SPINONE ITALIANO

“Les meilleurs griffons viennent d´Italie et du Piemont” (S´lincourt “Le Parfait Chasseur”, 1683)

Origini

Questa razza rappresenta il ceppo più antico dei griffoni da ferma a pelo duro, essa risulta il corrispettivo italiano di quelli che si trovano in certe regioni della Francia come Bretagna, Vandea e Guascogna. Lo Spinone Italiano, o più comunemente Spinone e basta (non esistono razze con nomi simili), vede la propria nascita molto indietro nel empo. Forse era già noto nell´Antica Grecia se Senofonte lo menziona nei propri scritti, nel lontano V secolo a.C.. In seguito, Arriano nel III secolo d.C., Nemesiano, Falisco e altri autori antichi scrivono di cani da caccia a pelo duro, forse gli antenati dell´attuale Spinone.

spinone italiano cane da ferma caccia

Al XV secolo appartiene la raffigurazione di uno spinone dipinto dal Mantenga, ai piedi di Ludovico III Gonzaga, nella Sala degli Sposi del palazzo ducale di Mantova; sarà poi l´epoca rinascimentale a dare allo Spinone la massima popolarità e a vederlo al seguito dei nobili nelle prime grandi cacce. E´ al 1683 che appartiene la descrizione che di lui fa il francese S´lincourt; egli lo definisce come un griffone allevato in Piemonte, migliore delle altre razze da ferma europee.

Questo ci dimostra che all?epoca la fama della nostra razza aveva già valicato le Alpi per raggiungere la Francia, dove tutti i cani da ferma a pelo duro venivano genericamente definiti griffoni, per distinguerli dai soggetti a pelo raso. Fu il cane prediletto dei nobili e del popolo, utilizzato nei più svariati ambiti venatori, fino alla Rivoluzione francese. Dopo questo apice, le guerre che seguirono agli sconvolgimenti francesi e l?avvento delle razze da ferma inglesi ne determinarono quasi la scomparsa fino alla fine dell´Ottocento, quando alcuni amatori, forti delle richieste dei cacciatori dell´epoca, fecero rivivere la razza a partire dai rarissimi esemplari rimasti. Qualche studioso vede le origini della razza in epoca decisamente più recente rispetto a quella arcaica, forse importata in Piemonte dai soldati napoleonici in ritirata dalla disfatta di Russia.

Caratteristiche generali

Nel suo nome vi è già tutta la descrizione di questo cane notevole, dal pelo duro e fitto come un cespuglio spinoso così da renderlo arruffato, barbuto e baffuto, inevitabilmente irresistibile. E´ un cane di grande mole, coriaceo, vigoroso e resistente ai climi e ai terreni più ostici. La sua pelle spessa e il suo pelo gli consentono di sopportare il freddo dei gelidi laghetti invernali, da cui attua senza remore ottimi riporti, e di uscire praticamente indenne dagli insulti dei rovi nella macchia.

spinone italiano cane da ferma caccia

La sua ossatura potente e robusta e la sua muscolatura sviluppata ed elastica gli consentono un passo non veloce ma sicuro; esso, infatti, galoppa di rado, preferendo un trotto elastico, ampio e rapido, caratteristica rara che lo accomuna al Bracco Italiano, leggermente più lento. La sua testa barbuta e baffuta è resa unica dall´espressione dolce e malinconica dei suoi occhi, quasi immaginati sotto le folte sopracciglia. Lo Spinone è un eccellente cane da ferma, assolutamente versatile e adatto a qualunque terreno, cacciando qualsiasi tipo di selvaggina, dal fagiano in pianura al gallo forcello in montagna.

Effettua cerca, ferma e riporto, anche da gelide acque paludose, in continuo e stretto collegamento col cacciatore. La ricerca del selvatico è effettuata in maniera tenace, diligente, con un portamento sempre eretto, trotto rapido, collo proteso e testa alta. Non indugia di fronte a rovi e intricati cespugli e non teme la stanchezza. Anche il riporto non ha difetti e generalmente viene presentato da questa razza in maniera innata, senza addestramento. E´ un cane la cui mansuetudine e devozione si leggono nello sguardo, attaccatissimo al padrone che pu? addestrarlo con estrema facilità. E´ in generale molto socievole, affettuoso e intelligente, mai aggressivo. Le sue doti caratteriali lo rendono un soggetto assolutamente idoneo a condividere con la famiglia la vita di tutti i giorni, purché vi siano, quotidianamente, tempo e spazio per lunghe passeggiate.

Standard

Altezza: maschi da 60 a 70 cm femmine da 58 a 65 cm
Peso: maschi da 32 a 37 kg femmine da 28 a 30 kg
Tronco: con costruzione tendente al quadrato.
Testa e muso: assi longitudinali superiori divergenti. Il cranio ha forma ovale con stop appena accennato. Il muso ha pari lunghezza a quella del cranio. La canna nasale è leggermente montonina o rettilinea.
Tartufo: sulla stessa linea della canna nasale, deve essere largo e voluminoso.
Denti: regolarmente allineati e completi nel numero e nello sviluppo; sono ammesse chiusure a forbice o a tenaglia.
Collo: la sua lunghezza deve superare i 2/3 di quella totale della testa.
Pelle: ben aderente al corpo. E´ più sottile sulla testa e in alcune parti del corpo.
Arti: sia i posteriori che gli anteriori devono essere in appiombo con ossatura robusta e sempre ben proporzionata.
Spalla: lunga, con un´inclinazione di 50° rispetto al piano orizzontale.
Muscolatura: ben sviluppata ed evidente. Linea superiore: composta da due linee. La prima retta dal garrese all?undicesima vertebra dorsale e una leggermente convessa che si raccorda con la regione lombare. La groppa è larga.
Coda: con attaccatura alla giusta altezza. Più grossa alla radice.
Proporzioni: costruzione tendente al quadrato; lunghezza testa pari ai 4/10 dell´altezza al garrese.
Pelo: lungo e dritto, molto fitto. Abbastanza aderente al corpo. Il sottopelo è carente.
Colori ammessi: bianco, bianco e arancio, bianco e marrone, roano, roano marrone.
Difetti più ricorrenti: prognatismo, enognatismo, tricolore del mantello, misure fuori standard, assi cranio facciali convergenti, canna nasale concava, depigmentazione del tartufo, focature, monorchidismo, criptorchidismo.

Sara Ceccarelli