Con la Legge Regionale del 6 Giugno 2008 n°12 viene uffciializzato il Calendario venatorio 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 per la Regione Liguria.
EMILIA ROMAGNA: CALENDARIO VENATORIO 2009/2010, 2010-2011, e 2011-2012
Con le modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 (Legge regionale 2 marzo 2009, n. 1) si attuano le norme per la definizione del calendario venatorio regionale per le stagioni venatorie 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012.
TERMOREGOLAZIONE: UN LAVORO… DA CANI
I cani vengono definiti mammiferi “omeotermi”: questo termine, all’apparenza così misterioso, in realtà significa semplicemente che, al contrario di animali come i rettili, sono in grado di mantenere la loro temperatura corporea abbastanza costante, al variare delle condizioni esterne. Mentre cioè una lucertola, per aumentare la propria temperatura, è costretta a veri e propri bagni di sole, il cane può tollerare variazioni esterne limitate senza diventare ipotermico o febbricitante.
Ma conoscere i meccanismi che glielo permettono è importante per evitargli problemi seri, sia nel caldo torrido delle nostre estati, sia in inverni rigidi. Vedremo che la loro tolleranza alle alte temperature è molto più limitata della nostra e, quindi, se noi percepiamo la giornata afosa con fastidio, probabilmente il nostro ausiliare ne sta proprio soffrendo.
Innanzitutto, va detto che i meccanismi che nel cane portano ad un corretto controllo della temperatura non sono ancora presenti nei cuccioli alla nascita. Essi, appena nati, hanno la necessità vitale di stare l’uno accanto all’altro, possibilmente a stretto contatto con la madre; in effetti, fino ad almeno due settimane di vita, i cuccioli non riescono a mantenere la loro temperatura a livelli vitali se non grazie al contatto con una fonte di calore e, distaccati da essa per qualche ora, rischiano di morire per ipotermia.
E’ per questo che ogni cucciolo, anche se ancora cieco e sordo, ricerca istintivamente il contatto con i fratellini. Solo dopo le tre settimane di vita, i cuccioli diventano animali omeotermi autonomi, con una temperatura costante che si aggira tra i 39° e i 39,5°, generalmente maggiore di qualche decimo di grado centigrado rispetto ad un cane adulto.
Per combattere il freddo, fenomeno che i nostri cani sopportano abbastanza bene, vengono messi in atto sostanzialmente due meccanismi. Prima di tutto, l’organismo cerca di ridurre la perdita di calore, sia in modo involontario che volontario, in secondo luogo può tentare di aumentarne la produzione.
La percezione di freddo da parte dell’organismo fa sì che si contraggano i piccoli vasi sanguigni dei tessuti periferici, cioè della pelle che riveste orecchie e arti. In questo modo si dissipa meno calore attraverso la circolazione perché il sangue si raffredda di meno, scorrendo in superficie solo in modeste quantità. Inoltre, il mantello di tutti i cani, anche quelli a pelo corto, in inverno s’infoltisce e si allunga, così da aumentare l’isolamento termico, imprigionando aria che rimane calda proprio vicino alla cute. Grazie poi alla contrazione dei muscoli orripilatori, situati alla base degli stessi peli, essi possono essere eretti aumentando lo “spessore” del mantello.
Alcuni cani, in particolare quelli da slitta, sono sopravvissuti a climi micidiali proprio grazie alla dura selezione che li ha dotati sia del mantello che di un fitto sotto pelo che gli consente di dormire sulla neve, a temperature di molte decine di gradi sotto lo zero. Molti cani, abituati ormai a vivere nelle nostre case e, quindi, quasi ad un’inversione artificiale del clima, caldo d’inverno e fresco d’estate, faticano ad adattarsi e la naturale muta primaverile ed invernale del mantello si sta lentamente trasformando in una costante, moderata perdita di pelo per tutto l’anno. Come se l’organismo tentasse inutilmente di adattarsi e capirci qualcosa di tutti gli sbalzi a cui termosifoni, condizionatori, ventilatori e quant’altro costantemente lo sottopongono.
Volontariamente il cane che ha freddo mette poi in atto il caratteristico atteggiamento del raggomitolamento a palla, che riduce la superficie di area corporea esposta. Se, nonostante tutti questi tentativi, l’organismo continua a dissipare calore, il cane, come noi, comincerà a tremare, aumentandone la produzione.
Mentre il modo di affrontare il freddo da parte dei nostri cani risulta molto simile al nostro e, tutto sommato, decisamente efficiente, stessa cosa non si può dire per quanto riguarda il caldo. Noi, in una calda giornata estiva, permettiamo a tutta la superficie corporea di dissipare calore, non solo mediante la ma anche e soprattutto mediante la sudorazione. Quando il sudore evapora, la nostra cute disperde calore.
