricole o di strade campestri. Le uova sono deposte ad intervalli medi d’uno o due giorni, in numero variabile, ma attorno a 15; hanno aspetto piriforme e colore bruno-olivastro o biancastro.

La cova viene effettuata esclusivamente dalla femmina e si protrae per circa 24-25 giorni. Al termine dell’incubazione nascono dei pulcini nidifughi, cioè in grado di allontanarsi rapidamente dal nido subito dopo la nascita, per poter seguire i genitori nei loro spostamenti alla ricerca di cibo. In realtà, in questo periodo non si nutrono, come gli adulti, anche di vegetali, ma hanno una dieta costituita esclusivamente d’insetti, loro uova e larve, che rimarrà tale per una ventina di giorni. Le nascite si concentrano prettamente tra Giugno e Luglio, ma talvolta possono giungere fino ad Agosto. Generalmente viene effettuata una sola ovodeposizione.

I pulcini appena nati si presentano caratteristicamente con una colorazione fulva a punteggiature e strisce nere, mentre a 5-6 giorni appaiono le prime piume. A 10-11 giorni di vita i pulcini sono già in grado di compiere i primi piccoli voli, ma il piumaggio definitivo sarà acquisito solo a circa 28 giorni. Il gruppo familiare rimane unito ed omogeneo fino all’Autunno, periodo in cui sarà ampliato dall’arrivo d’adulti soli o delle coppie che non si sono riprodotte: tale stormo rimarrà insieme fino alla stagione riproduttiva successiva.

Alimentazione

La Starna è un uccello onnivoro, che varia la sua dieta al variare della stagione e dei propri fabbisogni; per questo, nel corso dell’estate e per tutto l’autunno, l’adulto si nutre prettamente di vegetali quali semi di cereali e piante infestanti, leguminose, crocifere, frutta, bacche, gemme. Con la stagione riproduttiva e, in particolare, dal momento della schiusa, la dieta della Starna si arricchisce della componente animale sia per insegnare ai pulcini a nutrirsi con cibo fortemente proteico, sia perché la muta e la perdita di peso dovuta alla cova necessitano di una rapida reintegrazione alimentare. E’ così che la Starna in questo periodo andrà anche in cerca di ragni, molluschi, formiche, coleotteri, afidi e larve o uova di insetti.

Sara Ceccarelli

 
Manuale pratico di Veterinaria Venatoria