Nel cane questo meccanismo non è così efficiente come nell’uomo e le ghiandole sudoripare sono rare ed estremamente localizzate: si trovano, infatti, esclusivamente sui cuscinetti plantari e palmari e sui polpastrelli delle dita. Il cane, pertanto, suda solo attraverso di essi ed è caratteristico vedere come, quando è accaldato o impaurito, lascia le impronte del proprio passaggio su di un piano lucido. L’evaporazione del sudore dai cuscinetti raffredda però la circolazione solo a livello delle zampe, e il suo beneficio non si risente nella grande circolazione.
Quindi i cani devono mettere in atto un altro sistema per dissipare calore, ingegnoso anche se non efficiente come il nostro: un sistema di vaporizzazione acquea collocato nelle cavità nasali. La cavità nasale del cane, infatti, nasconde delle sottili lamelle ossee, dette turbinati, rivestite da una membrana mucosa costantemente inumidita dalla secrezione acquosa di una ghiandola. L’aria inspirata dal cane attraversa queste lamelle, facendone continuamente vaporizzare l’umidità e raffreddando così il naso. Il naso freddo e umido di un cane sano permette pertanto di rinfrescare il sangue che circola nei suoi vasi sanguigni superficiali. Questo sangue, ricircolando attraverso il corpo, riesce a raffreddare il cane.
Se il cane però è particolarmente accaldato, eliminerà l’aria in uscita non attraverso il naso, che altrimenti si riscalderebbe troppo, ma attraverso la bocca. Così facendo l’aria in uscita, scorrendo sopra la lingua, evapora e la fa raffreddare, con conseguente raffreddamento del sangue che circola a questo livello. E’ per tale motivo che nelle giornate particolarmente afose i cani, la cui media di atti respiratori, in condizioni ottimali, è intorno a 30-40 al minuto, arrivano ad “ansare” ben 300-400 volte al minuto. Questa attività di refrigerazione determina ovviamente una grande dispersione non solo di calore ma anche di liquidi, che devono essere accuratamente recuperati affinché il cane eviti una vera e propria disidratazione.
Sara Ceccarelli
Ittica Val d´Agri
Siamo nell’autunno 1986 e l’amico Giammario (Beghelli) possiede delle quote azionarie di questa valle di pesca acquistate dal padre negli anni ’70. L’attività prevalente è l’allevamento del pesce, la caccia è un’attività marginale, riservata ai soci nella residua zona paludosa che è rimasta dopo la bonifica e l’allestimento delle vasche per il pesce. Non è che si faccia granchè come caccia, ma in mancanza d’altro è meglio di niente.
Dunque siamo invitati il 30 novembre e ci sistemano in una delle ultime vasche di palude con un discreto canneto. Siamo per tempo nell’appostamento e dopo aver sistemato gli stampi aspettiamo l’alba. Nella scarsa luce prima dell’alba,due alzavole saettano sugli stampi. Ci alziamo per tempo e appena s’impennano le fulminiamo entrambe. Come inizio non c’è male! Ma nonostante le buone premesse la giornata è vuota di caccia bianca; in compenso ci sono parecchie folaghe per cui il divertimento è assicurato.
Ad un certo punto noto che nel canneto che abbiamo di fronte a 60/70 metri, si sono radunate molte folaghe. Allora decido di uscire per cercare di accostarle dalla stradina che costeggia l’argine. Mentre avanzo verso le folaghe, improvvisamente mi arrivano in testa due codoni abbastanza alti. Due colpi in rapida successione e ne cade uno nell’acqua. Marco il punto di caduta e mi avvio con cautela per recuperarlo. L’acqua mi arriva oltre il ginocchio e pur con gli stivali a coscia devo fare molta attenzione. Quando arrivo sul punto,che è pieno di vegetazione, del codone non c’è traccia.Eppure ho visto bene il punto!
Dopo un buon quarto d’ora di ricerca, proprio mentre sconsolato sto per tornare indietro,ecco che con la coda dell’occhio lo vedo: era così mimetizzato con la vegetazione che, pur essendoci passato sopra più volte non lo vedevo. Soddisfatto della preda mi avvicino al canneto delle folaghe. Quando arrivo a tiro si alza letteralmente un “mare” di folaghe. Con il mio Breda non faccio in tempo a caricare che già devo sparare: è una strage. Le folaghe non le raccolgo. Le recupereremo alla fine con il barchino.
Torno all’appostamento da Giammario il quale anche lui ha sparato molte folaghe. Sono circa le 10 quando decidiamo di smettere e di andare al barchino per recuperare le folaghe. Mentre camminiamo sull’argine, nella vasca a fianco, proprio al centro a circa 50 metri, vedo un moriglione che nuota. Pur essendo lontano tento ugualmente il colpo e sono fortunato perchè lo vedo colpito. Allora entro con il fucile nella vasca per recuperarlo, ma il moriglione è solo ferito e la profondità dell’acqua è tale che sfiora il margine superiore degli stivali.
Per farla breve, il moriglione si immergeva ed io cercavo di spararlo quando riemergeva. Alla fine la mia costanza viene premiata e riesco a recuperarlo. Arrivati al barchino dotato di pertica, dico subito a Giammario che è lui che lo deve guidare perchè io ho un dolore alla spalla.Giammario, improvvisato barcaiolo, invece di far andare il barchino avanti lo faceva andare indietro mentre io letteralmente mi scompisciavo (come diceva Totò) dalle risate.
Alla fine non recuperiamo nemmeno tutte le folaghe perchè Giammario era a pezzi e non voleva neppure riportare il barchino al suo posto. Lui si innervosiva ed io ridevo! In conclusione il carniere era: 2 alzavole, un codone, un moriglione e 60 folaghe. La solita fotografia immortala un carniere comunque soddisfacente.
Riccardo Turi
FITARCO: CAMPIONATI MONDIALI UNIVERSITARI
Dalla Fitarco il testo della convocazione per i Campionati Mondiali Universitari che si svolgeranno a Tainan, nella Cina Taipei, dal 5 all´11 luglio.
Per scaricare il testo clicca qui.
Lallo
Siamo qui, soli, in questa stanza con le pareti di un colore bianco opaco che assorbe la luce, fra mille strane attrezzature e marchingegni. Irrefrenabile sale alla gola un nodo che blocca le parole, i respiri, i sussurri… è allora che i ricordi si accavallano alle emozioni. Chiudo gli occhi…accarezzo le vene della tua mano… la sento appoggiata alla mia spalla, troppo giovane ed esile per il vecchio Franchi a mollone. “… sei certo che il tordo si sia posato lì …mi raccomando… spara solo se sei sicuro”. “Ma sì, Lallo…l’ho visto bene…è dietro un ramoscello”. …”Spara, allora !”.
Boom…”l’ho colpito…è caduto!”. “…presto… va a raccoglierlo…di corsa”.
Fu il primo tordo di un sognatore quattordicenne e fu anche l’inizio dell’insana malattia che ancora mi affligge. Altri ricordi: la mia prima apertura con licenza in tasca. Con noi Lea, la nostra setter, l’unica sopravvissuta di un’intera cucciolata, il tuo dono per i miei diciotto anni. La nidiata di fagiani che avevamo inseguito per tutta l’estate. Le corse affannose sulle incerte ferme di una cucciolona senza esperienze e le mie sonore smitragliate che produssero inevitabilmente padelle clamorose. Solo i tuoi recuperi su due femmine, ormai certe di averla sfangata, evitarono la clamorosa disfatta.
Le mie imprecazioni contro tutto e tutti, le cartucce, il fucile, persino gli stivali furono la giustificazione della troppa fretta e dell’imperizia. E te con la calma di sempre a rincuorarmi, a darmi consigli e pacche sul gilet. Un ticchettìo sordo, metallico mi riporta al presente. Guardo la goccia nella flebo scendere lentamente, sempre con lo stesso ritmo, senza rumore instilla nel tuo sangue la dose quotidiana di cibo, di speranza, di attesa. Sfioro ancora la tua mano, chiudo gli occhi e la memoria di nuovo ci trasporta altrove.
E’ l’alba. Il chioccare soffuso del merlo avverte gli animali che sta nascendo un nuovo giorno. Noi siamo pronti: due capanni al limitar del bosco, il nostro bosco. Tanti momenti simili vissuti sempre con rinnovata meraviglia. L’adrenalina è al massimo ed i sensi tutti tesi a cogliere tra le ombre i nostri desideri. Il canto del pettirosso: è l’ora. I primo tordi schizzano fuori come nere saette, i colpi si susseguono, i lampi delle fucilate rischiarano il chiarore sempre meno indistinto. Ancora Lea, indimenticata compagna di tante avventure, che fa la spola tra un capanno e l’altro. Poi torna a rannicchiarsi, con il muso all’insù attende che arrivi di nuovo il suo momento per precipitarsi al riporto o al recupero.
E poi l’ultimo fagiano. Lea ferma come di sasso…io a cercare la posizione giusta. Di lato, di fronte, dietro al cane, chissà. Attimi interminabili e poi un canto roco, strozzato in gola ed il turbinio dei colori di un farfallone con una coda di un metro. “Lo fermo, lo fermo…anche se la prima è andata a vuoto lo fermo di seconda…” Boom …padella! “Maledetta quercia spuntata da chissà dove e maledetto fagianaccio!”. E altre imprecazioni contro tutto e tutti, le cartucce, il fucile…gli stivali. E te con la calma di sempre a rincuorarmi e… a ridere di gusto. Per la prima volta avevi voluto che ci dividessimo. Te a battere la collina dall’alto ed io con Lea nella valletta coperta di sorgo.
Allora non diedi peso a quel tuo volerti allontanare a tutti i costi né a quel senso di remota solitudine e a quella sottile inquietudine che mi pervase quando sei scomparso dalla mia vista. Adesso capisco il perché di quel gesto, solo adesso. Avevo messo da parte un foglio bianco. Doveva essere la tua mano o la tua voce a riempirlo di parole, di nuove emozioni. Si doveva parlare ancora di fagiani sovrani in impervi calanchi, di tordi e merli lungo i fossati, di allodole sui campi seminati, di albe e di tramonti, di fredde mattine invernali e di tiepidi pomeriggi autunnali.
Tutto questo accadrà lo stesso. Saranno i miei occhi a vedere per te, le mie gambe a camminare per te e la mia mano a sparare per te. Fino al giorno in cui torneremo di nuovo a cacciare insieme… Lallo… fratello mio!
Massimo Quattrini
GAME FAIR 2008: LA FIERA …DELLE EMOZIONI
Non vi riporterò numeri, nonostante il cosiddetto dovere di cronaca non vi racconterò di quante e quali manifestazioni si sono susseguite in questi quattro giorni di fiera. Tutte belle, anzi bellissime. Non ve lo racconterò perché mille depliant lo riporteranno molto meglio di me, non tralasciando nomi, e direi, miti.
Voglio solo raccontarvi quanto è meraviglioso scoprire che c’è ancora chi sa lasciarsi dietro i pensieri di ogni giorno, la fretta dell’inseguire se stesso ogni momento, per dedicarsi uno spazio, sia fisico che mentale, tra animali e piante, tra cielo, terra e mare.
E mi torno a stupire nel sentire che ciò che cerchiamo, affannati, quasi ciechi, giorno dopo giorno, corsa nella corsa, è in realtà così semplice quanto vicino: una passeggiata nel bosco, il volo di un falco, la polvere smossa dal trotto di un poderoso cavallo…
E respirare…
Auguri a tutti e arrivederci alla prossima Fiera delle Emozioni!
Sara Ceccarelli
A CUNEO CONVEGNO DELLA FEDERCACCIA PIEMONTE SU ATC E CA
Sabato 7 Giugno a Cherasco, Cuneo, presso il Teatro Salomone, si terrà il convegno “Quale futuro nella gestione del territorio e della fauna selvatica per gli Atc e Ca in riferimento all’attuazione del Progetto Rete Natura 2000” (Sic e Zps).
L’incontro, organizzato dalla Federcaccia Piemonte, con il patrocinio della Provincia di Cuneo e della Città di Cherasco, presenterà questo programma:
Ore 14.30 – Saluto delle autorità
Sindaco di Cherasco
Presidente della Provincia di Cuneo
Presidente Regione Piemonte
Ore 15.00 – Interventi
Innocenzo Gorlani – Avvocato esperto in materia
Sandro Flaim – Presidente Uncza
Paolo Balocco – Responsabile Settore Fauna Provincia di Cuneo
Mino Taricco – Assessore Regionale Agricoltura
Bruno Morena – Presidente Regionale Fidc
Ore 16.30 – Tavola Rotonda
Presidenti Atc e Ca
Rappresentanti Enti Locali
Rappresentanti Associazioni Agricole
Rappresentatati Associazioni Venatorie
Rappresentanti Associazioni Ambientaliste
Conclusioni
Franco Timo – Presidente Nazionale Fidc
Coordinatore – Rodolfo Grassi
A BOLOGNA CONVEGNO NAZIONALE SUGLI ATC
Il 20 Giugno 2008 si terrà a Bologna, presso la Sala Auditorium di Viale Aldo Moro, 18 un incontro organizzato dalla Regione Emilia Romagna dal titolo “Gli Ambiti Territoriali di Caccia protagonisti della gestione del Territorio-15 anni di esperienza a confronto tra politica faunistico-venatoria e partecipazione”.
Questo il programma:
Ore 9,30 – Apertura segreteria Convegno e registrazione dei partecipanti
Ore 9,45 – Inizio lavori
Marco Calvi
Chairman
Ore 10,00 – Introduzione
Marioluigi Bruschini
Assessore Sicurezza territoriale, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile della Regione Emilia-Romagna
Ore 10,30 – Opinioni del mondo venatorio, agricolo e ambientalista
Franco Timo
Presidente Federcaccia nazionale, Presidente Coordinamento Associazioni venatorie aderenti a Face Italia (Federcaccia, Libera caccia, Enalcaccia, Anuu)
Osvaldo Veneziano
Presidente Arcicaccia nazionale
Alessandro Ghetti
Confederazione Nazionale Coldiretti
Pietro Minelli
Rappresentante Copagri nazionale a nome anche di Cia e Confagricoltura nazionali
Antonino Morabito
Responsabile nazionale Conservazione e Gestione Fauna Legambiente
Danilo Selvaggi Responsabile rapporti istituzionali Lipu
Ore 12,00 – Esperienze di gestione
Atc Alessandria 2
Consigliere Andrea Brusa
Atc Mantova 4
Presidente Massimo Riccò
Atc Ferrara 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9
Centro servizi – Ottorino Zanellati
Atc Parma 1, 3, 6, 8
Tecnico faunistico Giorgio Malaguzzi
Atc Siena 18
Direttore tecnico Federico Morimando
Atc Perugia1
Presidente Quartilio Ciofini
Ore 13,00 – Conclusioni
È stato invitato a concludere il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
STATISTICHE DI ACCESSO AL SITO
La visualizzazione dei dati relativi al comportamento dei visitatori è elemento essenziale per comprendere la bontà di un progetto di comunicazione nella rete Internet. Totali Media Totali Media
AGGIORNAMENTO:MAGGIO 2012Anno 2012 Mese Visite Pag. visitate Pag/visita Tempo/visita Gennaio 170.552 913.111 5,4 3 min39 sec Febbraio 148.705 799.808 5,4 3 min 48 sec Marzo 140.032 791.747 5,6 3 min 35 sec Aprile 141.604 674.025 5,0 3 min 54 sec Maggio 145.684 691.862 4,7 3 min 53 sec Giugno 113.169 490.206 4,3 3 min 35 sec Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 859.746 4.360.759 5,0 3 min 44 sec
Anno 2011 Mese Visite Pag. visitate Pag/visita Tempo/visita Gennaio 150.605 1.255.922 8,3 3min02 sec Febbraio 142.984 1.191.851 8,3 3min26 sec Marzo 144.063 1.196.800 8,3 3 min23 sec Aprile 102.725 1.065.488 7,9 3 min25 sec Maggio 144.383 1.145.517 9,4 3min39 sec Giugno 105.591 1.000.680 8,4 3 min 27 sec Luglio 129.593 1.090.062 8,3 3 min37 sec Agosto 129.422 1.080.035 9,3 3 min55 sec Settembre 112.496 1.044.797 9,3 3 min32 sec Ottobre 144.801 1.201.546 8,3 3 min 34 sec Novembre 157.582 1.333.277 8,5 3 min 45 sec Dicembre 150.937 1.253.853 8,3 3 min 31 sec 1.615.182 13.859.828 8,6 3min31 sec
Anno 2010 | ||||
Mese | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
Gennaio | 115.249 | 1.207.124 | 10,4 | 3min47 sec |
Febbraio | 112.313 | 1.019.094 | 9,0 | 4 min 11 sec |
Marzo | 118.024 | 1.003.833 | 8,5 | 3min40 sec |
Aprile | 93.207 | 826.679 | 9,2 | 3min42 sec |
Maggio | 100.788 | 841.768 | 8,3 | 3min45 sec |
Giugno | 83.534 | 689.845 | 8,3 | 3min26 sec |
Luglio | 79.548 | 649.845 | 8,2 | 3 min30 sec |
Agosto | 102.768 | 835.628 | 8,2 | 3 min56 sec |
Settembre | 112.094 | 861.656 | 7,6 | 3 min 49 sec |
Ottobre | 123.345 | 928.109 | 7,5 | 3 min33 sec |
Novembre | 148.853 | 938.902 | 6,3 | 3 min 21 sec |
Dicembre | 127.289 | 786.719 | 6,2 | 3min02 sec |
Totali | Media | |||
1.317.012 | 10.625.202 | 8,0 | 3 min38 sec |
Anno 2009 | ||||
Mese | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
Gennaio | 76.531 | 845.837 | 11,1 | 6 min34 sec |
Febbraio | 71.771 | 781.091 | 10,8 | 6 min03 sec |
Marzo | 85.691 | 770.534 | 9,0 | 4min52 sec |
Aprile | 70.524 | 714.938 | 10,2 | 4min53 sec |
Maggio | 68.202 | 597.974 | 8,7 | 2 min 58 sec |
Giugno | 74.776 | 569.436 | 7,9 | 3min 59 sec |
Luglio | 84.204 | 574.944 | 6,8 | 4 min 14 sec |
Agosto | 84.753 | 596.056 | 6,9 | 3min55 sec |
Settembre | 101.361 | 697.533 | 7,3 | 3min39 sec |
Ottobre | 111.587 | 787.741 | 7,1 | 4 min06 sec |
Novembre | 116.376 | 832.289 | 7,0 | 4min59 sec |
Dicembre | 103.493 | 836.958 | 8,1 | 4min22 sec |
Totali | Media | |||
1.039.369 | 8.605.604 | 8,4 | 4min33 sec |
Anno 2008 | ||||
Mese | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
Gennaio | Il sito è stato pubblicato ad Aprile | |||
Febbraio | ||||
Marzo | ||||
Aprile | 12.856 | 84.046 | 6,5 | 1 min 56 sec |
Maggio | 31.230 | 261.064 | 8,4 | 3 min 35 sec |
Giugno | 34.895 | 418.662 | 7,6 | 5 min 59 sec |
Luglio | 36.688 | 387.642 | 8,9 | 5 min 24 sec |
Agosto | 41.734 | 396.315 | 9,4 | 5 min 22 sec |
Settembre | 55.742 | 575.393 | 10,6 | 6 min24 sec |
Ottobre | 64.560 | 655.791 | 10,1 | 5min00 sec |
Novembre | 60.049 | 701.544 | 13,3 | 7min14 sec |
Dicembre | 72.351 | 803.096 | 11,1 | 6 min 55 sec |
Totali | Media | |||
410.105 | 4.283.553 | 10,1 | 5min19 sec |
Per questo la visualizzazione dei dati è utile (direi necessaria) per tutti i siti e sonodisponibili dei software di statistiche di accesso molto approfonditi, in grado di fornirerazionali dati da valutare.
Nel caso di CacciaInFiera.it, ad uso delle aziende che intendonovalutare l´efficacia di un eventuale investimento nel portale, proponiamo sinteticamente i dati relativi agli accessi. I dati sono aggiornati ogni settimana al fine di rendere immediata la consultazione da parte delle aziende.
Mese:Giugno 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 28.953 | 118.667 | 4,1 | 3 min43 sec |
dal08 al 14 | 27.367 | 135.992 | 4,9 | 3 min 47 sec |
dal 15 al 21 | 25.800 | 110.894 | 4,3 | 3 min 19 sec |
dal 22 al 28 | 25.428 | 99.340 | 3,9 | 3 min 27 sec |
dal 29 al 30 | 5.621 | 25.313 | 4,5 | 3 min 49 sec |
Totali | Media | |||
113.169 | 490.206 | 4,3 | 3 min35 sec |
Mese:Maggio 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 37.298 | 160.471 | 4,3 | 3 min54 sec |
dal08 al 14 | 31.655 | 147.737 | 4,6 | 3 min 47 sec |
dal 15 al 21 | 33.195 | 172.555 | 5,2 | 3 min 58 sec |
dal 22 al 28 | 31.932 | 154.683 | 4,7 | 3 min 53 sec |
dal 29 al 31 | 11.604 | 56.416 | 4,9 | 3 min 56 sec |
Totali | Media | |||
145.684 | 691.862 | 4,7 | 3 min 53 sec |
Mese:Aprile 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 30.122 | 149.766 | 4,9 | 3 min54 sec |
dal08 al 14 | 30.642 | 150.538 | 5,6 | 3 min 47 sec |
dal 15 al 21 | 33.683 | 154.726 | 4,6 | 3 min 58 sec |
dal 22 al 28 | 32.214 | 159.356 | 5,0 | 3 min 55 sec |
dal 29 al 30 | 14.043 | 59.639 | 4,0 | 4 min 05 sec |
Totali | Media | |||
141.604 | 674.025 | 5,0 | 3 min 54 sec |
Mese:Marzo 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 29.293 | 168.577 | 5,7 | 3 min50 sec |
dal08 al 14 | 33.004 | 197.670 | 5,6 | 3 min 47 sec |
dal 15 al 21 | 32.034 | 169.331 | 4,9 | 3 min 15 sec |
dal 22 al 28 | 35.400 | 193.694 | 5,4 | 3 min 25 sec |
dal 29 al 31 | 10.261 | 62.475 | 5,1 | 3 min 44 sec |
Totali | Media | |||
140.032 | 791.747 | 5,6 | 3 min 35 sec |
Mese:Febbraio 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 40.698 | 204.882 | 5,0 | 3 min55 sec |
dal08 al 14 | 37.121 | 206.981 | 5,6 | 3 min 47 sec |
dal 15 al 21 | 36.522 | 193.276 | 5,3 | 3 min 45 sec |
dal 22 al 28 | 30.475 | 167.997 | 5,5 | 3 min 44 sec |
dal 29 al 29 | 3.889 | 26.672 | 6,8 | 4 min 03 sec |
Totali | Media | |||
148.705 | 799.808 | 5,4 | 3 min 48 sec |
Mese: Gennaio 2012 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 37.737 | 210.589 | 5,6 | 3 min46 sec |
dal08 al 14 | 40.536 | 216.906 | 5,4 | 3 min 50 sec |
dal 15 al 21 | 38.028 | 201.313 | 5,3 | 3 min 39 sec |
dal 22 al 28 | 36.913 | 203.019 | 5,5 | 3 min 29 sec |
dal 29 al 31 | 17.338 | 87.284 | 5,0 | 3 min 30 sec |
Totali | Media | |||
170.552 | 913.111 | 5,4 | 3 min39 sec |
Mese: Dicembre 2011 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 36.415 | 172.983 | 4,7 | 3 min42 sec |
dal08 al 14 | 38.299 | 199.498 | 5,2 | 3 min 34 sec |
dal 15 al 21 | 31.971 | 169.637 | 5,3 | 3 min 47 sec |
dal 22 al 28 | 30.995 | 149.215 | 4,8 | 3 min 42 sec |
dal 29 al 31 | 13.284 | 72.521 | 5,4 | 3 min 40 sec |
Totali | Media | |||
150.937 | 763.854 | 5,0 | 3 min41 sec |
Mese: Novembre 2011 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 42.931 | 216.723 | 5,0 | 3 min48 sec |
dal08 al 14 | 37.476 | 177.742 | 4,7 | 3 min 31 sec |
dal 15 al 21 | 34.960 | 217.515 | 6,2 | 3 min 33 sec |
dal 22 al 28 | 33.858 | 197.018 | 5,8 | 4 min 8 sec |
dal 29 al 30 | 8.813 | 44.280 | 5,0 | 3 min 45 sec |
Totali | Media | |||
157.582 | 853.277 | 5,4 | 3 min45 sec |
Mese:Ottobre 2011 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 29.919 | 144.720 | 4,9 | 3 min29 sec |
dal08 al 14 | 31.101 | 152.394 | 4,9 | 3 min 39 sec |
dal 15 al 21 | 30.991 | 167.569 | 5,4 | 3 min 40 sec |
dal 22 al 28 | 35.904 | 181.830 | 5,0 | 3 min 33 sec |
dal 29 al 31 | 16.886 | 75.033 | 4,4 | 3 min 21 sec |
Totali | Media | |||
144.801 | 721.546 | 5,0 | 3 min 34 sec |
Mese:Settembre 2011 | ||||
Settimana (gg) | Visite | Pag. visitate | Pag/visita | Tempo/visita |
dal 01 al 07 | 26.697 | 137.116 | 5,1 | 3 min 34 sec |
dal08 al 14 | 25.030 | 126.579 | 5,0 | 3 min 44 sec |
dal 15 al 21 | 28.263 | 132.825 | 5,3 | 3 min 49 sec |
dal 22 al 28 | 27.563 | 143.810 | 5,2 | &
A CACCIA DI MAMMUTH (seconda parte)…. ma è intorno a 40-50.000 anni fa che l’uomo diventa Sapiens Sapiens, di fatto simile all’uomo moderno sia per struttura fisica che per facoltà intellettive. Egli, infatti, non è più solo il cacciatore in grado di lavorare la pietra per la conformazione di armi acuminate, ma comincia ad avvicinarsi ad altri materiali, a plasmare rocce vulcaniche, porfido, ossidiana e materiali deperibili come il legno. Resti di questo Homo furono ritrovati per la prima volta nel 1856 nei pressi di Dusseldorf, in una cava a Neandertal, da due operai. E Homo di Neandertal fu il suo nome. Egli fu abile cacciatore anche di uccelli, trovati in abbondanza tutto l’anno, come cigni, oche e anatre, ma tutte queste sue risorse e capacità non lo salvarono dalla completa scomparsa circa 40.000 anni fa, forse dovuta allo sterminio perpetrato dall’Homo Sapiens Sapiens o forse, più semplicemente, alla sua ibridazione con lo stesso. Ma i tempi stavano cambiando e con la fine dell’ultima glaciazione (circa 8.500 anni prima di Cristo) le grandi pianure si erano rarefatte, con la riduzione drastica delle specie che prima le popolavano, come bisonti e renne. Per alcune specie, addirittura, la scomparsa di tali habitat, sostituiti dalle foreste e il forte innalzamento delle temperature, divennero fatali e si estinsero il mammuth e il rinoceronte lanoso. Stessa sorte colpì l’imponente cervo gigante, dalle corna ampie fino a 3,5 metri; esso non potèva sopravvivere, per la sua stessa conformazione, nell’intrico delle foreste e costretto a vivere al loro ridotto margine, fu probabilmente preda facile di uomini e altri carnivori. Nel frattempo, le foreste si arricchiscono di nuove, inconsuete prede quali lepri e volpi, oltre a cervi e volatili e l’Homo deve studiare nuove tecniche di caccia che gli consentano maggiore rapidità. Non sono più i tempi della caccia alle grandi prede, pericolose ma lente, sovente gregarie e predabili allo scoperto. Il Mesolitico, che segue il Paleolitico, è ormai il momento della caccia minuta, con prede spesso singole, più piccole ma più rapide, in grado di nascondersi nel fitto dei boschi. Per questo l’uomo s’ingegna nell’inventare armi che possano raggiungere la preda più rapidamente, con un forte impatto, ma senza costringere il cacciatore ad avvicinarglisi troppo: e attorno al 6.000 a.C. inventa l’arco, un’arma al tempo stesso primitiva e moderna, che unisce alla velocità un’ottima precisione ed efficacia. E l’arco e le reti, cioè la conquista di una maggiore capacità di predazione da parte dell’uomo, assicurano più cibo a comunità che possono essere anche rappresentate da un numero minore d’individui autosufficienti, formate solo da poche famiglie. Si va delineando la figura del cacciatore singolo, in grado di sfruttare al meglio le risorse del suo ambiente. Un cacciatore ormai maturo per fermarsi, diventare anche agricoltore e allevatore e cominciare a scrivere. Ma questa non è più preistoria … è semplicemente un’altra storia. Sara Ceccarelli A CACCIA DI MAMMUTH (prima parte)Settembre 1991, Hauslabjoch, nelle Alpi dell’Otztal, alcuni turisti si stanno avventurando nell’antico ghiacciaio del Similaun. Al confine italo-austriaco s’imbattono improvvisamente in quello che, a prima vista, può sembrare il cadavere, semiricoperto dal ghiaccio, di una vittima di un incidente sciistico. Ma quell’uomo, così ben conservato, reca con sé una sacca di pelle contenente degli utensili inequivocabili: un coltello di selce, un’ascia di rame, esche, ma soprattutto un arco di legno e una faretra piena di frecce. Indiscutibilmente un cacciatore. San Floriano, 17 gennaio 1993Il 3 gennaio apprendiamo con sgomento che la Daunia Risi è tutta all´interno della perimetrazione del Parco del Gargano. A nulla sono serviti tutti gli sforzi fatti presso il Tavolo Tecnico insediatosi a Foggia e tanto meno la lettera aperta da me inviata al Ministro Spini (e pubblicata su “Diana”), nella quale spiegavo i motivi per cui la Daunia doveva rimanere fuori dal Parco. UMBRIA: PREADOZIONE DEL NUOVO CALENDARIO VENATORIOL’assessore regionale all’ambiente e alla caccia, Lamberto Bottini, ha proposto alla Giunta Regionale dell’Umbria il nuovo calendario venatorio regionale 2008-2009, ricco di novità ed in linea con quelli delle Regioni limitrofe. PRONTA LA BOZZA DI MODIFICA DELLA LEGGE QUADRO N°394 DEL 1991 RELATIVA ALLA GESTIONE DELLE AREE PROTETTEIl comma 2 dell’art. 3 è così modificato: FIDO, MA QUANTO MI COSTI?Le spese effettuate per i nostri ausiliari, ogni anno, sono onerose; soprattutto in relazione alla loro salute e ad i farmaci che gli sono necessari. E’ quindi utile ricordare che, sebbene ben poco si possa recuperare delle spese per alimentarlo e vezzeggiarlo, se non un sostegno morale e fisico da parte del compagno durante la battuta di caccia, lo Stato ci viene invece incontro per quelle che sono le spese relative alla sua salute. IL COMPAK SPORTINGIl Compak Sporting è una disciplina di giovane apparizione in Italia, che ha cominciato a prendere piede nel nostro Paese dagli anni ´80 e che sta guadagnando sempre più spazio fra le varie categorie di coloro a cui piace il Tiro. Questo sport, che si può definire una via di mezzo tra la Caccia e il Tiro a Volo, sta conquistando sempre più appassionati, oltre che tra i tiratori, anche tra i cacciatori, per il puro piacere di sparare qualche colpo in compagnia, dopo che la stagione venatoria è terminata e per confrontarsi nel Percorso di Caccia.
La WalsrodeLa seconda metà degli anni ’60 fu caratterizzata dalla mania collettiva della caccia all’aspetto alla beccaccia, sia al mattino che al tramonto. Una sera, nell’armeria, ascoltammo da un cacciatore le lodi di una cartuccia che, a suo dire, gli aveva consentito di abbattere una beccaccia a 80 metri! Sic! Si trattava della MB Superstar, bossolo di cartone corazzato, borra di feltro e 36 grammi di piombo n.7. CherubuiniIl 17 febbraio 1963, giorno del mio 16° compleanno, ho già tutti i documenti pronti. In mattinata i Vigili Urbani mi hanno rilasciato il certificato di “maneggio dell’arma”. Mio padre ha firmato il consenso necessario e vado a consegnare il tutto al corriere Pagnelli, che fa la spola con Brindisi per il disbrigo delle pratiche e quindi anche del mio porto d’armi. Non ricordo che giorno della settimana fosse, ma evidentemente non andai a scuola perchè¨ frequentavo il 1° liceo classico a Martina Franca e prendevo il pulman la mattina alle 7,15. FITARCO: QUALIFICAZIONI PER LA COPPA DEL MONDODalla Fitarco: disponibile in rete il comunicato stampa riguardante le Qualificazioni per la Coppa del Mondo che si svolgono ad Anatalya (TUR). |